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CHECO PEREZ, CHANCE RED BULL DOPO AVER PERSO IL TRENO FERRARI

(23/2/2021) – Anche a Milton Keynes sono caduti i primi veli ed è stata presentata on line la nuova Red Bull RB16B. La monoposto 2021 è interessante ma, come evidente, ricalca ed affina, al netto dei nuovi regolamenti, i concetti espressi nella stagione trascorsa. Alla prova del nove è in particolare atteso Sergio Perez: questa è la sua più grande chance dopo aver perso il treno Ferrari nel 2013, quando preferì accasarsi subito alla Mc Laren. Un momento decisivo della carriera raccontato nel libro “Quasi ferraristi – Storie di piloti a un passo dal mito”: un capitolo è dedicato al pilota messicano che a gennaio ha compiuto 31 anni.

PEREZ – FERRARI, OCCASIONE MANCATA – Perez era entrato a far parte della Ferrari Driver Academy a soli 22 anni, nel 2011. La Ferrari l’ha anche provata a Fiorano: era la F60, insieme al compianto Jules Bianchi. Poi il debutto in F1 con la Sauber motorizzata da Maranello e tanti exploit a testimonianza del suo talento. Il Gran premio della Malesia 2012 su tutti, arrivando a insidiare per la vittoria la Rossa di Alonso, ma anche altri podi. La consapevolezza della sua potenzialità, unita ad un forse eccessivo tentennamento da parte del Presidente Montezemolo, fecero maturare nel messicano la convinzione di potersi giocare subito le sue carte ed accettò le ammalianti proposte della Mc Laren per la stagione 2013. Come ammesso da lui, il più grande errore della carriera. Tutto raccontato nel libro “Quasi ferraristi”.  Il resto è storia e ora Checo Perez è probabilmente il pilota più atteso in questa stagione 2021, insieme al rookie Mick Schumacher. Ha rischiato incredibilmente di rimanere a piedi ma in un sussulto di dignità è sembrato che l’intero Circus della F1 abbia rifiutato l’idea di mettere a lato un talento come Perez, tra l’altro autore di un finale di stagione in crescendo, strepitoso, al volante della Racing Point ora Aston Martin che l’ha rinnegato.

CHANCE RED BULL PER CHECO – Va dato atto anche alla Red Bull di aver addirittura, per la prima volta, abiurato alla linea che prevede l’impiego di piloti della sua filiera. Detto questo, ora Checo ha il suo bel da fare: tenere testa a Verstappen e al burbero Helmut Marko che gli ha già dato le consegne e cioè essere a non più di due decimi dal blasonato team mate olandese. Non solo: ha anche aggiunto che la conferma è sottomessa alla sua compatibilità con Verstappen. Perez (nella foto sopra il nuovo casco) non solo non deve farsi “intimidire” da questo diktat – e non si intimidirà – ma anzi può sfruttare molto bene l’occasione. Ha l’esperienza, ha la guida giusta per sfruttare al meglio gli pneumatici e può senz’altro “approfittare” dei possibili buchi agonistici (e mentali, ora che è pazzo d’amore per la bella Piquet?) di super Max. L’olandese, tra l’altro, continua a essere al centro delle voci di mercato che lo vogliono sempre nel mirino della Mercedes. Se le cose per lui non dovessero girare a dovere (il ritiro Honda è già una bella mazzata) non è impossibile pensare a un cambio di casacca – una clausola del contratto lo consentirebbe – e in quel caso ecco che il buon Perez assurgerebbe a alfiere primario del team capitanato da Chris Horner. Ci vorrà calma e sangue freddo.


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MECACHROME E ALPINE RACING AVANTI INSIEME


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23/2/2021) – Il gruppo francese Mecachrome, specializzato nella meccanica di precisione, ed Alpine Racing s.a.s hanno firmato un contratto strutturato per la produzione dei principali componenti e per il montaggio dei motori V6 di cui saranno dotate le F1 di Alpine in pista. Il contratto quadriennale consentirà, come recita il comunicato ufficiale, a Mecachrome di mantenere un buon livello di attività nel motorsport e ad Alpine Racing di continuare a far leva su un partner di lunga data.

