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ROMAIN GROSJEAN, DRIVER (AND MAN) OF THE YEAR

(28/12/2020) – Romain Grosjean può essere considerato driver e“the man” della F1 2020. Dopo quello che gli è successo in Barhain, rappresenta la F1 e la vita. Essere scampato in Barhain ad un incidente così brutto, avvolto dalle fiamme, perduto per 28 secondi, lo pone su un piano diverso da quello puramente sportivo. Ne è uscito vivo e certamente cambiato. Ha affrontato l’accaduto con grande apertura mentale. Non poteva essere altrimenti: c’è chi lo aveva dato per morto (Leclerc) e chi ancora oggi non si capacità di come possa avercela fatta (Vettel). Un miracolato. Le sue condizioni stanno migliorando, solo la mano sinistra deve ancora rimarginarsi dalle ustioni. Mentalmente, ha affrontato l’accaduto con molta lucidità e ora sta valutando con la dovuta calma il suo futuro. Lontano dalla F1, forse, lontano dalle corse, probabilmente. O con una nuova missione.

IERI E DOMANI DI GROSJEAN – Sui social, il pilota francese torna a quei momenti drammatici. “Con quella decelerazione, dopo l’impatto normalmente si dovrebbe perdere conoscenza, anche solo per pochi secondi, e non essere cosciente come invece ero ioQuesto mi ha salvato la vita”. Il telaio e la cellula di sopravvivenza hanno fatto la loro parte: “Se si fosse rotto, le gambe si sarebbero senz’altro rotte e quindi non sarei stato in grado di alzarmi e uscire da solo”. Poi il riconoscimento, espresso da uno che aveva manifestato piena avversione: “Senza Halo non sarei qui a parlare: penso che sia stata una delle più grandi misure di sicurezza introdotte negli ultimi anni”. Tutto vero: Sebestian Vettel in un articolo sul Frankfurter Allgemeine Zeitung è ancora incredulo: “come Romain sia riuscito a sopravvivere quasi illeso a questo incidente è ancora un mistero per me. Il fatto che sia ancora con noi, per me è il momento dell’anno”. Il tema sicurezza nelle corse è diventato il chiodo fisso di Grosjean, soprattutto in relazione al fatto che un pilota resti sempre cosciente, e chissà che presto non possa assurgere a figura di riferimento: già parla di miglioramento di tute, caschi, collari Hans, poggiatesta. Ma è anche il momento delle decisioni sul futuro, da prendere insieme alla sua famiglia (il figlio Sacha di 7 anni gli ha chiesto di smettere con le corse, gli altri due sono Simon e Camille). Sembrava intenzionato a considerare seriamente l’Indycar, ora le priorità potrebbero cambiare sebbene l’esperienza di Hulkenberg abbia fatto capire che in tempi di Covid un pilota fresco di gare fa sempre comodo alla F1. “Spero – ha detto in un’intervista a France 5 – di riuscire a trovare una soluzione abbastanza rapidamente e di essere poi in pace con la mia decisione“.

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BUON 2021 DALLA TUA BMW

(28/12/2020) – Per l’alba del nuovo anno 2021, BMW ha in serbo una sorpresa molto speciale per i suoi clienti. A partire dal 31 dicembre sarà infatti possibile riprodurre un’animazione sul display del veicolo: un messaggio di Capodanno accompagnato da una musica opportunamente festosa e una sequenza di illuminazione ambientale straordinariamente orchestrata.

L’animazione festiva di Capodanno sarà disponibile (nei mercati partecipanti) per tutti i clienti con veicoli adeguatamente attrezzati dal 1 al 7 gennaio. L’avviamento dell’auto fa apparire uno speciale banner nel Control Display. Facendo clic su di esso si attiva il programma del nuovo anno, che comprende un’animazione festiva a schermo intero nel Control Display con musica di sottofondo scelta in modo appropriato e uno spettacolo di luci di accompagnamento per gentile concessione del sistema di illuminazione ambientale. I clienti hanno anche la possibilità di attivare manualmente la sequenza degli auguri di Capodanno, con l’aiuto del BMW Intelligent Personal Assistant – “Hey BMW, Happy New Year” – o utilizzando l’app nel menu Veicolo, che sarà disponibile anch’essa per una settimana. Il banner del nuovo anno apparirà automaticamente fino a tre volte all’avvio dell’auto e sarà accessibile in qualsiasi momento nel menu Messaggi dopo la prima attivazione.

