(26/2/2019) – Ferrari attenta al trio Wolff-Hamilton-Bottas, non ci cascare! Mi riferisco non già alla competitività delle Mercedes che stanno, a giusto merito, monopolizzando l’era ibrida della F1 ma alla sempre più accentuata moda e/o tendenza del suddetto gruppetto di concentrarsi molto sulle faccende di Maranello e di silenziare al massimo le proprie. E’ una bella tattica che in Italia, dove ha trovato la sua apoteosi, potremmo ribattezzare “strategia della tensione”. Insinuare, riferirsi a, accennare, evocare: da Brackley negli ultimi tempi è tutto un fiorire di attenzioni nei confronti della rivale rossa che, va detto subito, non fa mancare gli argomenti sui quali tessere maliziosamente. Ma qui siamo quasi al menagramo.
Prendi Toto Wolff, un vero marpione. Sa bene di avere monoposto impeccabili, riserve infinite, risposte ad ogni attacco eppure non fa altro che magnificare a mesto capo chino il “mezzo secondo di vantaggio della Ferrari” in questi test collettivi di Barcellona, quasi fosse a capo della Williams. Non pago, ha da tempo cominciato a gettare benzina sul rapporto Vettel-Leclerc definendo l’accoppiata ”un problema di lusso” come l’anno scorso aveva stigmatizzato il benservito della Ferrari a Raikkonen a favore del monegasco, cosa che, sempre secondo l’ineffabile Team Principal, “può trasformarsi in uno svantaggio”. Sua, tra l’altro, la tattica l’anno scorso di fingere inesistenti pit-stop e il bello è che alla Ferrari hanno abboccato spesso e volentieri! Il capo ha inzuppato alla grande ma Hamilton non scherza: dai fattacci di Baku 2017 (dove aveva ragione) gioca con Vettel come il gatto col topo salvo poi, a titolo in tasca, chiedere rispetto per l’avversario. Infine il buon Bottas che, volente o nolente, il ruolo di “guastatore” lo ha egregiamente svolto in pista, fino alla immolazione massima (vedi GP di Russia). Almeno il finlandese, comunque, rimane verbalmente sulle sue: sarà perché le voci circa una “simpatia” della Ferrari per lui non si sono mai sopite? O perché il fiato lo spreca per mettere sull’avviso proprio Wolff: “Quest’anno si parte da zero”. Ocon è lì che tesse, tesse, tesse… (che faccio, insinuo anche io??!!??)