(6/12/2020) – Shakir, il gran premio di Sergio Perez ma anche delle lacrime e dell’imbarazzo. Lacrime per il pilota messicano della Racing Point alla sua prima vittoria, 60 anni dopo Rodriguez, ad oggi incredibilmente senza volante per la prossima stagione. Lacrime per Esteban Ocon, secondo, al primo podio della sua carriera, meglio del quotato compagno Daniel Ricciardo. Lacrime, ovviamente, per George Russell che soltanto una sorte pazzescamente contraria ha privato di una meritata vittoria al debutto sulla Mercedes. Imbarazzo per Bottas, si pole man ma piccolo piccolo in gara, e imbarazzo per il Team Mercedes che un pasticcio come quello di oggi durante i pit-stop in regime di safety car non l’aveva mai fatto, inficiando così la gara dei suoi due piloti. Imbarazzo, infine, per la Ferrari con Leclerc out dopo 4 curve che non riesce a frenare la sua più spesso dannosa aggressività, e l’anonimo Vettel praticamente impegnato solo a girare il volante. Ma andiamo con ordine.

ONORE A PEREZ, SENZA VOLANTE 2021 – Bazzica da tempo il podio e da tempo diciamo che, alla fine, è sempre lui a dare le soddisfazioni più grandi al Team. Come Gasly a Monza, questa volta è stato lui a farsi trovare pronto ad approfittare delle defaillances dell’armata Mercedes, impresa avvalorata dal fatto che dopo pochi secondi di gara era ultimo (!) per il contatto con Leclerc. E, come Gasly, è rimasto seduto sul podio incredulo per l’epilogo della gara, orgoglioso della sua tenacia e intimamente grato ai suoi riferimenti per l’inaspettato regalo in un momento delicato della sua carriera. Un pilota all’apice della maturità, solido e redditizio, capace di gestire gli pneumatici come pochi, dote questa preziosissima nella F1 di oggi. Eppure è a piedi per il 2021. Il prossimo week end di Abu Dhabi potrebbe sciogliere la riserva e, come lui stesso ha detto nella conferenza stampa di lunedì scorso, a questo punto solo la Red Bull potrebbe fornire una chance al messicano. Marko avrà il “coraggio” di “disturbare” King Verstappen?

CAPORETTO MERCEDES, RUSSELL PERO’… – La vittoria di Perez fa da contraltare alla sconfitta, anzi alla caporetto Mercedes. L’ennesima inutile entrata della Safety Car per spostare il musetto perso da Aitken ha sconvolto le fila dei Toto Wolff boys. Il contemporaneo pit-stop delle due black arrows questa volta ha trovato del tutto impreparati i meccanici che elevato ad ennesima potenza quanto fatto dai ferraristi con Irvine al Nurburgring nel 1999. Incredibile. In più, il povero Russell è stato richiamato ancora al box per un principio di foratura e l’inglesino che non ha fatto rimpiangere Hamilton si è ritrovato nono e affranto dopo un fine settimana da Leone-Mansell. Davanti a lui di una posizione l’irriconoscibile Bottas. Jacques Villeneuve su Sky ha parlato di “gara vergognosa”. Dopo aver sopravanzato di soli 26 millesimi Russell in qualifica, fin dalla partenza ha ceduto al giovane neo compagno di squadra che dopo il primo pit-stop lo ha sverniciato per poi involarsi verso una vittoria che sembrava scontata quanto meritata e invece è successo il patatrak. Il finlandese pare in crisi psicologica: la nuova batosta mondiale da parte di Hamilton sembra averlo svuotato in questo finale di stagione ma dopo oggi è opinione comune che dopo il 2021, salvo meraviglie, non ci sarà più riconferma in casa Mercedes. Di contro, in ogni caso, Russell si è guadagnato il sedile che già lo aspettava.

CALMA, LECLERC! – Ancora una volta, spiace dirlo, Leclerc ha esagerato e ha sbagliato. E’ una forza della natura e lo ha dimostrato con il fast lap in qualifica che gli ha regalato un’inaspettata e grandiosa seconda fila, ma non si può gettare alle ortiche una promettente gara alla quarta curva. Ha ammesso l’errore, che tra l’altro gli costerà tre posizioni di penalizzazione in prova ad Abu Dhabi, ma le recidive gettano un’ombra sulla sua capacità di saper gestire la tensione e di affrontare una gara nel suo complesso. Intendiamoci, ha già dimostrato di saperlo fare e sicuramente presto farà entusiasmare per qualche altro suo brillante exploit, ma fa rabbia vederlo ritirato quando invece ci sono tutte le condizioni per agguantare un risultato che farebbe morale per tutti in casa Ferrari. Qualcuno deve dedicarsi a lavorare sulla carica agonistica del ragazzo e nei prossimi tempi avremo il duellante perfetto per Russel. E per Verstappen, ovviamente, che irruente come Charles all’inizio ha presto trovato la maturità necessaria per raggiungere e rimanere costantemente al vertice. Come richiesto in F1. L’olandese, oltre Perez, è stato vittima della condotta straripante del ferrarista e visto come è finita avrebbe potuto vincere ma non ha infierito sul collega. Arrivederci ad Abu Dhabi, senza Grosjean che ha annunciato il suo diniego: come non capirlo?