Le animazioni festive saranno disponibili in 41 paesi in tutto il mondo per i veicoli dotati di BMW Operating System 7.0 (versione software 07/2020 o successiva).

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ANNIVERSARY / VENTI ANNI SENZA JOHN COOPER, L’INVENTORE DEI BUOI DIETRO AL CARRO


(23/12/2020) – C’è una foto, rara, che ritrae tutti insieme Enzo Ferrari, Colin Chapman, Huscke Henstein e John Cooper. Giganti del motorsport. Domani 24 dicembre saranno trascorsi venti anni dalla morte di Cooper che, per farla breve, è il pioniere del motore posteriore, soluzione attualmente adottata da tutte le formula. Un’intuizione basilare per lo sviluppo delle monoposto e il futuro delle corse automobilistiche. Il geniale costruttore inglese, che insieme al padre Charles aveva iniziato assemblando pezzi di diversa provenienza in un’officina della natìa Surbiton per poi fondare nel 1948 la Cooper Car Company, è mancato la vigilia di Natale di due decenni fa ma il suo lascito è eterno.

COOPER A MOTORE POSTERIORE – Come detto, si tratta di una figura storica del motorismo. Lui si è sempre schernito nel fregiarsi della paternità del collocamento del motore alle spalle dei piloti (cosa che fece già dalle proprie F3). Negli anni ’20, diceva, Auto Union e Mercedes costruivano così le loro potenti monoposto. Anzi, aggiungeva, la soluzione, più che essere considerata il frutto di uno studio approfondito, rispondeva sostanzialmente ad una esigenza di praticità. Ad ogni modo, grazie all’abbinata con il telaio leggero e le ridotte dimensioni della Cooper spinta dal motore Coventry-Climax, Jack Brabham – davvero feconda la collaborazione anche tecnica con il grande pilota australiano – riuscì a vincere ben due mondiali di Formula 1, nel 1959 e 1960. I primi e gli unici per la Casa britannica che comunque diede modo a molti piloti di svettare nei Grand Prix, Stirling Moss tra tutti.

ARRIVA LA MINI COOPER ELETTRICA  – Tra i “meriti” di John Cooper, quello di aver fatto cambiare idea a Enzo Ferrari, noto assertore, al tempo, della teoria dei buoi che devono tirare il carro. Il Drake era perplesso anche nel considerare il “messaggio” contrario di una simile adozione a fronte di una produzione stradale anch’essa votata alla propulsione anteriore. Davanti alla progressiva affermazione, filosofica e sportiva, della soluzione anche il Re di Maranello dovette cedere e, grazie alla 156 progettata dall’ing. Chiti, arrivò anche il titolo mondiale 1961 con Phil Hill. Ma John Cooper è nella storia anche per l’affermazione nei rally: come dimenticare la vittoria a Montecarlo nel 1964 con Paddy Hopkirk al volante di una Mini Cooper S? Oggi la Mini è parte della BMW Group e John Cooper Works è il sotto-marchio che si rifà direttamente alla sua leggenda. Nel 2021 è attesa la versione elettrica.

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TROFEO SPECIALE ACI PER LEWIS HAMILTON

(22/12/2020) – Tra i vari riconoscimenti che Lewis Hamiltonsi è visto attribuire in questa sua gloriosa stagione nella quale è divenuto sette volte Campione del mondo di Formula 1, c’è anche il trofeo speciale messo in palio dall’ACI per il pilota che avesse conseguito il maggior numero di punti nei tre Gran Premi disputati per la prima (e unica?) volta nella storia della massima formula su altrettanti circuiti italiani nel 2020.