 

Il contratto consiste in una serie di prestazioni che, tra l’altro, prevedono un’isola dedicata, resa disponibile da Mecachrome, per lo sviluppo e la lavorazione di testate, carter dei cilindri, carter di distribuzione e carter delle testate nonché per le operazioni di assemblaggio dei motori da gara per il Campionato Mondiale FIA di Formula 1. Mecachrome prosegue così la sua storica collaborazione da oltre 20 anni con Alpine Racing. «Siamo molto soddisfatti della fiducia che ci è stata rinnovata dal nostro cliente Alpine Racing. Grazie a nuovi investimenti per sostenere lo sviluppo, i team Mecachrome continuano a mobilitarsi per contribuire al successo di questo progetto» ha dichiarato Christian Cornille, CEO di Mecachrome. «Lavorare con un partner storico come Mecachrome è un grande vantaggio per il nostro progetto di tornare ai massimi livelli della F1. La continuità è un punto di forza in questa disciplina super-competitiva e in costante movimento. Sono molti i successi che otterremo insieme» ha dichiarato Laurent Rossi, CEO di Alpine.

Il Gruppo Mecachrome è leader mondiale nel settore della meccanica di alta precisione. Da 80 an è un attore fondamentale per la progettazione, l’ingegneria, la produzione e l’assemblaggio di componenti e gruppi di alta precisione destinati a vari settori: aeronautica, automotive, motorsport, difesa ed energia. Grazie al suo know-how industriale e alla sua tecnologia di punta, Mecachrome si è costruito una reputazione internazionale come integratore di primo piano annoverando tra i suoi clienti: Airbus, Boeing, Bombardier, Dassault, Ferrari, Renault Sport / Alpine, Safran, Stelia, Spirit, Porsche, Rolls Royce. Mecachrome ha 11 stabilimenti di produzione nel mondo, con oltre 2300 dipendenti. http://www.mecachrome.com/

 

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ALFA ROMEO RACING ORLEN C41, NUOVA DAVANTI

(22/2/2021) – La nuova Alfa Romeo Racing C41 è stata presentata nella suggestiva cornice del Grand Theatre di Varsavia, alla presenza del management e dei piloti titolari Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, nonchè del terzo pilota, l’idolo di casa e alfiere Orlen, Robert Kubica. Caratterizzata da una nuova combinazione di colori, disegnata dal Centro Stile dell’Alfa Romeo, presenta gli ormai tradizionali rosso e bianco, la vettura, progettata sotto il coordinamento del Direttore Tecnico, Jan Monchaux, rappresenta un’evoluzione della C39 in pista nel 2020. L’aspetto appare comunque rinnovato, in particolare per quanto riguarda il muso, area su cui il team ha scelto di concentrare i suoi token di sviluppo. Venerdì lo shakedown a Barcellona.

ALFA ROMEO C41, NOVITA’ – Il logo dell’Alfa Romeo è affiancato dal Quadrifoglio, tradizionalmente associato alle attività agonistiche dell’Alfa Romeo, e dal logo dell’Autodelta, il leggendario team corse del marchio. La partnership tra Alfa Romeo e il Gruppo Sauber, avviata nel 2018, va oltre le corse: la collaborazione, sia tecnica che commerciale, consente di trasferire le competenze tecniche di Sauber Engineering alla produzione di vetture stradali Alfa Romeo. In particolare, il progetto Giulia GTA beneficia di questa partnership di lunga data facendo leva sull’inestimabile know-how tecnico delle divisioni Sauber AG Engineering e Aerodynamics, Alfa Romeo ha affidato a Sauber Engineering la produzione della maggior parte dei componenti in carbonio nella GTA e GTAm, in particolare quelli con un impatto aerodinamico. Ma ecco le prime dichiarazioni:

FRÉDÉRIC VASSEUR (TEAM PRINCIPAL): “Il lancio di una nuova vettura è sempre un momento emozionante, il culmine di mesi di sforzi da parte di tutti in fabbrica e l’inizio di una nuova avventura. Penso che la filosofia su cui si basa il team rimanga la stessa: domani dobbiamo fare un lavoro migliore di quello che stiamo facendo oggi. Abbiamo terminato la scorsa stagione in ottava posizione, quindi dobbiamo puntare a un risultato migliore nel 2021. Per farlo, dobbiamo continuare a migliorare in ogni reparto, a bordo pista e al quartier generale. Ogni squadra in griglia ha aspettative molto alte in questo momento: tutte le squadre si aspettano di fare un buon lavoro in inverno e di essere in una buona posizione per la prima gara, ma presto sarà il momento per tutti di mostrare le proprie carte. “

JAN MONCHAUX (DIRETTORE TECNICO): “La C41 è il risultato di una situazione molto insolita in Formula Uno, in cui i regolamenti ci hanno impedito di sviluppare una vettura completamente nuova per quest’anno. Per questo la nostra vettura 2021 condivide molte parti comuni con la C39, ad eccezione di quelle che il regolamento ci ha obbligato a modificare – come il pavimento – e il muso, in cui abbiamo investito i nostri due token di sviluppo. Ciò significa che conosceremo la macchina molto meglio del solito quando arriveremo ai test, ma sarà comunque fondamentale sfruttare al meglio questi tre giorni per verificare che la realtà corrisponda alle nostre aspettative e conoscere le nuove gomme. Siamo pronti per la nuova stagione e non vediamo l’ora di vedere la nostra nuova vettura in pista “.


 

 

 

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ANDREA STELLA 50 ANNI, AUGURI MC LAREN

(22/2/2021) – Oggi compie 50 anni Andrea Stella, racing director della Mc Laren. Buon compleanno a lui, in questo 2021 che secondo molti vedrà il team inglese fare un ulteriore passo in avanti rispetto al già ottimo campionato scorso che l’ha elevata a terza forza dopo Mercedes e Red Bull. Con la nuova MCL35M, il ritorno al motore Mercedes e l’arrivo di un top driver come Ricciardo non potranno che corroborare questa scalata, chissà almeno per tornare alla vittoria che manca dal 2012. Andrea Stella, ingegnere ex Ferrari (a Maranello dal 2000), nato ad Orvieto, è tra le pedine più preziose al lavoro a Woking.

ANDREA STELLA, EX FERRARI – Ricordiamo tutti Stella ingegnere di pista di Fernando Alonso, connubio durato per tutta la militanza del pilota spagnolo a Maranello, dal 2010 al 2014. In precedenza, nel 2009, aveva seguito Kimi Raikkonen dopo essere stato parte della squadra test e dal 2002 addetto veicolista della monoposto di Michael Schumacher.   Quando la stella iberica ha esaurito la sua esperienza in Rosso – tra mille polemiche – anche il tecnico umbro lo ha seguito alla corte di Ron Dennis. Un’offerta senz’altro migliore ma anche la voglia di sperimentare un’ambiente senza tensioni costanti e laceranti. La famosa “pressione” che rende un po’ a tutti difficile la vita a Maranello. Il cambio, inizialmente, non si può definire idilliaco: tre anni disgraziati a causa della mancata alchimia con i motoristi della Honda che ha fatto alzare bandiera bianca per qualche tempo ad Alonso, ma Stella ha sempre goduto di stima e considerazione tanto da venir confermato e maggiormente responsabilizzato con il ruolo di Direttore Performance, fino all’attuale promozione. Oggi, insieme al progettista James Key, all’aerodinamico Peter Promodrou, al team manager Paul James e al Direttore di Produzione Piers Thynne è tra i fiori all’occhiello della squadra capitanata da Zak Brown e Andreas Seidl.

NUOVA MC LAREN MCL35M – La nuova “papaya” è stata la prima monoposto del 2021 presentata, oltre ad aver già effettuato il filming day (bagnato) a Silverstone. L’adozione del nuovo motore ha costretto a qualcosa di più di un adattamento alle nuove norme, con particolare attenzione alla veste aerodinamica che risulta quanto mai snella (anche in virtù dei nuovi radiatori più piccoli) e alla conformazione del telaio nella parte posteriore. Inutile dire che, comunque, ci si aspetta molto – Siedl in testa – dalla power unit tedesca. Ricciardo, gasatissimo (3 anni di contratto) ha già scommesso con Brown sul ritorno al podio mentre Lando Norris professa tranquillità e grande convinzione di poter dare filo da torcere al più blasonato nuovo compagno di squadra. Se riusciranno a legare come avvenuto con Sainz e in attesa dei verdetti dei test collettivi di metà marzo, questa Mc Laren potrà davvero fare frequente capolino nelle posizioni di vertice.

