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IMOLA RIABBRACCIA LA F1 NEL NOME DI SENNA E SCHUMACHER

(29/10/2020) – Imola riabbraccia, sia pur a porte chiuse, la Formula 1, 14 anni dopo l’ultimo show della massima formula sui saliscendi del piccolo Nurburgring e, per l’occasione, anche con una bella iniziativa del Comune. Si riparte, quasi inevitabilmente, nel nome di Michael Schumacher e Ayrton Senna che in riva al Santerno hanno scritto pagine gloriose della loro carriera e, sfortunatamente, anche tristi. Il tedesco è il vincitore dell’ultimo Gran premio (di San Marino) disputato appunto nel 2006, il brasiliano vi ha perso la vita, ma nessuno è stato dimenticato. Anzi

SCHUMACHER ULTIMO VINCITORE A IMOLANel 2006, la lotta per la vittoria fu circoscritta all’alfiere della Ferrari, Michael Schumacher, e al nuovo Torero della F1 Fernando Alonso, che già l’anno prima sempre con la Benetton aveva spodestato il tedesco dal trono iridato che occupava ininterrottamente dal 2000. Dopo il valzer dei pit-stop per i rifornimenti, i due si ritrovarono primo e secondo, con lo spagnolo in furente rimonta che in effetti lo portò in pochi giri alle calcagna del ferrarista. Come l’anno prima, ma questa volta a parti inverse, per l’asturiano per quanto nei tubi di scarico della Ferrari, non ci fu possibilità di infilare l’avversario. Un po’ per l’abilità di Schumi che non commise errori, un po’ per l’impossibilità di affondare il colpo per le caratteristiche del circuito “spazzato” da tante chicanes (quest’anno non troveranno più quella dopo la Rivazza). Folla in tripudio per questo testa-a-testa emozionante, anche se a fine anno il cedimento del motore della rossa in Giappone servì su un piatto d’argento il bis allo spagnolo. Un grande duello, un grande ricordo

SENNA ILLUMINA IMOLA – C’è anche l’iniziativa dedicata ad Ayrton Senna predisposta dal Comune di Imola, dove tra l’altro il Sindaco Marco Panieri non nasconde di nutrire speranze: “Questa edizione sarà anche un banco di prova per dimostrare l’ottimo livello organizzativo dell’autodromo, anche in proiezione futura”. Nel frattempo, il Comune rende onore al campione brasiliano e, in accordo con Viviane e Bruno Senna, sorella e nipote di Ayrton, tramite Claudio Giovannone, ambasciatore europeo della Fondazione Senna, ha deciso di illuminare alcune strade del centro di Imola con due degli aforismi più famosi del pilota tanto forte in pista quanto umanamente intenso. La prima frase scelta sarà installata in via Emilia, a partire in via Emilia verso Bologna, da dopo l’orologio (portico dell’edicola) fino al portico della Farmacia dell’Ospedale, la seconda si leggerà in via Appia, dalla Porta verso l’orologio. Oltre alle due frasi, saranno istallate sotto i voltoni dell’orologio anche due riproduzioni luminose della Ferrari F1. L’iniziativa è legata anche ad un progetto di solidarietà: al termine del periodo natalizio le luminarie saranno poste in vendita ed il ricavato sarà devoluto in beneficenza ad associazioni no profit del territorio.

Ecco le frasi di Ayrton

I ricchi non possono
Vivere su un’isola 
Circondata da un oceano 
Di povertà. 
Noi respiriamo tutti 
La stessa aria 
Bisogna dare a tutti 
Una possibilità

 ****

Se una persona 
Non ha più sogni
Non ha più alcuna ragione
Per vivere
Sognare è necessario
Anche se nel sogno
Va intravista la realtà
Per me è uno dei principi 
Della vita

Ayrton Senna

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ZINNO NUOVO DIRETTORE GENERALE DELL’AUTODROMO DI MONZA

(27/10/2020) – Sarà Alessandra Zinno, neo Direttore General dell’Autodromo Nazionale di Monza SIAS SpA, società in house di Automobile Club d’Italia che dal 1922 gestisce l’omonimo circuito monzese, a traghettare lo storici impianto verso il Centenario 2022. La decisione del Consiglio di Amministrazione dell’azienda, presieduto da Giuseppe Redaelli, dopo la decisione concorde dell’Assemblea Generale dei Soci riunitasi a Roma, la pone in tale carica per tre anni, subentrando al periodo di interim garantito da Alfredo Scala.