Lo ha “virtualmente” ricevuto a Ginevra dalle mani del Presidente dell’Automobile Club d’Italia e Vicepresidente per lo Sport della Federazione Internazionale dell’Automobile, Angelo Sticchi Damiani, nel corso della serata che la FIA ha dedicato ai campioni del volante. Il pilota della Mercedes nelle gare di Monza, Mugello e Imola, ha conquistato, complessivamente, 59 punti, frutto di due vittorie, un settimo postoe tre giri veloci in pista“Il dominio di Lewis Hamilton, in questa era della Formula1 – ha dichiarato Sticchi Damiani, – è stato suggellato dal settimo titolo mondiale piloti, un vero e proprio record che eguaglia il traguardo raggiunto da Michael Schumacher. I risultati ottenuti da Lewis nel corso della sua carriera lo hanno reso la più grande star delle corse automobilistiche e la personalità più influente nel motorsport. Fuori pista, poi, Lewis è diventato un portabandiera per azioni positive su questioni che vanno ben oltre lo sport, influenzando la società nel suo complesso. Sono profondamente onorato, quindi, come vicepresidente della FIA, di conferirgli il premio FIA Personality of the Year 2020. In qualità di Presidente dell’Automobile Club d’Italia, inoltre, desidero salutare gli straordinari successi di Lewis con uno speciale Trofeo ACI: un premio letteralmente unico per un pilota unico, che ha ottenuto un risultato complessivo eccezionale nei tre Gran Premi organizzati quest’anno in Italia”.Ora l’auspicio di tutti è che i gran premi in Italia possano essere almeno due, come d’altronde è stato per lunghi anni con Monza e Imola. Proprio la gara in riva al fiume Santerno è indiziato numero uno a ricoprire la casella ancora vuota del 25 aprile nel calendario F1 2021. La possibilità c’è con inoltre i piloti che si sono dichiarati entusiasti dell’esperienza di quest’anno. Si vedrà, il nuovo CEO di Liberty Media, Stefano Domenicali è imolese doc e nel frattempo Gian Carlo Minardi è stato nominato nuovo Presidente del cda di “Formula Imola”, la società che gestisce l’Autodromo internazionale “Enzo e Dino Ferrari”.

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ADDIO A ROMOLO TAVONI, LA FERRARI NEL CUORE

(21/12/2020) – E’ morto, all’età di 94 anni, Romolo Tavoni, personaggio storico della Ferrari. Basti dire che è stato Direttore Sportivo della Scuderia di Maranello tra il 1957 e il 1961, anni leggendari contrassegnati dalla vittoria del mondiale da parte di Mike Hawthorn (1958) all’epocale decisione di passare al motore posteriore, culminata nella nuova affermazione iridata nel 1961 con Phil Hill. L’anno della morte in gara a Monza di Von Trips e della decisione che ha cambiato la vita stessa di Tavoni: quella di lasciare improvvisamente e polemicamente la Ferrari insieme ad un nutrito gruppo di altri collaboratori, ing. Carlo Chiti in testa.

Una decisione, quella del ragioniere “prestato” ai motori di Casinalbo, frazione di Formigine a un tiro di schioppo da Maranello, della quale si pentì presto tanto da chiedere al Drake stesso di rientrare anche ripartendo dal gradino più basso. Ma patron Enzo fu irremovibile nel sostituire, come disse, “i generali con i caporali” (da lì l’incarico al giovane tecnico Mauro Forghieri di occuparsi della Gestione Sportiva). Cosa era successo? Dopo molti anni di reticenze e di sussurri, venne chiarito che l’ammutinamento – chiamiamolo così ma gli otto transfughi parlarono di doveroso atto di solidarietà – fu dovuto all’impossibilità di gestire le intromissioni della moglie di Ferrari che avevano creato un clima di forte tensione e imbarazzo. Dopo la morte di Dino, la consorte del grande capo era divenuta una presenza piuttosto assidua in fabbrica ma il clima interno ne risentì fino a deflagrare clamorosamente quando la signora Laura arrivò a schiaffeggiare un amministrativo. La contemporanea lettera di dimissioni sembrò l’unica cosa da fare, a quel punto. Ricevuta la missiva, per qualche giorno – raccontò lo stesso Tavoni – Ferrari non fece cenno alla questione ma dopo una riunione tecnica fece consegnare ai malcapitati otto la lettera con la liquidazione.