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NUOVA ALPHATAURI AT02, PRESENTAZIONE FASHION

 

(19/2/2021) – Di buon mattino la Scuderia AlphaTauri ha svelato la sua nuova monoposto 2021 denominata AT02, caratterizzata intanto da una nuova livrea opaca blu e bianca, con novità soprattutto all’anteriore. Cornice della presentazione della nuova vettura è stato il nuovo showroom di AlphaTauri a Salisburgo, in Austria, alla presenza dei piloti, Pierre Gasly e l’atteso rookie Yuki Tsunoda. Il lancio digitale è stato duplice dato che anche il premium fashion brand indipendente di Red Bull ha svelato la nuova collezione Autunno/Inverno 2021, oltre alla collezione dedicata al team per l’imminente stagione di Formula 1. Ma ecco foto e dichiarazioni di intenti, in attesa dei primi chilometri previsti a Imola il 24 febbraio in occasione del filming day.

FRANZ TOST (TP): “Nel 2020 la Scuderia AlphaTauri è stata una squadra di centro gruppo e abbiamo lottato con successo contro altri team come McLaren, Renault e Racing Point. Ma il nostro obiettivo per quest’anno è quello di essere costantemente al vertice del midfield e migliorare ulteriormente. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo stare alla larga dai problemi di affidabilità e finire tutte le gare a punti. Questo sarà possibile solo se non commetteremo errori e rimarremo concentrati al 100% sul nostro lavoro, gara dopo gara, dentro e fuori la pista, perché i nostri avversari sono molto forti. Faremo del nostro meglio per dar vita a un bel campionato, sia per tutti i fan della F1 – che spero di vedere presto in pista, ad animare le tribune – sia per i nostri partner che continuano a credere in noi: Red Bull, AlphaTauri, Honda, MyWorld, Casio Edifice, Randstad e RDS, giusto per citarne alcuni”.

JODY EGGINTON (DT): “Per il terzo anno consecutivo, useremo cambio, sospensioni posteriori e alcuni componenti delle sospensioni anteriori di Red Bull Technology, ma per il 2021 abbiamo scelto di continuare a utilizzare lo stesso design delle sospensioni posteriori e del cambio del 2020. Abbiamo deciso di utilizzare i due token per sviluppare un nuovo musetto e abbiamo inoltre ridisegnato la sospensione anteriore, aggiornando di conseguenza alcune componenti dello sterzo fornite da Red Bull Technology alle specifiche del 2020, così come permesso dal regolamento tecnico”.

PIERRE GASLY: “Credo che lo scorso anno io abbia fatto un ottimo lavoro: sono riuscito a guidare come volevo e avere un ottimo rapporto con i miei ingegneri. Abbiamo capito cosa serviva al team e di cosa avevo bisogno io: lavorando insieme, abbiamo raggiunto ottimi risultati. Sono rimasto davvero soddisfatto, ma c’è ancora margine di miglioramento. Dovremo essere costanti e segnare punti a ogni occasione. Dobbiamo vedere come va la macchina in Bahrain e poi vedremo, ma la chiave sarà avere costanza e non commettere errori”.

YUKI TSUNODA: “Sono davvero entusiasta di cominciare e in particolar modo non vedo l’ora di correre a Suzuka, davanti ai tifosi giapponesi. L’ultima volta che ho gareggiato lì è stato in Formula 4 e quindi sarà molto diverso. Sono davvero felice di avere l’opportunità di rappresentare il mio paese in F1. Non vedo l’ora di visitare posti nuovi e di correre su piste diverse. A parte Suzuka, aspetto con ansia di correre a Monaco, un posto intriso di storia e un circuito molto impegnativo. La cosa più bella per me, però, sarà schierarsi sulla griglia con così tante superstar di questo sport: è un onore assoluto competere contro alcuni dei più grandi piloti al mondo”.