BIOGRAFIA – Qualche nota biografica: laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi La Sapienza, dopo gli studi, partecipa con successo ad un concorso per collaboratore di amministrazione, entrando così in Automobile Club d’Italia nel servizio di pianificazione e coordinamento del sistema informativo. Una brillante carriera nell’Ente la porta a specializzarsi in gestione delle risorse umane, sviluppo del Management e della formazione del personale. È inoltre componente del gruppo Reti Direttori HR della Scuola Nazionale dell’Amministrazione ed è stata rappresentante ACI in molti Organismi di riferimento nel mondo HR. Prima dell’incarico monzese, ricopriva il ruolo di Direttore Centrale della Direzione Risorse Umane e Affari Generali dell’ACI.

PROGRAMMA – In merito al futuro, la visione è già chiara e punta a fare dell’impianto brianzolo “sempre di più come luogo di riferimento per il tempo libero di tutti i cittadini lombardi e più in generale degli appassionati di motorsport nazionali e internazionali” e questo tramite un “nuovo approccio funzionale, volto al raggiungimento di obiettivi propri delle aziende che stanno sul mercato”. «Come condiviso con il Presidente di Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani aggiunge – lavorerò dunque affinché l’Autodromo Nazionale Monza sia sempre più una moderna azienda che abbia come fiore all’occhiello il motorsport ma che fondi la sua stabilità anche sull’entertainment e sulle esperienze emozionali per il pubblico, beneficiando inoltre dell’importante vicinanza a Milano”. 

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POST PORTUGUESEGP / HAMILTON DA RECORD, FERRARI IN RISALITA

(26/10/2020) – Dall’Algarve, sede dell’inedito Gran Premio del Portogallo, nessuna o poche novità: solo la matematica separa Lewis Hamilton dal settimo titolo mondiale che lo equiparerà a Kaiser Michael Schumacher. Intanto, con il successo di ieri, lo ha superato in numero di vittorie: 92 (dopo aver raggiunto quota 97 pole positions). Bottas, l’unico a poterlo insidiare, anche ieri ha illuso e deluso: scatenato nelle prove libere, si è fatto poi battere in Q3; in testa nelle prime fasi di gara, ha ceduto la posizione ed alzato bandiera bianca, probabilmente definitiva a cinque gare dal termine. Note positive? La ritrovata Ferrari, ma solo di Leclerc, e la bellezza del circuito di Portimao che, ovviamente, non fa parte del calendario ufficiale della F1…

HAMILTON 92 VITTORIE – Che dire di Hamilton? Onore a lui, giunto in cima a una vetta inesplorata della Formula 1. Dopo il K2, l’anno prossimo – ma quando firma il nuovo contratto? – potrebbe scalare l’Everest degli otto campionati del mondo! E pensare che il record di 5 mondiali appartenuto a lungo a Fangio sembrava irraggiungibile. D’altronde con questa Mercedes, intesa nella sua organizzazione ossessiva e maniacale, nessun traguardo rappresenta un limite e tutti gli avversari vengono ricondotti a più miti consigli. Si sperava nella Red Bull ma Verstappen, come si è visto anche ieri, può solo ambire al terzo gradino del podio se i due black drivers di Stoccarda non hanno problemi. Il disimpegno Honda non aiuta a farne un più incisivo concorrente. Si sperava nella Ferrari dei 1000 gran premi ma bisogna rallegrarsi per un quarto posto a un minuto dai primi. A Maranello, tuttavia, hanno capito con un ancora inspiegabile ritardo che in un’annata del genere conviene provare, sperimentare e tentare in gara, vista la penuria di test consentiti. Quando hanno cominciato a farlo, i miglioramenti sono stati tangibili. Non giganteschi, ma tali da far tornare il sorriso su molti visi. Leclerc è sempre molto grintoso e riesce a fare quello che a Vettel pare proprio impossibile. Il tedesco, ieri decimo, lo ha ammesso. Se ci prova lui va fuori pista. Strano ma è così. Un calvario che a questo punto è bene finisca anche se più punti farebbero bene per scalare almeno una posizione in classifica Costruttori. Per il resto, da segnalare la bella prestazione di Gasly, quinto, confermato a fine gara alla Alphatauri per il 2021, e del solito Perez che, ripartito da ultimo dopo il contatto con Verstappen, è risalito fino alla settima piazza. E’ stato bello, poi, vedere in testa nei primi giri in testa il prossimo ferrarista Carlos Sainz, sesto alla fine, ma penalizzato da una Mc Laren non al meglio come testimonia il deludente 13° posto del compagno Norris. Un passo indietro, rispetto all’Eifel GP, per le Renault, nona e decima rispettivamente con Ocon e Ricciardo. Dal terzo gruppo, si erge in tutta la sua maestria Kimi Raikkonen apparso davvero in palla a 41 anni: il finlandese ha prima bruciato una decina di monoposto in partenza e poi ha combattuto come un leone sfiorando la zona punti. Vuole ancora esserci. Vasseur che dice?