Per uno come Tavoni, in Ferrari dal 1950, già segretario personale del Drake, spesso di casa a cena dai Ferrari, un brutto colpo, materiale e soprattutto morale. L’avventura ATS, nella quale confluirono molti dei licenziati, era solo agli albori e non decollò mai. Lui trovò “riparo” all’Automobil Club di Milano e da lì la direzione dell’Autodromo di Monza. Sua l’idea di lanciare la Formula Monza, la categoria cadetta grazie alla quale si sono fatti le ossa tanti piloti in erba, come Michele Alboreto per esempio. Dopo i furori del momento, i rapporti con Enzo Ferrari tornarono sereni. C’era stima tra i due, tanto che Tavoni ebbe per due volte la possibilità di rientrare a Maranello ma non fu più colta. Le cose erano andate in un certo modo e non si poteva più tornare indietro, questo il suo pensiero.

  

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TSUNODA E VIPS, I PILOTI VENUTI DAL 2000


(16/12/2020) – Il rookie test di Abu Dhabi ha prodotto due risultati: ha sancito la comunque attesa ufficialità di Yuki Tsunoda quale pilota 2021 AlphaTauri e ha dato visibilità a Yuri Vips, pilota del Junior Team Red Bull. Il comune denominatore è che entrambi sono ventenni, nati rispettivamente l’11 maggio e il 10 agosto del 2000. Il giapponese finalmente colma il vuoto di una presenza nipponica in F1, da quando Kamui Kobayashi dovette dare forfait dopo l’esperienza in Catheram, L’estone di Tallin, fa sognare i tifosi del Baltico e ripercorre le orme del suo mentore e concittadino Marco Asmer, campione inglese di F3 2007 e primo pilota di quella nazione a guidare una F1, ai tempi dei test con la BMW Sauber.


YUKI TSUNODA, GIAPPONE, 11 MAGGIO 2000 – Come detto, per Tsunoda era solo questione di tempo. Appena spenti definitivamente i motori della stagione 2020, il giapponesino ha preso il posto di Kvyat. Una scelta dalla duplice valenza: da un lato, il giusto riconoscimento a quanto il pilota del Team Carlin ha fatto vedere in F2, chiusa al terzo posto con tre belle vittorie all’attivo. Dall’altro, una concessione avveduta agli uomini della Honda che, seppur all’ultimo anno di fornitura ufficiale del motore alla Red Bull, ha caldeggiato fino all’ultimo l’ingaggio del connazionale. Un punto sul quale Honda ha tenuto molto e che Marko e Horner hanno accondisceso anche perché, al momento, l’idea è quella di continuare ad utilizzare dal 2022 il turbo ibrido del Sol Levante con un passaggio di proprietà intellettuale. Come si è visto ad Abu Dhabi le prestazioni ci sono e se Tsunoda farà bene, anche la Honda potrebbe vedere di buon occhio questa soluzione.

YURI VIPS, ESTONIA, 10 AGOSTO 2000 – Yuri Vips ha fatto segnare al rookie test di Abu Dhabi il sesto miglior tempo sulla Red Bull RB16, con tanti giri e nessun errore all’attivo. E’ in crescita e l’anno prossimo sarà in F2, dove ha esordito in questa stagione per sostituire per tre gare Gelael alla DAMS (terzo nella Sprint Race al Mugello). Viene dai kart – i fratelli avevano un noleggio – dove ha spopolato, compreso un mondiale Rotax, per poi passare nei campionati F4 in Italia e in Germania, quest’ultimo vinto nel 2017. Anche qui, dunque, buone conferme delle sue qualità. Infine la F3 (pole a Macao nel 2018) e anche una gara di Superformula, campionato che avrebbe dovuto disputare per intero quest’anno ma saltato per la pandemia. Iscritto alla F3 regionale, si è distinto per un sorpasso alla Mika Hakkinen proprio a Spa come il finlandese ai danni di Schumacher nel 2000! Già pilota di riserva Red Bull e Alphatauri in Turchia, la F1 non è un miraggio.

