![]() |
Il lay out del circuito di Sochi, Gp di Russia 2014 |
(30/7/2013) – Bernie Ecclestone ha parlato: i gran premi 2014 non possono essere più di venti. Con l’ingresso, l’anno prossimo, del GP del New Jersey (“attaccato” al GP del Canada per questioni logistiche, quindi a giugno), del GP d’Austria per compiacere il magnate della Red Bull, Mateschitz (6 luglio) e il GP di Russia a Sochi (19 ottobre), due gare attualmente in calendario devono saltare. Parte quindi il toto-GP per capire quali appuntamenti non faranno più parte del Circus. Il “Padrino” proprio ieri ha praticamente ha dato il ben servito al Gp d’India: “Molto probabilmente non andremo lì nel 2014. Si tratta di un problema di tipo politico”, ha detto. Certo è che la gara non ha “scaldato” i cuori né dei team né degli indigeni. Un po’ come la Turchia. Altro candidato all’esclusione: viene insistentemente fatto il nome del GP di Corea ma, attenzione, il circuito fa parte di un più esteso progetto (leggi investimenti) immobiliare che a questo punto, ci chiediamo, che fine farebbe? L’Ungheria ha appena rinnovato fino al 2021 nonostante lì sorpassi se ne vedano pochi (ma non è questo quello che conta in F.1). La Spagna dovrebbe continuare alternando Barcellona (in difficoltà) a Valencia (pure in difficoltà). La Cina non decolla ma serve alla Case costruttrici. Il Barhain ogni anno è fonte di problemi ma gli sceicchi pagano bene. A rischiare, udite udite, ci sarebbe anche Monza ma, come ha detto a Budapest il Presidente dell’ACI, Sticchi Damiani, “Bernie mi ha assicurato che fino al 2016 non ci sono problemi, fino ad allora dovremo pensarci”. Spa non naviga nell’oro – avere un GP oggi è davvero dispendioso – ma piace a tutti. Anche l’Australia ha qualche problema organizzativo. Certo è che Ecclestone va dicendo da tempo che la F.1 sarà sempre più extra-europea: bussano alla porta la Thailandia , il Dubai, il Qatar, si parla di un terzo Gp americano, in California. Nel regno degli affari si può anche arrivare a 21 gran premi.