(19/12/2016) – Non c’è dubbio: Max Verstappen è il personaggio dell’anno in F1. Il poco più che maggiorenne pilota della Red Bull ha vinto (Gran Premio di Spagna) e convinto (Gran Premio del Brasile) giustificando così Helmut Marko che lo ha promosso con un ruvido blitz dalla Toro Rosso, con tanti saluti alle aspirazioni di Kvyat. A questo punto, dopo la notizia del ritorno in calendario, dal 2018, del Gran Premio di Francia, sul mitico circuito di Le Castellet, mi chiedo; tornerà presto a galla anche il Gran Premio di Olanda? Il sold out sarebbe assicurato: su tutti i circuiti la Verstappen-mania è ormai ben visibile grazie ai vessilli arancione che i sempre più tifosi e fans del ragazzino terribile dispiegano a favore di TV.
Max è il tipo di pilota sbarazzino che gli appassionati vogliono vedere in pista e la sua verve ha sconvolto certi standard stucchevoli del Circus (tranne gli eccessi regolamentari, si intende) e attratto nuovi attori e simpatizzanti.
Max è il tipo di pilota sbarazzino che gli appassionati vogliono vedere in pista e la sua verve ha sconvolto certi standard stucchevoli del Circus (tranne gli eccessi regolamentari, si intende) e attratto nuovi attori e simpatizzanti.
Una grande multinazionale della birra dello stesso Paese del campioncino ha deciso di sponsorizzare l’intero pacchetto F1! Gran Premio d’Olanda, dunque, ma dove? Viene da pensare ovviamente allo storico circuito di Zandvoort, teatro in passato di epici duelli (Hunt-Lauda nel 1975) quanto purtroppo di drammatici incidenti (Williamson nel 1973). La pista, che sorge lungo il litorale sabbioso, non lontano da Haarlem, ha subito un drastico restyling rispetto al design originale del 1948 e, per la verità, ha perso molto fascino. Pare inoltre che i sorpassi siano diventati molto difficili. In Olanda c’è anche l’altrettanto storica pista di Assen ma è dedicata alle due ruote e non si può fare quello che si fa a Le Mans, dove corrono auto e moto. Non mi meraviglierei, però, che qualcuno proponga un circuito cittadino: il problema è che lì gli spazi sono davvero angusti!