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POST SINGAPORE GP / DOPPIETTA FERRARI: FINALMENTE VETTEL MA LECLERC NON CI STA!

(24/9/2019) – Singapore:mettete una gara molto tattica, una monoposto competitiva e condizioni d’insieme favorevoli ed ecco la vittoria numero 53 del tanto vituperato Vettel che è anche la prima della stagione con la Ferrari., una vittoria alla Seb dei tempi d’oro: una gara di testa, nessun errore, nessuna concessione agli avversari. Il suo più ravvicinato contendente è stato un certo Leclerc, ben deciso, dopo l’ennesima pole position, a centrare la terza vittoria consecutiva dopo Spa e Monza. L’undercut deciso dal muretto di Maranello per la Rossa numero 5 ha indubbiamente smorzato le velleità belliche del monegasco ma va detto che il tedesco, a sua volta, ha capitalizzato alla grande i giri a sua disposizione prima delle risposte degli altri. Non so se vi rendete conto ma stiamo parlando solo delle Ferrari! Di una eccezionale doppietta! E lo squadrone Mercedes che tremare il mondo fa? Niente podio, quarto Hamilton preceduto dal sempre coriaceo Verstappen e quinto Bottas che da quando ha messo in saccoccia il rinnovo di contratto per la verità sembra aver rinfoderato gli artigli. Ma non credo ci sia da illudersi: il vantaggio di Hamilton in classifica generale è molto grande e più che altro a Singapore le frecce d’argento hanno pagato scelte strategiche sbagliate e una, questa sì, anomala gestione delle cosiddette finestre di utilizzo degli pneumatici. Torneranno, anche se l’appuntamento ravvicinato di Sochi lascia pensare che la Ferraripossa ancora sfruttare quel vantaggio di soluzioni tecniche e di entusiasmo che l’ha felicemente proiettata in alto dal dopo pausa estiva. La potenza del motore ha aiutato a Spa e Monza e il nuovo pacchetto aerodinamico focalizzato sull’anteriore ha funzionato a Marina Bay. Tutta un’altra storia rispetto ai 30 secondi dai primi patiti a Melbourne o in Ungheria. Binotto aveva ben presto capito che la SF90 era nata senza decisive affinità con il lavorìo degli pneumatici 2019. C’è voluto però tempo per adattarla e, va detto, non è da tutti riuscirci senza dover riprogettare praticamente una monoposto B. Chi l’avrebbe mai pensato solo un mese fa: il problema maggiore ora alla Ferrari è la delicata gestione dei piloti. Leclerc è una furia – la strategia non gli è andata giù ed ha preteso spiegazioni – e il rabbuiato Vettel richiede l’attenzione dovuta ad uno del suo rango (stranamente non ha gioito durante il giro di rientro): come andrà a finire?

 

GIOVINAZZI LEADER – Al giro numero 27 in testa alla classifica c’era un italiano, Antonio Giovinazzi, alla guida di un’Alfa Romeo: that’s incredible! Le dinamiche dalla gara hanno determinato questa situazione emozionante per l’Italia, peccato che l’aver tenuto troppo in pista il pilota pugliese alla fine l’ha relegato indietro e per fortuna una delle 3 safety car ha consentito di rimediare richiamandolo ancora al box per montare le soft. Il compound più morbido gli ha consentito – nonostante 10 secondi di penalità per non aver rallentato in regime di bandiere gialle – di agguantare un altro punticino propedeutico alla sua riconferma. Bene anche Norris che sostiene la Mc Laren quale quarta forza Costruttori, la Toro Rosso con Gasly e meno con Kvyat troppo irruento con Raikkonen, così così le Racing Point con apprezzabili spunti in accelerazione, ingiudicabili la Renault e la Haas in stati confusionari vari. Infine, come sempre, tristemente, la Williams, rea pure di aver tolto la gioia di correre a Robert Kubica…

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