(16/2/2021) – Buon compleanno a Valentino Rossi: essere a 42 anni ancora in sella, quest’anno sulla Yamaha del Team Petronas SRT, con rinnovate motivazioni, va a suo onore. L’amico Uccio ha già anticipato: “Dopo cinque o sei gare, deciderà sul futuro” (tutto per la fidanzata Francesca Sofia Novello?). Papà Graziano è ottimista: “La sua capacità di vincere è ancora intatta”. Insomma, per il Doctor una stagione tutta da vivere e da raccontare. E un futuro, chissà, molto da scrivere. Le quattro ruote lo attirano e la nuova esperienza positiva alla 12 Ore del Golfo dello scorso gennaio lo dimostra. Vien da pensare a quei test con la Ferrari di Formula 1, ormai più di 10 anni fa, e a cosa sarebbe potuto essere se le strade di Maranello e Tavullia si fossero infine unite: tutto raccontato nel capitolo dedicato a Valentino nel nuovo libro “Quasi ferraristi –Storie di piloti a un passo dal mito”.
VALENTINO ROSSI – FERRARI, A UN PASSO DAL MITO – Era primavera del 2004 quando Rossi si accomodò per la prima volta nell’abitacolo di una Ferrari, la F2004, girando a Fiorano. In piena epopea schumacheriana, il Presidente Montezemolo volle saggiare la consistenza del campionissimo delle due ruote, a sua volta interessato a valutare sensazioni e prestazioni personali. Operazione pubblicitaria? Serio intento di imitare il Drake che azzeccò la mossa con John Surtees, unico pilota ad aver trionfato sia sulle due ruote che nella massima formula? Fatto sta che poco più di un anno dopo, sempre a Fiorano, il prezioso binomio concesse il bis effettuando il chilometraggio necessario per ottenere la superlicenza! Sembra proprio si facesse sul serio, tanto è vero che poi Rossi ha prima girato al Mugello (sotto gli occhi di un sorpreso MIchael Schumacher) e poi addirittura a Valencia nel corso dei test collettivi della F1, insieme a tutti i possibili futuri “colleghi”. Il successivo punto della situazione partorirà la proposta di un anno di apprendistato e poi chissà…Rossi, forse deluso dalla proposta, preferì mantenere il ruolo di primo piano conquistato in MotoGp. La storia “d’amore” però non finì li: un altro test (celebrativo) nel 2008 al Mugello, la possibilità di sostituire Massa infortunato nel 2009, due giorni di test a Barcellona nel 2010, l’ipotesi della terza macchina (ma il regolamento non l’ha mai consentito). Poi l’incidente al Mugello, la negativa esperienza con la Ducati, il ritorno alla Yamaha, un rapporto sempre pulsante con il Cavallino. Un racconto tutto da gustare.