(27/3/2020) – Un mese fa gli 80 anni di un grande della pista come Mario Andretti, oggi 80 anni li compie un grande dei rally come Sandro Munari. Dici Munari e dici rally. Perché è stato il primo campionissimo italiano e ha ispirato tutti gli altri, perché ha reso famosi i rally in Italia, perché lui e la Lancia , dalla Fulvia alla magnifica Stratos, sono iconografia della categoria e del motorsport intero, perché è stato il primo italiano a sbancare nel 1972 il famoso Rally di Montecarlo e poi a dominarlo dal 1975 al 1977, anno del titolo mondiale. Perché le gare rally le ha vinte tutte, ad eccezione del Safari. Perché era apprezzato da Enzo Ferrari che lo cita due volte nel suo libro “Piloti che gente…” in ricordo della grande vittoria alla Targa Florio 1972 in coppia con Arturo Merzario e quale componente dello squadrone che portò a Maranello l’ambitissimo Mondiale Marche in quello stesso anno. Insomma, Munari è storia delle corse e l’appellativo “Il Drago di Cavarzere” se lo è guadagnato e meritato tutto.
MUNARI OGGI – Uomo serio, di non molte parole, pacato, riflessivo. Pilota determinato, concentrato, preparato, predestinato. Ecco chi è e chi è stato Sandro Munari, che poi si è dedicato alla formazione e alla sicurezza gestendo l’Abarth Driving School a Balocco e un corso di Guida Sicura ad Adria. Oggi vive tranquillo con la moglie e non fa mistero di avere tanta nostalgia di quei tempi magici, più umani, diversi dagli attuali. La sua vita è racchiusa in un libro, scritto in collaborazione con Sergio Remondino, intitolato “Sandro Munari. Una Vita di Traverso”. Non poteva essere altrimenti.