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PILOTI FERRARI: TEST, SPERANZE E DELUSIONI


(1/10/2020) – Ieri giornata da ricordare alla pista di Fiorano per Robert Shwartzman, Callum Ilott e Mick Schumacher, allievi della Ferrari Driver Academy (FDA) che si sono alternati al volante di una Ferrari SF71H del 2018 per prendere confidenza con una monoposto di F1 nell’ambito del programma RoadToF1. Il tedesco, figlio d’arte, e l’inglese debutteranno infatti nella prima sessione di prove libere del Gran Premio dell’Eifel, in calendario il 9 ottobre al Nürburgring, rispettivamente con Alfa Romeo Racing e Haas. Per il russo il debutto sarà l’11 dicembre, nel weekend del Gran Premio di Abu Dhabi. Auguriamo loro ogni fortuna, ma a proposito di Test Ferrari quello di ieri ha fatto venire in mente almeno altri due appuntamenti del genere non andati a buon fine…


1995: BADOER, FISICHELLA, MARTINI, MARBIDELLI – Il 27 settembre del 1995, 25 anni fa, sul circuito privato del Cavallino scendevano fieramente in pista ben quattro piloti italiani in odore di promozione. Almeno così pareva e veniva fatto pensare. Badoer, Fisichella, Martini e Morbidelli furono convocati su idea dell’allora presidente Montezemolo alle prese col rinnovamento totale del parco piloti 1996, dopo il congedo di Alesi e Berger autori di anni di onorata militanza a Maranello. Fatta per Michael Schumacher, il colpaccio del secolo, era tempo di chiudere per il secondo pilota e la stampa tricolore spingeva per un pilota italico dopo il “fallimento” abbastanza traumatico dell’esperienza Capelli nel 1992. I quattro moschettieri – Martini aveva fallito l’obiettivo nel 1991 per un clamoroso scambio di pedine dell’ultimo minuto tra Ferrari e Scuderia Italia, Morbidelli aveva sostituti per un GP Prost cacciato su due piedi a fine 1991 – erano forti e in crescendo. Badoer, lo storico pilota collaudatore del cavallino, fece segnare il miglior tempo ma non ebbe tempo, né lui né nessuno, di gioire. In quelle ore, in realtà, Maranello metteva sotto contratto l’irlandese della Jordan Eddie Irvine!

2008, BORTOLOTTI, PISCOPO, CICCATELLI – A fine novembre 2008 fu la volta di altri tre baldi pischelli del volante, freschi di campionato di F3 e impegnati in un test-premio concordato con la CSAI presieduta allora da Gino Macaluso. Erano il campione Mirko Bortolotti insieme ai suoi rivali di stagione: Edoardo Piscopo, 2° classificato, e Ciccatelli 3° classificato nella serie propedeutica tricolore. Monoposto a loro disposizione, la F2008 vincitrice del campionato Costruttori di F1, secondo in campionato solo dopo il finale pazzesco di Interlagos che vide Massa vincitore per qualche minuto. Ebbene, Bortolotti sorprese tutti: non aveva mai guidato una f1 né aveva mai girato a Fiorano ma dopo 14 giri staccò il record della pista fermando i cronometri sul tempone di 59”11 per la meraviglia assoluta di tutti i presenti, da Piero Ferrari ad Andrea Bertolini che deteneva il record, fino a Luca Baldisserri. Edoardo Piscopo Crono di 1’00”336 per Piscopo e terzo tempo per Ciccatelli con 1’01”243. L’esperienza in rosso non ebbe seguito e, soprattutto per Bortolotti, fu abbastanza sorprendente non concedergli altre chances. Campione di f2 nel 2011 effettuò un test con la Williams per poi entrare nella filiare young drivcers Red Bull. Anche lì, nessun esito.

 LE DICHIARAZIONI DI IERI

ROBERT SHWARTZMAN – “Sognavo il giorno del mio debutto al volante di una vettura di Formula 1 fin da quando ero bambino e finalmente oggi quel momento è arrivato. Poter guidare questa monoposto è stato fantastico e molto divertente. La potenza è l’elemento che colpisce di più: quando si accelera i cavalli sembrano non finire mai. Allo stesso modo fa effetto la frenata: la vettura si ferma anche quando sembra troppo tardi per affrontare la curva. Oltre che guidare la macchina è stato speciale anche lavorare con la squadra. Il gruppo è davvero numeroso e si presta attenzione ad ogni più piccolo dettaglio. Si opera veramente a un livello molto altoUn grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa giornata memorabile.”

CALLUM ILLOT – “Quella di oggi è una giornata difficile da dimenticare. Avevo già avuto modo di guidare una vettura di Formula 1 lo scorso anno, ma oggi ho potuto riprendere confidenza con la monoposto quando mancano meno di dieci giorni al mio esordio in un weekend di Gran Premio. È stato molto utile e ringrazio la Ferrari e la FDA per avermi offerto questa opportunità. Della SF71H mi hanno colpito l’efficienza aerodinamica, che permette di avere un grip sconosciuto alle altre categorie, la potenza estrema del motore e la prontezza nella frenata”

MICK SCHUMACHER – “Ringrazio la Ferrari e la FDA per avermi dato l’opportunità di rimettermi al volante di una vettura di Formula 1 ibrida a pochi giorni dal mio esordio in un weekend di Gran Premio al Nürburgring. È stato molto utile riprendere confidenza con le procedure, discretamente complesse, e anche con l’operatività di una squadra della massima categoria. Qualche settimana fa al Mugello ho avuto la chance di guidare una F2004, una vettura straordinaria ma ormai non più recente. Mettermi al volante di una monoposto ibrida del 2018 mi ha permesso di apprezzare quanto sia rilevante l’apporto della parte elettrica della Power Unit e quanto sia progredita dal punto di vista aerodinamico la Formula 1. Non vedo l’ora di calarmi in abitacolo in Germania, sarà bello poter fare il mio debutto ufficiale nella massima categoria davanti ai miei tifosi. Nel team troverò anche qualche meccanico che ha lavorato con mio padre e questo renderà quella giornata ancora più speciale.”

MARCO MATASSA RESPONSABILE TECNICO FDA – “Sono molto soddisfatto di questa giornata. Ringrazio il team di gara della Scuderia Ferrari che ci ha assistito, perché in una stagione di campionato così intensa non si è tirato indietro di fronte a uno sforzo banale come cambiare per due volte in un giorno la configurazione della vettura e assistere tre piloti giovani nell’approccio a una vettura complessa come una monoposto di Formula 1 ibrida. Per quanto riguarda il piano tecnico sono contento di come Mick, Callum e Robert si siano adattati rapidamente alla SF71H. Per due di loro non si trattava della prima volta su una Formula 1, ma non era comunque facile passare dallo stile di guida necessario a pilotare un’auto di Formula 2 a quello più adatto a una Formula 1, dotata di più potenza, di un impianto frenante incredibilmente più avanzato e di un power steering sul volante che premia sensibilità e precisione di guida. Invece sono stati rapidi e hanno iniziato subito a girare con un ottimo passo. Sono convinto che i giri effettuati oggi saranno molto utili a Mick e Callum in previsione del loro esordio in Formula 1 al venerdì del Nürburgring. Dal punto di vista umano, di questo test mi porto nel cuore i tre ragazzi con la tuta rossa davanti alla loro Ferrari, in posa per la foto di gruppo, e l’emozione di Robert che ha debuttato oggi al volante di una vettura di Formula 1, un momento che per ogni pilota rimane indimenticabile”

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