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ANNIVERSARIO NASCITA ENZO FERRARI, LIBRI DA COLLEZIONE IN VENDITA PER BENEFICENZA

(18/2/2021) – Oggi, anniversario della nascita di Enzo Ferrari, segnaliamo un’iniziativa molto bella: vengono messi in vendita per beneficenza dei libri storici donati dalla sua famiglia. Si tratta di volumi da collezione e pubblicazioni in tiratura limitata sulla storia del Cavallino Rampante che saranno acquistabili presso il Ferrari Store del Museo Enzo Ferrari di Modena e saranno prenotabili su Musei.ferrari.com dai collezionisti di tutto il mondo. Il ricavato verrà interamente devoluto all’Associazione “Centro Dino Ferrari”. Fondata nel 1984 dall’Ing. Enzo Ferrari in memoria del figlio Dino. L’Associazione sostiene e promuove presso l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano la ricerca nel campo delle malattie neuromuscolari, neurodegenerative e cerebrovascolari.

L’iniziativa nasce da un’idea dall’Ing. Piero Ferrari, Presidente Onorario dell’Associazione nonché Vice Presidente della Casa di Maranello, che ha firmato personalmente ogni copia. Un «ex libris» speciale certifica inoltre la provenienza della pubblicazione e spiega la causa benefica che la rende ancora più preziosa. Fra i titoli disponibili, alcune storiche edizioni delle opere scritte dallo stesso Enzo Ferrari: “Piloti, che gente…” del 1987 e “Una vita per l’automobile”, sia nell’edizione del 1998 che nella versione in tiratura limitata e numerata, inserita in uno speciale cofanetto celebrativo. Sarà in vendita anche l’Annuario Ferrari del 1989, pubblicato a un anno dalla scomparsa del fondatore. ll Museo Enzo Ferrari di Modena è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 18:00 (giorni e orari di apertura validi fino al 5 marzo). È obbligatoria la prenotazione online.


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VALENTINO ROSSI 42 ANNI, FERRARISTA AD HONOREM


(16/2/2021) – Buon compleanno a Valentino Rossi: essere a 42 anni ancora in sella, quest’anno sulla Yamaha del Team Petronas SRT, con rinnovate motivazioni, va a suo onore. L’amico Uccio ha già anticipato: “Dopo cinque o sei gare, deciderà sul futuro” (tutto per la fidanzata Francesca Sofia Novello?). Papà Graziano è ottimista: “La sua capacità di vincere è ancora intatta”. Insomma, per il Doctor una stagione tutta da vivere e da raccontare. E un futuro, chissà, molto da scrivere. Le quattro ruote lo attirano e la nuova esperienza positiva alla 12 Ore del Golfo dello scorso gennaio lo dimostra. Vien da pensare a quei test con la Ferrari di Formula 1, ormai più di 10 anni fa, e a cosa sarebbe potuto essere se le strade di Maranello e Tavullia si fossero infine unite: tutto raccontato nel capitolo dedicato a Valentino nel nuovo libro “Quasi ferraristi –Storie di piloti a un passo dal mito”.

VALENTINO ROSSI – FERRARI, A UN PASSO DAL MITO – Era primavera del 2004 quando Rossi si accomodò per la prima volta nell’abitacolo di una Ferrari, la F2004, girando a Fiorano. In piena epopea schumacheriana, il Presidente Montezemolo volle saggiare la consistenza del campionissimo delle due ruote, a sua volta interessato a valutare sensazioni e prestazioni personali. Operazione pubblicitaria? Serio intento di imitare il Drake che azzeccò la mossa con John Surtees, unico pilota ad aver trionfato sia sulle due ruote che nella massima formula? Fatto sta che poco più di un anno dopo, sempre a Fiorano, il prezioso binomio concesse il bis effettuando il chilometraggio necessario per ottenere la superlicenza! Sembra proprio si facesse sul serio, tanto è vero che poi Rossi ha prima girato al Mugello (sotto gli occhi di un sorpreso MIchael Schumacher) e poi addirittura a Valencia nel corso dei test collettivi della F1, insieme a tutti i possibili futuri “colleghi”. Il successivo punto della situazione partorirà la proposta di un anno di apprendistato e poi chissà…Rossi, forse deluso dalla proposta, preferì mantenere il ruolo di primo piano conquistato in MotoGp. La storia “d’amore” però non finì li: un altro test (celebrativo) nel 2008 al Mugello, la possibilità di sostituire Massa infortunato nel 2009, due giorni di test a Barcellona nel 2010, l’ipotesi della terza macchina (ma il regolamento non l’ha mai consentito). Poi l’incidente al Mugello, la negativa esperienza con la Ducati, il ritorno alla Yamaha, un rapporto sempre pulsante con il Cavallino. Un racconto tutto da gustare.