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POST ABU DHABI GP / VERSTAPPEN VINCE, LA F1 PENSA AL 2021

(14/12/2020) – Quando la F1 non ha più nulla o poco da dire possono venire fuori gare noiose come quella di ieri. Se poi per l’ultimo atto della stagione 2020 ci mettete il circuito di Abu Dhabi, notoriamente non favorevole ai sorpassi, e la decisione Mercedes di depotenziare per sicurezza i propri motori, ecco che la vittoria di Max Verstappen, soprattutto dopo la pole di sabato, poteva avere un unico handicap: la partenza. Azzeccata quella, l’olandesino della Red Bull ha dominato in lungo e in largo, con le due Black Arrows di Bottas e dello sfibrato Hamilton a rimorchio distante. Ma l’impressione, sul podio, è stata quella che tutti avevano solo una gran voglia di tornare a casa.

GARA NOIOSA – Alla fine, dunque, non c’è molto da dire ma molto da complimentarsi con la Mc Laren che, con il 5° e 6° posto di Norris e Sainz, è la terza forza del Circus e si avvia a costituire una sempre più temibile contendente. L’anno prossimo avrà i motori Mercedes, il forte Ricciardo e, notizia fresca, un’iniezione di capitali per l’ingresso in società con il 15% degli americani di MSP Sports Capital che vale 200 milioni (curioso, dopo la Haas e l’acquisizione della Williams, questo sbarco yenkee nella F1 che però non annovera nessun pilota a stelle e strisce). Detto di questo acuto, occorre sottolineare la nota dolente della Ferrari, tristemente doppiata sia con Leclerc (13°) che con Vettel (14°) al canto del cigno ferrarista. Ha detto bene Seb: “Della gara non voglio parlare…”. Meglio sarebbe stato dire: di tutta la stagione… Ma ormai è finita e dopo il torpore emiratino c’è solo da pensare al 2021, concentriamoci quindi sui temi vivi in vista del prossimo campionato che avrà inizio, si spera, il 21 marzo col classico Gran premio inaugurale d’Australia a Melbourne.

ALBON O PEREZ? – Oggi buon quarto attende la decisione di Helmut Marko che arriverà c’è chi dice in settimana, chi entro Natale. L’anglo thailandese ha concluso in crescendo e, anche quando ha goduto di maggiori attenzioni del team, ha dimostrato di poter fornire prestazioni decenti pur se sempre abbastanza distanti dal compagno Verstappen. “Io ho dato tutto – ha detto – ma non so se sarà sufficiente per rimanere. Questa macchina è difficile da guidare ma abbiamo cercato soluzioni che mi permettessero di sentirmi più a mio agio e di questo ringrazio i ragazzi della fabbrica. Credo sia stato il mio miglior week end e sono orgoglioso di me stesso”. La partita è con Sergio Perez che ha annunciato di desiderare solo la Red Bull e la candidatura del messicano è attentamente analizzata dai vertici del Team di Milton Keynes. Dopo la vittoria di Shakir, Perez ha rivelato di aver ricevuto i complimenti anche di Marko…

QUANDO FIRMA HAMILTON? – il campionissimo è ancora formalmente senza un sedile 2021: cosa aspetta a firmare il nuovo contratto con la Mercedes? “Ne parleremo questa settimana, spero di concludere tutto prima di Natale. Sarebbe un bel regalo per tutti”, le sue ultime parole a riguardo. L’inglese, visibilmente ancora in preda ai postumi sfiancanti del Covid, rimarrà a Yas Marina e assisterà al rookie test di martedì. Certo, non si è capito perché la cosa è stata tirata così per le lunghe: questione di soldi? Di durata del nuovo contratto? Perché a Imola Lewis non era nemmeno convinto di esserci l’anno prossimo? Comunque è impensabile che il sette volte campione del mondo non possa essere della partita l’anno prossimo e molto probabilmente, se manterrà intatto il suo desiderio di primeggiare, nel 2022 con le nuove monoposto ad effetto suolo. Forse, in buona sostanza, attende solo di conoscere le mosse di Toto Wolff, anche lui non ha messo ancora nero su bianco, e della Mercedes stessa di cui a settembre circolavano rumors circa l’intenzione di cedere quote societarie alla Ineos. 

