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POST BAHRAIN GP / L’INCIDENTE DI GROSJEAN FA RIVIVERE I FANTASMI DELLA F1

(29/11/2020) – Del Gran Premio del Barhain, davvero, c’è poco da dire, scossi come si è dal terribile incidente occorso a Grosjean che ha gettato la F1 nel panico. Ha vinto, in maniera ormai fin troppo scontata, Hamilton che si può perfino permettere di giocare con Verstappen (secondo) ma, almeno, l’imbattibile Mercedes ha una punta di imbarazzo nelle ultime prestazioni di Bottas (ottavo!). La Ferrari? Persa nella stucchevole diatriba tra i due piloti con Vettel (13°) che, come in Brasile un anno fa, accusa Leclerc (10°) di eccessiva aggressività nei suoi confronti e il monegasco che fa spallucce. Piuttosto, complimenti ad Albon che è salito sul podio, terzo, e quanto meno rimanda ai tempi supplementari l’esito della partita sulla sua conferma o meno in Red Bull. Peccato infine per Sergio Perez che ha dovuto alzare bandiera bianca, a fronte del motore in fiamme, a pochi chilometri dall’ennesimo podio. Lunedì mattina il messicano terrà l’annunciata conferenza stampa e sentiremo…

IL CRASH DI GROSJEAN, LE FIAMME DELLA F1 – Ma è inutile, l’argomento del giorno, anzi della sera di Shakir è l’incidente al pilota della Haas. Diciamolo subito: è vivo per miracolo e, in merito, due cose sono state opportunamente rilevate. Uno, vista la dinamica del crash a salvare Grosjean è stato indubbiamente l’Halo. Due, Ross Brawn ha poi posto il giusto interrogativo: come mai quel guard-rail si è sfondato in quella maniera? In un attimo la Formula 1, che pure ha fatto passi da gigante, anzi da due giganti, in tema di sicurezza ha rivissuto diversi fantasmi del suo passato insieme glorioso e tragico. L’angolazione dello schianto e la conseguente palla di fuoco scaturita dalla monoposto come avvenuto nell’incidente del povero Ronnie Peterson a Monza nel 1978, il pilota intrappolato nello spaventoso rogo come Niki Lauda al Nurburgring nel 1976, la monoposto spezzata in due come la Lotus di Martin Donnely a Jerez nel 1990, il guard-rail incredibilmente attraversato dalla monoposto come nel 1973 e nel 1974 a Watkins Glen dove, rispettivamente, persero in modo così drammatico la vita Francois Cevert ed Helmut Koinigg. 

La palla di fuoco – Peterson, Monza 1978 
Monoposto spezzata – Donnely, Jerez 1990
Guard-rail sfondato – Cevert, Watkins Glen 1973

SICUREZZA F1, C’E’ SEMPRE DA MIGLIORARE – Grosjean si è salvato da solo. Risparmiato dalla presenza dell’Halo che ha fatto da scudo alle barriere d’acciaio del guard-rail pronte a ghermirlo con le prevedibili micidiali conseguenze, il francese fortunatamente non ha perso conoscenza e dopo alcuni infiniti secondi è riuscito a slacciare le cinture, togliere le protezioni laterali e sgusciare via. I commissari di percorso, che avevano una postazione nei pressi, per la verità non sono sembrati molto solleciti ad intervenire e azionare gli estintori. A dar loro manforte, gli uomini della vettura di soccorso che dopo la partenza segue il plotone delle auto. Tutti hanno ammesso di essere rimasti un attimo interdetti dalla virulenza delle fiamme e dalla situazione. Ripeto: fortunatamente Grosjean non è svenuto altrimenti sarebbe stato alquanto difficile liberarlo dal quel groviglio di lamiere incandescenti incastrate tra le lame del famigerato guard-rail. Dal letto dell’ospedale Romain ha già tranquillizzato tutti circa le sue condizioni, anche se presenta entrambe le mani fasciate dopo le medicazioni delle ustioni. Motorsport is dangerous, è nella natura di questo sport che è sfida e ardimento continui, ma le circostanze verificatesi oggi impongono nuovi passi in avanti in tema di sicurezza. Forse ci si è rilassati troppo. 

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