 

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LAMBO F1, LA BREVE VITA DEL MODENA TEAM

(15/2/2021) – All’Hotel Fini di Modena c’era anche Alba Parietti alla presentazione della Lambo, la nuova monoposto pronta per partecipare al campionato mondiale di Formula 1 1991, giusto trent’anni fa, col motore Lamborghini progettato dal Direttore Tecnico Mauro Forghieri. Piloti Nicola Larini ed Erik Van de Poele, patron del così battezzato Modena Team, il piemontese Carlo Patrucco, all’epoca vice presidente Confindustria e già Presidente dei Giovani Industriali tra il 1982 e 1984. Gli ingredienti per una più che dignitosa militanza nella massima formula c’erano tutti, ma tutta la faccenda affondava le radici in un terreno già dimostratosi poco fertile e il rilancio non produsse risultati apprezzabili per conoscere infine un triste epilogo col coinvolgimento di Patrucco stesso in brutte grane giudiziarie.

IDEA MESSICANA, SVILUPPO MODENESE – Tutto era cominciato nel 1989, quando l’uomo d’affari messicano con forti legami politici Fernando Gonzales Luna, si invaghisce della F1 ed entra in contatto con Forghieri a capo della Lamborghini Engineering per gettare le basi del nuovo team Glas, che stava per Gonzales Luna Associates. Il progetto prende vita e la neonata 291 svolge i primi test con una due giorni sulla pista di Imola, al volante il reggiano Mauro Baldi. Ma a dicembre 1990 il colpo di scena: i messicani si eclissano. Forse problemi finanziari o più probabilmente, visto che i capitali erano sempre stati messi puntualmente a disposizione, il venir meno di decisivi appoggi politici dopo le presidenziali messicane. Che fare, a quel punto? Il tempo stringe e dalla cerchia di conoscenti di Forghieri ecco venir fuori Carlo Patrucco che in poco tempo assicura i capitali, rimpingua l’organico e battezza il Modena Team – che diventa team cliente della Lamborghini Engineering by Chrysler  – in tempo per prendere parte alla prima gara 1991 in calendario negli Usa, a Phoenix, il 10 marzo. Piccolo particolare: i team iscritti sono ben 18 e l’ultima arrivata deve sottostare alla tagliola delle pre-qualifiche del venerdì mattina. Il sempre forte Larini regala soddisfazioni: non solo si qualifica ma in gara coglie un più che positivo settimo posto. Sembra l’inizio di una bella avventura corroborata, dopo il flop in Brasile, dalla gara di Van de Poele a Imola, dove solo un errore nel quantitativo di benzina imbarcato nega un clamoroso quinto posto. Dalle stelle alle stalle: da quel momento l’asciugarsi dei finanziamenti, il mancato sviluppo della monoposto, una certa approssimazione, un clima interno assai teso con il venir meno di Forghieri, consentono al solo (delusissimo) Larini di qualificarsi ancora in Ungheria, Italia e Australia ma per navigare nelle retrovie. Nemmeno la manforte economica della giapponese Central Park rivitalizza il team ormai allo sbando che infatti, a fine stagione, sparisce per sempre.