SAINZ E MICK SCHUMACHER – Di Alonso che torna alla Renault e di Vettel che trasborda in Aston Martin ne riparleremo, ma Carlito Sainz e Mick Schumacher sono senz’altro i piloti più attesi alla prova l’anno prossimo. Lo spagnolo approda in Ferrari ed è praticamente l’esame principale della sua carriera. A Maranello si vince o si perde tutto. E’ pronto, mentalmente e agonisticamente? Nel 2020 è stato una bella conferma, veloce-maturo-costante, e se avesse vinto a Monza sarebbe stato grandioso. Arriva in rosso in un momento di grave crisi ma lui ha già professato fiducia e amore: “Firmerei altre cento volte”. Peggio di così la Ferrari non potrà fare quindi è legittimo pensare a un campionato diverso, in grado di donare performances migliori. Chissà, magari il vero interrogativo riguarderà la convivenza tra lui e il compagno di squadra Leclerc al terzo anno in Ferrari. Vettel ha avuto da ridire più volte sulla aggressività del monegasco nei suoi confronti (Interlagos 2019, Austria 2020, ultimamente in Barhain). Charles non fa regali nè sconti, speriamo solo che tra i due il rapporto sia sempre leale e pulito… Infine Mick Schumacher: un ingresso nella massima formula suggestivo e di grande impatto mediatico. Cosa c’è da dire riguardo il tedesco di 21 anni? Ha voluto la bicicletta, ora pedali! 

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NUOVO CEO FERRARI: LA SCELTA DI JOHN ELKANN

(12/12/2020) – La Ferrari ad Abu Dhabi disputa l’ultimo gran premio della brutta stagione 2020 ma francamente a tenere banco in queste ore è la questione della scelta del nuovo CEO di Maranello. Domanda pressante dopo l’improvviso addio di Louis Camilleri e l’interim temporaneo del Presidente John Elkann. Dal toto nomi sta emergendo quello di Mike Manley, Ceo FCA ma, come appurato tre mesi fa, senza una sedia nel CdA di Stellantis, la società nata dalla fusione tra il Gruppo PSA e FCA che sarà guidata secondo gli accordi da Carlos Tavares. Annunciata un anno fa, dovrebbe emettere i primi vagiti ufficiali entro i primissimi mesi del 2021: il 4 gennaio sono previsti i CdA delle due società automobilistiche, entro il 2 febbraio il pronunciamento finale dell’Antitrust europeo.

TOTO NOMI PER IL DOPO CAMILLERI – Sui media, per la verità, rimpallano diversi altri nomi oltre quello dell’inglese che subentrò nell’estate del 2018 a Sergio Marchionne nel drammatico frangente del suo improvviso decesso. Si va dall’ex manager Alfredo Altavilla, apprezzato da Marchionne, ma che fece le valigie dopo che la scelta della successione cadde proprio su Manley, a Luca Maestri, vice presidente e direttore finanziario di Apple (nel Cda Ferrari siede come Amministratore non esecutivo Eddy Cue, Senior Vice President of internet software and services di Apple), fino all’onnipresente Vittorio Colao, ex Vodafone, ex RCS e fresco ex consulente del Governo italiano) o addirittura a Jean Todt che già ricoprì questa carica ai tempi di Montezemolo (a proposito, l’ultimo iridato in F1 non viene citato nonostante il “popolo” ferrarista ne acclami il gran ritorno). Tutte ipotesi suggestive (mai dire mai) ma piuttosto improbabili, soprattutto per quanto riguarda il Napoleone francese che ben difficilmente lascerebbe la presidenza FIA per tornare sotto pressione altissima.

