(28/12/2020) – Romain Grosjean può essere considerato driver e“the man” della F1 2020. Dopo quello che gli è successo in Barhain, rappresenta la F1 e la vita. Essere scampato in Barhain ad un incidente così brutto, avvolto dalle fiamme, perduto per 28 secondi, lo pone su un piano diverso da quello puramente sportivo. Ne è uscito vivo e certamente cambiato. Ha affrontato l’accaduto con grande apertura mentale. Non poteva essere altrimenti: c’è chi lo aveva dato per morto (Leclerc) e chi ancora oggi non si capacità di come possa avercela fatta (Vettel). Un miracolato. Le sue condizioni stanno migliorando, solo la mano sinistra deve ancora rimarginarsi dalle ustioni. Mentalmente, ha affrontato l’accaduto con molta lucidità e ora sta valutando con la dovuta calma il suo futuro. Lontano dalla F1, forse, lontano dalle corse, probabilmente. O con una nuova missione.
IERI E DOMANI DI GROSJEAN – Sui social, il pilota francese torna a quei momenti drammatici. “Con quella decelerazione, dopo l’impatto normalmente si dovrebbe perdere conoscenza, anche solo per pochi secondi, e non essere cosciente come invece ero io. Questo mi ha salvato la vita”. Il telaio e la cellula di sopravvivenza hanno fatto la loro parte: “Se si fosse rotto, le gambe si sarebbero senz’altro rotte e quindi non sarei stato in grado di alzarmi e uscire da solo”. Poi il riconoscimento, espresso da uno che aveva manifestato piena avversione: “Senza Halo non sarei qui a parlare: penso che sia stata una delle più grandi misure di sicurezza introdotte negli ultimi anni”. Tutto vero: Sebestian Vettel in un articolo sul Frankfurter Allgemeine Zeitung è ancora incredulo: “come Romain sia riuscito a sopravvivere quasi illeso a questo incidente è ancora un mistero per me. Il fatto che sia ancora con noi, per me è il momento dell’anno”. Il tema sicurezza nelle corse è diventato il chiodo fisso di Grosjean, soprattutto in relazione al fatto che un pilota resti sempre cosciente, e chissà che presto non possa assurgere a figura di riferimento: già parla di miglioramento di tute, caschi, collari Hans, poggiatesta. Ma è anche il momento delle decisioni sul futuro, da prendere insieme alla sua famiglia (il figlio Sacha di 7 anni gli ha chiesto di smettere con le corse, gli altri due sono Simon e Camille). Sembrava intenzionato a considerare seriamente l’Indycar, ora le priorità potrebbero cambiare sebbene l’esperienza di Hulkenberg abbia fatto capire che in tempi di Covid un pilota fresco di gare fa sempre comodo alla F1. “Spero – ha detto in un’intervista a France 5 – di riuscire a trovare una soluzione abbastanza rapidamente e di essere poi in pace con la mia decisione“.