VERSO IMOLA – Tra una settimana, non resta che gustarsi l’atteso ritorno della F1 a Imola, 16 anni dopo l’ultima gara che vide Schumacher e Alonso protagonisti di un testa- a-testa emozionante. La pista è cambiata rispetto ad allora ma, come in Portogallo, ci sono sempre i saliscendi che la fecero ribattezzare “il piccolo Nurburgring”. A Portimao la regia TV ha indugiato spesso sui duelli a centro gruppo poiché davanti le Mercedes monopolizzano e annoiano. I giochi, come detto, sembrano fatti e speriamo solo di poter assistere ad uno spettacolo avvincente per la vittoria, speriamo che Leclerc possa trarre ancora di più e di meglio dalla SF1000, speriamo che Bottas duelli da vicino con Hamilton, speriamo che Verstappen riesca ad insidiare le frecce nere. Speriamo…

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CENTO ANNI FA ENZO FERRARI SECONDO ALLA TARGA FLORIO


(24/10/2020) – Ecco una data veramente importante nella storia della Ferrari e di Enzo Ferrari in particolare: oggi è il Centenario della Targa Florio 1920, la celeberrima gara siciliana alla quale il fondatore della Scuderia che avrebbe portato il suo nome prese parte conquistando un probante secondo posto. Per il giovanissimo e ambizioso modenese, un piazzamento assai rinfrancante ad un anno dal debutto alla Poggio-Berceto, con l’orgoglio di averlo conseguito al volante dell’amata Alfa Romeo. Era la 20-40 4 litri e mezzo, quattro cilindri bi-blocco. “Quando mi giunse, mi sembrò di essere il padrone del mondo”, scrisse nelle sue memorie il futuro Drake.

TARGA FLORIO 1920 – Enzo Ferrari, che si affacciava appena al mondo delle corse, era affascinato dalla risonanza della competizione siciliana ideata da Don Vincenzo Florio e vi partecipò già nel 1919. Raggiunse l’isola alla guida della stessa CMN con la quale avrebbe affrontato la gara con un viaggio avventuroso iniziato da Milano in compagnia del grande amico Sivocci e del meccanico Nino. In Abruzzo dovettero vedersela con i lupi, il traghetto da Napoli fu agguantato all’ultimo secondo. Sforzi inutili: contrattempi tecnici e una strada sbarrata per l’effettuazione di un comizio lo relegarono al nono posto con arrivo al traguardo in solitario… Nel 1920 seguirono altre gare con un’Isotta Fraschini che però non si rivelò all’altezza delle brucianti aspettative di Ferrari che, alla fine, riuscì a mettersi al volante dell’Alfa Romeo. L’11^ edizione della Targa Florio 1920 vide dunque ai nastri di partenza un rinvigorito Enzo. Era una giornata d’autunno piovosa, 16 partecipanti, 4 giri per complessivi 432 chilometri, solo sette all’arrivo dopo otto ore di massacrante maratona tra le curve rese fangose del circuito delle Madonie. Ferrari si superò e colse il secondo posto assoluto dietro solo Guido Meregalli su Nazzaro ad una media di poco superiore ai 57 km/h. Suo anche il giro più veloce alla media di 51,567 km/h. “Ero ai sette cieli”, dirà il giovin Ferrari che, tra l’altro, incamerò 12mila lire di premi che allora erano un gran bel bottino. “Ma per me – aggiunse – contava soprattutto l’aver fatto il mio ingresso ufficiale nell’ambiente dell’Alfa, praticamente nella squadra con Campari e Baldoni”. Alfa, Alfa, sempre nel suo cuore. Nove anni dopo, venne il tempo della Scuderia Ferrari. Il resto è storia.

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SCHUMACHER LEGEND, 25 ANNI FA IL SECONDO MONDIALE

(22/10/2020) – Per Michael Schumacher fu di nuovo un dolce autunno quello di 25 anni fa: il 22 ottobre 1995 al Gran premio del Pacifico il già Kaiser vinceva matematicamente il secondo titolo mondiale consecutivo, dopo l’alloro conquistato l’anno prima sebbene in circostanze drammatiche per la scomparsa di Senna e il corpo-a-corpo finale con Damon Hill ad Adelaide. Sul circuito di Aida, con due gare di anticipo rispetto alla conclusione del campionato, il tedesco fece sua sia la gara che la nuova contesa iridata sempre con l’inglese figlio d’arte, finito ancora secondo. Si trattò nel contempo del canto del cigno alla Benetton passata ai motori Renault: il tedesco aveva già firmato con la Ferrari per le stagioni future.