MANLEY O UNA FIGURA PIU’ SPORTIVA? – Mike Manley, 56 anni di Edenbridge, contea del Kent, poco più di 7000 anime, prima dell’attuale incarico a capo di Jeep e RAM, è al momento senz’altro il più accreditato. Nel 2000 è stato anche Direttore sviluppo rete per DaimlerChrysler United Kingdom. Dato l’inevitabile parallelismo tra la richiesta sagacia amministrativa del ramo industriale e la necessaria o consigliabile forte rappresentanza sportiva qualche supplemento di riflessione però si impone. E’ vero che in fondo le vendite delle super sportive del Cavallino non risultano automaticamente legate alle performances della Scuderia di F1, ma è altrettanto vero che una riconosciuta personalità capace di stare anche sul palcoscenico della massima formula con autorevolezza e perché no simpatia aiuta a diversi livelli. E’ l’identikit perfetto di Stefano Domenicali e infatti è spuntato anche il suo nome ma con altrettanta rapidità è arrivata la smentita che conferma dal primo gennaio prossimo l’ex DS ferrarista a capo di Liberty Media e cioè della F1. Peccato perché pare che in autunno l’imolese avesse sommessamente manifestato disponibilità a rientrare a Maranello dopo la fruttuosa esperienza in Audi e Lamborghini. Il ruolo sarebbe stato proprio quello di CEO, poiché la parentesi Camilleri era notoriamente percepita da tutti proprio come una parentesi, ma non se ne è fatto nulla e Domenicali ha accettato comunque di buon grado il nuovo incarico. A questo punto, comunque, non è affatto da escludere che si punti su un nome nuovo. Elkann, nato a New York, guarda sempre all’America.  

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CANOSSA EVENTS, UN 2021 DA VIVERE CON PASSIONE

(10/12/2020) – Canossa Events, vera eccellenza del road touring events, getta le basi per un 2021 entusiasmante. Ha infatti acquisito Cavallino Inc., la società americana che pubblica l’omonimo magazine e organizza il famoso concorso d’eleganza Cavallino Classic. Cavallino, da oltre 42 anni punto di riferimento per collezionisti e appassionati delle automobili e della storia di Ferrari, pubblica un magazine bimestrale molto diffuso negli Stati Uniti, che raggiunge anche numerosi appassionati nel resto del mondo.

Cavallino è anche l’organizzatore di Cavallino Classic, uno dei concorsi d’eleganza più importanti al mondo, che festeggerà il 30° anniversario con la prossima edizione in programma dal 21 al 24 Gennaio 2021 a Palm Beach, Florida. Un evento che ospita ogni anno oltre 400 Ferrari con un valore totale stimato in oltre 600 milioni di dollari. Al concorso si aggiungono, l’ultimo giorno, oltre 120 auto da collezione in esposizione a Mar-a-Lago.

John Barnes, Presidente di Cavallino Inc. ha dichiarato: “Ho dedicato una vita intera a costruire intorno a Cavallino una community di appassionati di tutto ciò che riguarda la Ferrari; Cavallino oggi è un brand con una reputazione impeccabile. Ho ricevuto diverse offerte di acquisto negli ultimi tempi, ma volevo per Cavallino un futuro in cui potesse prosperare come parte di un ecosistema legato alla stessa community di appassionati della Ferrari. In Luigi, nel team di Canossa e nell’ambito più grande di Motorsport Network ho trovato la migliore piattaforma, gestita da persone che condividono la mia stessa passione e visione.Luigi Orlandini, Presidente e A.D. di Canossa Events ha dichiarato: “Sono veramente felice di dare a John e al suo team un caloroso benvenuto all’interno del mondo Canossa Events. Io e John condividiamo la stessa passione per le auto da collezione, soprattutto per quelle che appartengono alla storia impareggiabile del Cavallino Rampante. Le automobili, che in molti casi sono vere “opere d’arte a quattro ruote”, sono parte della storia dell’umanità sin dal XIX secolo; curare e valorizzare questo patrimonio attraverso le generazioni è la nostra missione comune. Il mio sogno è portare Cavallino verso nuovi e grandi traguardi, crescendo in dimensione, qualità e presenza globale, grazie all’aiuto del mio fantastico team di “appassionati professionisti” e grazie alle numerose sinergie che abbiamo all’interno di Motorsport Network.

