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MUGELLO O IMOLA PER LA F1 2020?

(16/6/2020) – A tre settimane dall’inizio del campionato mondiale 2020 di F1, definiti o quasi i protocolli anti-Covid19, la domanda è: quale sarà il nono Gran Premio in calendario? Si correrà davvero al Mugello o a Imola? Sì, siamo a questo. Paradossale ma vero. Realisticamente, ad oggi, oltre ai colloqui con gli organizzatori portoghesi di Portimao è pensabile di poter correre solo in Barhain, Gp al quale la F1 non rinuncia mai anche perché legato alla Mc Laren, e ad Abu Dhabi, che proprio ieri ha riaperto i cancelli di Yas Marina. Hanno da poco rinunciato l’Azerbaijan, Singapore e Suzuka (dopo Australia, Monaco, Canada, Olanda) e sembrano ben difficili le trasferte in America (Austin) e Sudamerica (Brasile e Messico), nel pieno dell’epidemia. Si affacciano le ipotesi di nuovi GP per raggiungere un numero minimo di 15-16 gare e dare un senso all’assegnazione del titolo 2020 (sempre che un senso ce l’abbia, direbbe Vasco Rossi). In particolare, grande attenzione è riservata alla possibilità di organizzare un secondo gran premio italiano e si sono fatti i nomi di Imola, che da tempo agogna di tornare nel giro del Circus, e del Mugello, la pista toscana di proprietà della Ferrari. Molti propendono per quest’ultimo impianto e per una data immediatamente successiva a Monza (6 settembre) per far sì che rappresenti il nono appuntamento iridato che farebbe raggiungere alla Ferrari stessa un traguardo celebrativo atteso e annunciato fin nel nome della Rossa 2020: SF1000, il gran premio numero mille dell’unica scuderia Scuderia che ha partecipato a tutte le edizioni del campionato, dal 1950.
VALLELUNGA OMOLOGATA SOLO AI TEST F1 – Le prossime ore saranno decisive anche se non si capisce bene perché gli organizzatori del Gran Premio d’Italia di MotoGp al Mugello abbiano appena rinunciato per insormontabili problemi organizzativi e la F1 dovrebbe invece avere…la pista spianata. Da Imola, d’altro canto, il Presidente Uberto Selvatico Estense fa sapere di aver rinnovato l’omologazione del circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari che a maggior ragione si presterebbe a “festeggiare” il GP 1000 della Ferrari. Certo, vien da rilevare perché nessuno ha pensato ad un doppio appuntamento a Monza stessa, come d’altronde previsto in Austria e a Silverstone, ma forse è davvero già molto che si possa correre una sola volta in Lombardia, una delle regioni più colpite del mondo dalla virulenza del virus. Detto del Mugello e di Imola, l’Italia vanta un altro circuito storico dove sarebbe bello vedere sfrecciare le F1: Vallelunga, la pista di Roma. Intitolata a Piero Taruffi – 4.085 km di lunghezza – non ospita più gare ma è un grande centro federale per corsi e guida sicura. Un tempo, sul veloce asfalto di Campagnano di Roma arrivava di tutto (F2, F3, F3000, Turismo ecc) e si svolgevano tanti test: anche Lauda, appena passato alla Brabham, scese a Vallelunga per un primo assaggio della sua nuova monoposto post Ferrari. E la Ferrari stessa ha effettuato spesso sessioni di prove, anche con Schumacher. La suggestione ci sta tutta perché la prima vittoria assoluta di una vettura denominata Ferrari, dopo l’esordio di Piacenza, si è verificata proprio a Roma, sul circuito delle Terme di Caracalla nel 1947. Ma detta suggestione è destinata a rimanere tale perché Vallelunga ha l’omologazione 1T – due anni fa l’ispezione di Charlie Whiting – che la rende fruibile solo ai test della massima formula. Insomma, vedremo un po’ chi la spunterà.

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