(22/2/2020) – L’analisi a freddo sui responsi della iniziale tre giorni di test a Barcellona non può non tenere conto, ovviamente, delle mille variabili che coinvolgono i primi vagiti delle F1 2020. Tutti i team hanno provveduto essenzialmente ad acquisire la maggior mole di dati possibile per proporre dal 26 al 28 febbraio prossimi, nel corso della seconda sessione di test collettivi, il pacchetto più vicino a quello che sarà messo in pista a Melbourne nel week end del 15 marzo. Quindi occorre attendere ancora prima di rispondere a due domande che si sono prepotentemente imposte e dalla cui risposta dipende l’esito del prossimo campionato del mondo: con l’introduzione del mirabolante DAS la Mercedes ha ipotecato il titolo? La SF 1000 è una monoposto troppo conservativa?
QUI FERRARI – E qui passiamo alla risposta alla seconda domanda: la Ferrari ha peccato di sostanziale conservatorismo? A Barcellona la SF 1000 non ha impressionato, tutt’altro. Ma, come detto, è impossibile capire quanto ci sia di vero, di cronico e di preoccupante nelle basse velocità fatte registrare, nel sottosterzo lamentato dai piloti e nella affidabilità ballerina, dopo lo stop motore che ha bloccato in pista Vettel. Una cosa è sicura: c’è da lavorare e, comunque, Binotto ha annunciato la ricerca della prestazione durante le prossime prove. Attenderemo. Però è un peccato che la Ferrari non riesca a proporre anch’essa soluzioni che un tempo l’hanno glorificata anche in fatto di inventiva. Basti pensare all’emulsionatore acqua-benzina escogitato da Forghieri o, per dirne una minima, alle pinze freni dei tempi Brown-Byrne posizionate in basso sui dischi alla ricerca del baricentro estremo. Gli ultimi geni della F1, Aldo Costa e Allison vestivano la casacca rossa della Ferrari e sono stati allontanati…. Nello stesso tempo, tuttavia, si potrebbe lodare Maranello per come abbiano saputo lavorare bene lo scorso anno in fatto di maggiore potenza del motore e come molti abbiano copiato la soluzione aerodinamica con pance alte e bocche sottili delle Rosse. Ma è stato fatto dopo i 30 secondi beccati in Australia 2019 e una prima parte di campionato davvero deludente. Insomma, la Ferrari ha eccelso in emergenza e in ritardo mentre dovrebbe – non mancano gli uomini, i mezzi, i capitali – non dico dettare la linea ma sicuramente essere in prima linea. Alla luce di tutto questo, la prossima tre giorni diventa davvero rilevante per capire chi ha sbagliato, chi non ha osato o ha osato troppo e chi non potrà permettersi nemmeno un minuto di riposo.
P.S. Naturalmente qui si fanno i conti senza l’oste, alias Red Bull!