(12/10/2020) – Evidentemente gli spiriti maligni che Bottas credeva di aver scacciato dopo la sua esperienza mistica post Mugello all’isola d’Elba sono tornati all’Eifel Gp. Al Nurburgring, il finlandese ha centrato una fantastica pole position e alla prima curva non ha ripetuto la condotta arrendevole di Silverstone, ma alla fine lui si è ritirato e Hamilton ha fatto 91. Quindi, dopo l’imperversare della nebbia nelle prove libere 1 e 2, l’illusione del quarto posto della rediviva Ferrari di Leclerc (Vettel niente Q3 e 11° in gara, ciao core…) e la minaccia meteo, tutto noiosamente come al solito. Tranne il ritorno (finalmente) della Renault e di Ricciardo sul podio e la trovata di quei buontemponi della Direzione gara che per far spostare la Mc Laren del ritirato Norris, operazione semplice durata due/tre minuti, hanno pensato bene di ravvivare l’audience facendo entrare la safety car.
HAMILTON 91 VITTORIE E VERSO IL SETTIMO TITOLO – Con 69 punti di vantaggio su Bottas, Hamilton vola verso il settimo titolo mondiale, tanti quanti il grande Michael Schumacher che proprio lui ha “scalzato” dalla Mercedes nel 2013. E per farsi la bocca, ieri ha uguagliato il record impressionante di vittorie che apparteneva in solitario al Kaiser tedesco. Per suggellare il momento, il figlio Mick ha donato all’inglese un casco rosso appartenuto al papà campione che fa il paio con quello di Senna che la famiglia del pilota volle consegnargli in Canada in occasione del raggiungimento del record di pole che apparteneva al brasiliano. Hamilton, ormai, è parte integrante di questo Olimpo e, anzi, già dal prossimo anno può diventarne Zeus assoluto arrivando a otto titoli. Chi può fermarlo? Non Bottas, si è capito, né Verstappen ieri secondo che perde il motore Honda, men che meno la Ferrari impegnata in una traversata del deserto dagli esiti incerti. La Mc Laren di Ricciardo con motore Mercedes? Alonso con la Renault di re Mida De Meo? E’ difficile, ma conviene sperarci o sognare perché le gare, nonostante la bellezza di alcuni circuiti quest’anno in calendario, sono generalmente troppo noiose. Ma complimenti ed onore ad Hamilton: quando viene meno la forza subentra la fortuna (vedi per esempio vittoria a Silverstone con ruota forata). E’ un segno di predestinazione ma è tutta la sua vita ad essere improntata alla lotta e alla crescita, giorno per giorno, anno dopo anno, e questi sono i frutti. Ha acquisito maturità e carisma ed è fonte massima di ispirazione per molti. Che si goda questi momenti.
FERRARI DA QUALIFICA, LENTA IN GARA – Come detto, la Ferrari ha fatto sperare col quarto posto in Q3 di Leclerc. La gara ha ristabilito i valori effettivi: 7° il monegasco, 11° Vettel autore anche di un ennesimo strano fuoripista. Leclerc ha spiegato che col carico di benzina e le soft la SF1000 non era efficiente e si è visto subito; con Vettel si è provato un po’ di tutto, hard comprese, ma per il tedesco non è anno. Se però si portano delle novità, e a Maranello si è cominciato a lavorare molto sulla ottimizzazione dei flussi aerodinamici, i miglioramenti sia pur minimi si hanno per cui non si capisce perché fino a non molto tempo fa si diceva che era tutto sostanzialmente inutile e la Scuderia era l’unica a non sfornare idee e soluzioni. Un altro dei misteri rossi del 2020. Quel che viene ripetutamente detto è che il nuovo motore 2021 è pronto e gira al banco con risultati che lasciano presagire il recupero dei cavalli perduti. Il fatto è che la Mercedes è sicuramente già pronta a rispondere con un nuovo step evolutivo della sua formidabile power unit…
ONORE A PEREZ E RAIKKONEN – Per finire, è giusto segnalare due coriacei piloti che ieri hanno raggiunto degli obiettivi. Sergio Perez, ottimo quarto, ha dimostrato ancora una volta quanto sia un pilota di sicuro affidamento per qualsiasi scuderia. Scalzato da Vettel alla futura Aston Martin, se nel 2021 non dovesse trovare posto sarebbe un vero scandalo per questa F1. Haas in primis o Red Bull le sue chances. Kimi Raikkonen, 41 anni sabato prossimo, è diventato il pilota con più gran premi disputati sul groppone: 323. Anche questo record, che apparteneva a Barrichello, sembrava imbattibile e invece il finlandese e ancora lì e contratta un’altra stagione di gare. Ieri ha un po’ maltrattato Russell ma peccato che quest’Alfa Romeo non gli consenta di duellare un po’ più avanti. Si divertirebbe di più lui e farebbe piacere ai suoi tifosi che sono sempre molti.