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ALAIN PROST, 40 ANNI FA IL DEBUTTO F1 IN ARGENTINA

(13/1/2020) – Gran Premio d’Argentina, 13 gennaio 1980: al volante della Mc Laren il debutto in F1 un francesino di 24 anni, minuto e dal volto sbarazzino: Alain Prost. Il buon giorno si vede dal mattino: si classifica sesto e guadagna quindi subito un punto, dopo essersi qualificato in sesta fila, al pari del campione del mondo in carica Jody Scheckter su Ferrari, e aver relegato il più esperto compagno di squadra e prima guida John Watson tre file più dietro (in gara l’irlandese si sarebbe ritirato al quinto giro). La sostanza del futuro quattro volte iridato sta tutta qui. Sulla pista di Buenos Aires, molto selettiva, resa ancora più difficile dall’insidioso brecciolino sparso in molti punti a causa dell’asfalto cedevole per il gran caldo, si presentarono sotto la bandiera a scacchi solo in sette. Lui c’era. Quello che sarebbe stato definito il “Professore” per eccellenza del Circus cominciò in quell’assolato week end sudamericano a sciorinare le sue caratteristiche salienti: talento innato, buone doti di collaudo, indubbia velocità,  tatticismo, aggressività quando serve. Insomma, puntare al sodo senza strafare, preparando al meglio la vettura e massimizzando gli sforzi in gara.

 

La Mc Laren, allora ancora capitanata dal mitico Teddy Mayer ma alla vigilia della trasformazione in Mc Laren International e dell’ingresso in società di tal Ron Dennis, lo scelse quasi a colpo sicuro. Campione europeo di F3, aveva addirittura deciso di non accettare la possibilità offertagli sempre dalla Mc Laren di debuttare già a fine ’79 al Gran Premio d’Olanda e negli Stati Uniti. Non si sentiva ancora pronto. Nei test collettivi di fine dicembre 1979 al Paul Ricard si dimostrò invece più che pronto: il transalpino impressionò tutti per come padroneggiava la non eccelsa M29B e, segnale molto chiarificatore, surclassò anche in questa occasione il compagno Watson (miglior tempo 1’05”60 contro l’1’06”45 del preoccupato irlandese). La strada era segnata: poteva vincere il mondiale già nel 1983 (2° a due punti da Piquet) e nel 1984 (2° a mezzo punto da Lauda), si affermò invece nel 1985, primo francese a riuscirci, e nel 1986. Poi la difficile convivenza con Senna, un altro titolo contestato nel 1989, il passaggio alla Ferrari e il divorzio traumatico, l’esperienza deficitaria a capo di un Team che portava il suo nome, fino al ritorno nei ranghi dirigenziali alla “casa madre” Renault prima in Formula E e poi anche in F1. Una grande storia, leggenda della F1, iniziata 40 anni fa (compirà 65 anni il prossimo 24 febbraio).

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