(14/11/2020) – Ci voleva questa pole position di Lance Stroll. Intanto spariglia un po’ le carte solitamente in mano alla Mercedes, poi mi fa pensare a quella che dieci anni fa (6 novembre 2010) siglò anche lui per la prima volta, anche lui in una giornata da bizze della pioggia, Nico Hulkenberg a Interlagos (l’anno dopo però la Williams lo mise a piedi preferendogli Maldonado…). Ma soprattutto, c’è da sperare che l’exploit sulla pista bagnata e scivolosa dell’Istanbul Park significhi per il giovane pilota di Montreal, 22 anni compiuti lo scorso 29 ottobre, il definitivo salto di qualità dopo un’esperienza in Ferrari Driver Academy e tre stagioni in Formula 1. Stavolta ha regolato il compagno di squadra Perez e nel 2021, sotto le insegne Aston Martin, dovrà vedersela con un certo Sebastian Vettel.
UNA CARRIERA COMINCIATA SUI KART E ALLA FERRARI DRIVER ACADEMY – Che si goda il momento, ora, e domani si dimostri consistente anche in gara. Poi si vedrà. Quando si parla di Lance Stroll, c’è poco da fare, si parla sempre anche di papà Lawrence, dei suoi risaputi milioni e delle agevolazioni che ha garantito al figlio con la passione per l’automobilismo. Erede del facoltoso nonno Leo Strulovitch (cognome poi divenuto Stoll), è uno dei re della moda, vedi Tommy Hilfiger, ma anche importatore Ferrari ed ex pilota (per la cronaca la mamma Claire Anne è una stilista). Ha finanziato e ha acquistato intere squadre dove il pargolo che viene dalla terra del mitico Gilles Villeneuve e del campione del mondo (e della 500 Miglia di Indianapolis) Jacques Villeneuve ha naturalmente goduto della massima attenzione. Resta sempre il fatto che poi in pista ci va lui e ci sono gli avversari. In Canada ha cominciato con i kart e nei campionati nazionali Rotax Mini Max ha sbaragliato la concorrenza come pure al Florida Winter Tour. Anni 2008 e 2009 veramente in crescendo, tanto da essere nominato dalla Federazione dello Sport automobilistico del Quebec prima Rookie dell’anno e poi Driver dell’anno. La Ferrari gli mette gli occhi addosso e a soli 11 anni, tra lo stupore generale, nel 2010 indossa (fino al 2015) la casacca della Ferrari Driver Academy, allora diretta da Luca Baldisserri (che diventerà suo tutor personale) che disse: “E’ molto giovane ma ha già dimostrato doti fuori dal comune nei kart, quindi perché no? Vogliamo vedere cosa riusciamo a tirare fuori da un ragazzino di indubbio talento una volta seguito un certo metodo”. Per il piccolo lance, fan di Michael Schumacher, un vero sogno sotto gli occhi inteneriti dei piloti titolari Alonso e Massa.
DUE PODI IN FORMULA 1 – Con l’italiana Prema Racing, ha vinto la F4 tricolore (2014) e il campionato europeo di F3 (2016) – con intermezzo la Toyota Racing Series della Nuova Zelanda (2015) – in cui si ricorda anche uno spettacolare incidente a Monza dopo un contatto con Antonio Giovinazzi. Nel 2017 il neo-campione Rosberg si ritira a sorpresa, alla Mercedes arriva dalla Williams Bottas e così alla corte di Sir Frank si presenta il baldo Lance Stroll che va il suo debutto in F1. Nel 2017 la Williams era ancora abbastanza competitiva – c’era ancora Felipe Massa – e il terzo posto di Baku, beffato d’un niente da Bottas, ha reso un po’ più digeribile una prima stagione più di bassi che di alti. Difficile anche il 2018 nel quale se l’è vista col compagno Sirotkin e meno male che la Q3 e il nono posto di Monza anche qui hanno un po’ indorato la pillola amara di un difficile adattamento (ma la Williams cominciava a peggiorare). Poca roba, comunque. Il confronto, perdente, con Sergio Perez nel 2019 e quest’anno (seppur terzo nel pazzo GP d’Italia) hanno fatto rimontare le critiche che questo pomeriggio si sono magicamente calmate. “Io non seguo le polemiche, non leggo quello che scrivono. Sono concentrato solo me stesso” ha ripetuto spesso. Stasera si gode il suo momento di gloria e di serenità: “Mi sento al top. Questa pole è un ottimo modo per riprendersi dopo un paio di settimane difficili, soprattutto dopo l’incidente del Mugello”.