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POST CANADIAN GP / VETTEL – HAMILTON, COSI’ PERDE LA F1

(10/6/2019) – La penalitàinflitta al GP del Canada a Vettel, che è costata la vittoria alla Ferrari, è un autogol clamoroso. Hamilton gode, ma… Solo qualche giorno fa, Sean Bratches, responsabile commerciale della F1, lamentava il drastico calo di ascolti tv, ormai quasi tutta pay. Ebbene, ieri i commissari che hanno sanzionato la manovra di rientro del tedesco dopo il lungo sull’erba, hanno inflitto un altro duro colpo agli appassionati che vogliono solo vedere spettacolo e non battaglie legali. Il penalty non ci stava, lo direi anche se si trattasse delle due Williams. Vettel ha spiegato così: “Dove altro sarei dovuto andare? Ho solo cercato di controllare la vettura”. Ineccepibile, a vedere e rivedere il video, ma i solerti commissari legulei hanno colto un imperdonabile fallo d’ostruzione e definito pericoloso il rientro in pista. Se è per questo, è stato più pericoloso il rientro di Grosjean alla prima Curva 1 ma lì non si lottava per la vittoria…. Inoltre, peccato che, come ha subito e impietosamente mostrato durante la diretta Sky, nel 2016 proprio Hamilton a Montecarlo fu protagonista di un analogo comportamento ai danni del povero Ricciardo e nulla venne addebitato al malizioso inglese che andò a vincere. Insomma, ieri si è sbagliato due volte: nel mortificare l’impegno di un pilota – e chissà, forse Vettel sarebbe ugualmente stato superato e allora chapeau – e nel darsi una zappa sui piedi dimostrando al mondo che non esiste una linea decisionale unica. Dipende dall’umidità dell’area, direbbe Giacomo, il comico del trio Aldo e Giacomo. Ridiamo per non piangere.

Toto Wolff, ai microfoni, nel ricordare che in casi come quello in questione bisogna lasciare lo spazio di una macchina, ha tuonato: “Le regole sono regole. Se non va bene così, cambiamole”. E’ un tedesco napoletano: dall’alto della sua superiorità la Mercedes dovrebbe essere meno arrogante ma da quelle parti vige, sempre Wolff docet, la ferrea massima: “Non si fanno prigionieri”. E’ valso l’anno scorso per Bottas a Sochi, invitato senza complimenti a lasciare strada ad Hamilton, vale in Canada davanti all’evidenza. Hamilton, e dispiace dirlo, si è allineato ma se in Russia come in Canada gradisce salire sul primo gradino del podio subissato da fischi e buuu, affari suoi. Rimarrà nella storia della sua carriera, come Montecarlo 2016 e come il rientro in pista senza squalifica al GP d’Europa 2007 dopo essere stato sollevato da una gru! La Ferrari cerca di fare buon viso a cattivo gioco. Secondi a Montecarlo, a Montreal, su una pista comunque favorevole, sono stati confermati i progressi. Quello che preoccupa, e qui torno e chiudo sull’argomento, è l’evidente alleggerito peso “politico” della Scuderia di Maranello. Immaginate la reazione di Montezemolo a fronte dei fatti di ieri: fuoco e fiamme! Il ricorso contro la decisione di ieri è il minimo che si possa fare. Urge una presa di posizione dura e forte dell’AD Camilleri e del Presidente Elkann, la Ferrari deve difendersi di più e meglio, soprattutto ne ha gli argomenti. Altrimenti la Stella non tramonterà mai…

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