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ASI, UN CONTEST DESIGN PER LA NUOVA MASCOTTE

(14/2/2021) – La Commissione Giovani dell’Automotoclub Storico Italiano promuove il concorso dal titolo “Character design crealo per ASI”: un’iniziativa che ha il duplice obiettivo di avvicinare e coinvolgere i più giovani alla realtà del motorismo storico e di far nascere la nuova mascotte della Federazione. Nello specifico, il contest è rivolto agli “under 40” – che siano iscritti o siano laureati in Architettura, Design Grafica e indirizzi d’arte, per la realizzazione di un personaggio di fantasia (il “character design”) che sarà protagonista delle future manifestazioni ASI, in particolare quelle dei giovani. All’autore – o agli autori – del “character design” prescelto verrà riconosciuto un contributo di 1.000 euro

Il Character design selezionato verrà riprodotto nelle forme più svariate (roll-up, gonfiabili, gadget, ecc…) e vendute ai Club Federati ASI: il ricavato verrà destinato ad iniziative solidali, valore fulcro dell’Automotoclub Storico Italiano. Le proposte grafiche – che dovranno essere abbinate ad un nome di invenzione ed essere presentate entro l’11 giugno 2021 – verranno esaminate da una commissione composta da Alberto Scuro (presidente ASI), Paolo Pininfarina (vice presidente ASI), Agnese Di Matteo (consigliere federale ASI), Costanzo Truini (presidente Commissione Giovani ASI), Francesca Dalli (Commissione Giovani ASI), Felice Graziani (responsabile Marketing e Comunicazione ASI), Salvo Manuli (esperto in grafica d’arte), Daniela Sangiorgio (esperta in arti visive e studi curatoriali) e Mirko Ronzoni (target). Tutte le informazioni e la modulistica del concorso sono pubblicate sul sito www.asifed.it.

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E ADESSO PROVATE A BATTERE HAMILTON

(11/2/2021) – HOW TO BEAT LEWIS HAMILTON. Ora che finalmente la telenovela Hamilton – Mercedes è finita con la firma del contratto di un anno più opzione per il 2022, conviene concentrarsi sull’aspetto sportivo: come battere il forte sette volte campione del mondo inglese? Dispone di una monoposto eccezionale, non c’è dubbio, ma Lewis migliora di anno in anno, grazie alla sua spiccata e mai sopita tendenza al perfezionismo. Alla fine, però, nessuno può dirsi imbattibile e lo stesso pilota che sta insidiando e anche battendo i record di Michael Schumacher non è esente da pecche e difetti. Quali? Ecco cosa pensano di lui e dei suoi lati deboli i colleghi che finora hanno visto frustrate le ambizioni ma che dovrebbero affiancare alla sfida in pista anche un lavoro sugli aspetti psicologici di questa contesa sul filo dei 300 Km all’ora.

IN CORO: HAMILTON NON E’ IMBATTIBILE MA…. – Anche per auto-convincersi, i maggiori rivali di Lewis Hamilton battono sullo stesso chiodo: nessuno è imbattibile e tanto meno l’inglese pluricampione. Se lo ripete, finora senza risultati di rilievo, in primis il suo compagno di squadra Bottas che già nel 2019 affermava: “Hamilton non è imbattibile, devo solamente lavorare di più. Dovrò esaminare meglio alcuni aspetti”. Meglio che si sbrighi, perchè Russell scalpita…A seguire, ecco i rilievi degli alfieri di Ferrari e Red Bull. Leclerc è diplomatico, per quanto deciso; Lewis è un grandissimo pilota, completo, consistente, però penso sia battibile. Adesso lui è un pilota più completo di me ma io sto lavorando per migliorarmi al massimo, e stargli davanti il più possibile”. Più aspro, a fine anno scorso, Max Verstappen che non regala niente anche se in seguito ha addolcito la posizione: “Onestamente, il 90% dei piloti in griglia potrebbe vincere con quella macchina. Non ho niente contro Lewis, è un grande pilota, ma l’auto è molto dominante. Forse gli altri piloti non dominerebbero tanto quanto Lewis ma vincerebbero lo stesso, dunque non resta che accettare la situazione e ottenere il meglio di te”. Conciliante Seb Vettel: “È estremamente talentuoso e non credo che per lui sarà un problema andare veloce e adattarsi a condizioni diverse. Sarà sempre lì davanti ma non è imbattibile”.