CANOSSA EVENTS, PREMI E CALENDARIO 2021 – Il team di Canossa Events ha inoltre annunciato che l’evento “90 Anni di Emozioni”, organizzato nel settembre 2019 in Piazza Duomo a Milano per conto di Ferrari S.p.A e Automobile Club d’Italia, è entrato a far parte della rosa dei migliori eventi candidati ai Best Events Awards, il Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication. Canossa Events è quindi salita sul podio per l’organizzazione dell’evento nella categoria “Migliore gestione della complessità organizzativa” e nella short list dei migliori candidati per la categoria “Migliore evento culturale, musicale e sportivo”.

Pronto anche il nuovo calendario della stagione eventi 2021, come sempre caratterizzati da bellezza, passione per i motori, strade e panorami indimenticabili, sportività, accoglienza a 5 stelle e buon cibo, oltre ad una grande e sempre scrupolosa attenzione alla sicurezza dei partecipanti. Nel mondo racing: molti gli appuntamenti imperdibili per gareggiare e vivere la passione con le proprie auto storiche. Oltre le collaudatissime …

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INEOS E MERCEDES FANNO DI NUOVO NOTIZIA

(9/12/2020) INEOS e Mercedes fanno di nuovo notizia. Ineos Automotive ha infatti acquisito lo stabilimento di produzione di Hambach da Mercedes-Benz e inizierà a produrre il 4X4 Grenadieralla fine del 2021 per poi procedere come da programma per le consegne ai clienti all’inizio del 2022. Ad inizio anno Ineos ha avviato un quinquennale rapporto di principale partnership con il team Mercedes Amg F1 e lo scorso settembre, addirittura, i rumors parlavano di possibile acquisizione del 70% della pluridecorata scuderia tedesca, notizia poi smentita.

Secondo i termini dell’acquisizione, Mercedes-Benz incaricherà INEOS del proseguimento della produzione della smart EQ fortwo e di alcuni componenti Mercedes-Benz presso la fabbrica di Hambach a soli 200 chilometri da Stoccarda. Congiuntamente ai piani di INEOS per il Grenadier, ciò si tradurrà in circa 1.300 posti di lavoro, inclusi gli impegni nei confronti dei fornitori in loco. L’impianto di Hambach è uno dei siti di produzione automobilistica più moderni d’Europa, vanta una manodopera di grande esperienza e altamente qualificata, nonché eccellenti risultati tra gli stabilimenti di Mercedes per la qualità della sua produzione. Di recente ha inoltre beneficiato di un importante investimento che consentirà la realizzazione di veicoli più grandi.

Presidente di INEOS è Sir Jim Ratcliffe, appassionato di automobili e di avventura, al quale si deve, a fronte di un mercato che non offriva alcun fuoristrada 4X4 minimalista e robusto, studiato per garantire livelli contemporanei di conformità e affidabilità, la nascita di INEOS Automotive Limited. Con un team di professionisti del settore automobilistico impegnati a trasformare la visione, si è offerta una prospettiva nuova e rivoluzionaria sullo sviluppo e sulla produzione di un 4X4. Dirk Heilmann, Chief Executive Officer di INEOS Automotive, ha commentato: Questa acquisizione rappresenta il nostro traguardo più importante nello sviluppo del Grenadier. In parallelo con il programma di collaudo completo cui stiamo sottoponendo i nostri prototipi, possiamo ora avviare i preparativi nello stabilimento di Hambach per la produzione del nostro 4X4, che partirà alla fine dell’anno prossimo e ci permetterà di consegnare questo autentico fuoristrada ai nostri clienti in tutto il mondo”.

INEOS Automotive è una società sussidiaria di INEOS Group (www.ineos.com), azienda leader nei settori petrolchimico, dei prodotti chimici speciali e dei prodotti petroliferi. Ha un organico di 22.000 dipendenti ripartiti in 34 imprese, con una rete produttiva di 183 stabilimenti in 26 Paesi. Dalle vernici alle materie plastiche, dai tessuti alla tecnologia, dai prodotti farmaceutici ai telefoni cellulari, i materiali fabbricati da INEOS migliorano pressoché ogni aspetto della vita moderna. Nel 2019 INEOS ha registrato vendite per un totale di circa 61 miliardi di dollari e un margine operativo lordo (EBITDA) di circa 6 miliardi di dollari.