(28/5/2013) – Il simpatico Tony Kaanan ha fatto valere la sua grande esperienza ed ha vinto la 500 Miglia di Indianapolis ma forse sul leggendario catino dell’Indiana è nata una stella: Carlos Munoz. Il pilota colombiano di Bogota, 21 anni, leader della Indy Light e occasionalmente in gara nella categoria superiore (era uno dei rookies) per la Andretti Autosport , ha impressionato in qualifica e in gara: sempre ottimo secondo, ma davanti a mostri sacri con ben maggiore pratica. Non fosse stato per il concitato finale, con tanto di bandiere gialle che hanno neutralizzato di fatto la gara, avrebbe anche potuto vincere – lui ci credeva – e sarebbe stato clamoroso. Va detto e sottolineato che Munoz non ha sbagliato davvero niente ed ha fatto segnare il giro più veloce a 223,651 di media. Con molta umiltà, alla fine, ha ringraziato la squadra, ma è lui, ora, al centro dell’attenzione. E’ il terzo colombiano a salire sul podio della 500 Miglia dopo Roberto Guerrero (1984 e 1987) e il suo idolo e amico, Juan Pablo Montoya(vinse nel 2000), che gli ha generosamente fornito validi consigli su come affrontare la lunga e insidiosa competizione.
E ora? Come gestire questo picco di popolarità? Lui dice di essere concentrato sul campionato Indy Light per poi passare in pianta stabile nella categoria regina americana. Intanto è probabile che corra qualche altra gara: si è dimostrato maturo e redditizio e Michael e Mario Andretti avranno certo colto questi aspetti fondamentali in un pilota così giovane che ha scelto di lasciare l’Europa e di puntare sulle corse Usa. Residente a Miami, tifoso del Real Madrid, nel 2000, ragazzino, era a Indy a tifare Montoya. Ora deve cominciare a gestire i suoi fans.