ASCOLTATE NICO ROSBERG CHE LO HA BATTUTO – Alla fine, tutti dovrebbero dare ascolto a qualcuno che lo conosce bene e che, inoltre, è stato l’unico a batterlo negli ultimi sette anni: Nico Rosberg, che nel 2016 si avvalse anche dell’auto di uno psicologo per fare breccia nelle crepe caratteriali del team mate. “Lewis èindubbiamente uno dei più forti piloti di tutti i tempi, ma non è invincibile: anche lui ha i suoi punti deboli. Se le cose non vanno per il verso giusto può accusare cedimenti dal punto di vista delle prestazioni e delle motivazioni, aprendo così il fianco ai suoi avversari”. Ospite a ‘Paddock Live Show’ su Sky Sport F1 lo scorso agosto, il tedesco ha precisato meglio suggerendo la strategia a Bottas: “Per batterlo devi entrare nella sua testa, perchè lì non è così forte. Bottas deve fare questo, anche se mi sembra che abbia difficoltà. Mi aveva anche chiamato, poi forse il team gli ha chiesto di non interpellarmi“. Nello stesso tempo, sul sito ufficiale della F1 gli ha tributato il giusto onore:È incredibile come posiziona l’auto in maniera così intelligente. Ogni volta che provavo ad andare contro di lui, a trattenermi e a combattere, lui riusciva sempre a rimanere nell’area grigia. Ogni volta che ci provavo, saltavo subito dalla zona grigia a quella nera, non consentita. Lui invece era così bravo a restare nell’area grigia, non rendendolo mai davvero al 100% colpa sua. Era una sua grande forza questa delle battaglie ruota a ruota, uno dei tanti enormi punti di forza che ha”. Anche Damon Hill, un altro pilota che ha dovuto lavorare molto sulla “testa” sia per imparare a sopportare il peso del nome che porta, sia per affrontare a suo tempo Michael Schumacher, il Cannibale, punta sull’aspetto psicologia.: “L’unico modo per batterlo è fare come ha fatto Rosberg, e cioè portare Hamilton su un terreno a lui poco consono e non farlo sentire a suo agio. Lewis può vantare un concentrato di talento, esperienza e fiducia che probabilmente è senza precedenti, ma non sembra che l’astuzia e i ‘giochetti’ facciano parte del suo bagaglio. Perciò, se qualcuno riuscisse a portarlo al di fuori della sua zona di comfort, potrebbe rivelarsi più vulnerabile”. Francamente, pare però che sia molto migliorato anche da questo punto di vista.

LE CONFESSIONI DI HAMILTON – E lui, l’epta-campione del mondo, cosa ne dice di se stesso? In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nel 2019 fece una confessione: “Non sono molto interessato ai test, non mi piacciono, quelli di gomme in particolare. C’è gente che si taglierebbe un braccio per fare il mio mestiere, ma come in tutti i lavori del mondo c’è una parte che col tempo diventa noiosa. Ci sono prove in cui i primi 20 giri sono belli, poi pensi che ne devi fare altri 100 e ti dici ‘Oh, mamma…’. Sai già come va la macchina, non c’è competizione, non è il massimo del divertimento. Ci sono piloti che amano girare in tondo tutto il giorno. Io non li capisco”. Poi un altro aspetto abbastanza curioso: “Per me il talento contiene l’intelligenza tattica. Poi, se ne hai molto, puoi decidere di lavorare poco o tanto. Senna e Schumacher avevano una grande etica del lavoro ed è il motivo per cui hanno conquistato tanto successo. Io punto a quel tipo di atteggiamento. Tutto ciò che non si vede, l’allenamento, le riunioni infinite con i tecnici: in questo sono riservato e non ne parlo spesso, ma ho un deficit di attenzione, dopo mezz’ora arriva un momento in cui non seguo più, non sono concentrato. Allora chiedo uno stop. Prima andavo avanti, stavo lì anche se sapevo che in testa non entrava più niente. Adesso mi fermo e dico: ‘Devo andare a fare un giro, devo uscire, fare qualcosa, poi torno’. Mi capiscono”. E vince.