F1 1995, SCHUMACHER BATTE ANCORA HILL – Un campionato, quello 1995, vissuto sul duello tra Schumi e il duo Williams-Renault che oltre Hill schierava a tempo pieno, dopo gli assaggi del 1994, l’esuberante scozzese David Coulthard. Alla fine, però, si ripropose la contesa dell’anno prima con Hill dotato di una Williams che aveva eliminato tutti i difetti che avevano fatto storcere il naso al povero Senna. Ma l’inglese soffrì parecchio il forte carattere e l’aggressività del tedesco, oltre a compiere diversi errori come quello pacchiano al Gran Premio di Gran Bretagna che cosò la gara ad entrambi. Alla vigilia del GP del Pacifico, Schumi vantava 7 vittorie in carniere contro le tre di Hill. La pole fu di Coulthard, terzo tempo per l’alfiere della Benetton che poi bruciò tutti. La trionfale vittoria di Aida, grazie ad un’audace strategia a tre soste, gli consegnò in maniera anticipata la corona di Re. Giusto il tempo di vincere una settimana dopo il Gp del Giappone e per il neo ferrarista cominciava una nuova avventura che l’avrebbe reso leggendario. 

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MAHINDRA, IL LOGO PER I 75 ANNI DI STORIA


(20/10/2020) – Sono già passati 75 anni da quel 2 ottobre 1945, quando due uomini accomunati dalla medesima visione, diedero vita ad un’azienda che porta il loro nome: Mahindra. JC e KC Mahindra erano spinti dalla stessa fortissima motivazione e dalla convinzione che ogni uomo fosse in grado di raggiungere il proprio successo, fornendogli le giuste opportunità. Questo credo è ancora attuale, ed è alla base della filosofia e dell’etica che guidano tuttora il Gruppo Mahindra: il motto Mahindra Rise sintetizza la volontà di attivarsi sempre per cambiare in meglio la vita delle persone, delle comunità e del pianeta stesso. Con la libertà del pensiero, il coraggio delle azioni e il rifiuto degli schemi prefissati, mettendo al centro i clienti e le loro esigenze quotidiane. Un apposito logo celebra questo anniversario.

Mahindra & Mahindra iniziò la sua attività nel settore dell’acciaio, ma subito il raggio di azione si allargò anche in altri campi, in primis quello dei trasporti. Una delle intuizioni più importanti da parte dei fondatori, fu quella di sviluppare il mercato automobilistico nazionale, decidendo di portare l’iconico fuoristrada Willlys CJ sulle strade indiane e di produrlo su licenza. Questa specializzazione nell’ingegnerizzazione e produzione di veicoli Off-Road, consente a Mahindra di essere leader nel panorama automobilistico indiano dei Fuoristrada. Nel corso degli anni, il know-how dell’Azienda ha permesso di realizzare una gamma molto ampia di modelli e di esportare in tutto il mondo.

Dal 1945 ad oggi, Mahindra è cresciuta in modo esponenziale, diventando un Gruppo che occupa una posizione importante in molti settori chiave dell’economia indiana e mondiale. Il Gruppo indiano è presente sul mercato automotive continentale, attraverso Mahindra Europe e commercializza la gamma rinnovata di recente, comprensiva dei modelli KUV100 NXT, KUV100 NXT M-Bifuel, XUV500 e GOA Pik Up Plus.  Mahindra Europe opera in dieci paesi: l’Italia rappresenta il mercato principale, seguita dalla Spagna. Molto attiva nel motorsport, Mahindra vanta come costruttore un’attività racing ad ampio raggio che ha il fulcro nella partecipazione al Campionato FIA Formula E, a riprova della grande capacità ingegneristica dell’Azienda.

Per un anno, Mahindra celebrerà in tutto il mondo la ricorrenza della propria nascita promuovendo diverse attività. In Italia, su ogni vettura venduta sarà applicato l’adesivo celebrativo con il logo del 75° Anniversario e seguiranno altre iniziative promozionali.

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NICO ROSBERG ELECTRIC DRIVER: PROVA LA VOLKSKWAGEN ID.R

(19/10/2020) – Nico Robergsempre più testimonial della mobilità elettrica. L’ex campione del mondo di F1 2016, già fondatore del Greentech Festival, ha rimesso tutta e casco per una prova molto speciale al Nurburgring al volante della Volkswagen ID.R. L’auto da competizione completamente elettrica della casa tedesca, che vanta 500 KW pari a 600 cavalli e detiene cinque record in tre continenti, ha stregato il nuovo influencer tedesco che ai social ha dichiarato di aver riscontrato, in una giornata per la verità non proprio estiva (vento e freddo), prestazioni che non aveva mai sperimentato prima, nemmeno in F1. “È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho guidato una vera macchina da corsa sotto la pioggia, ma mi sono subito sentito come un pesce nell’acqua. È fantastica da guidare”, ha aggiunto – La trazione, l’accelerazione, il carico aerodinamico, era tutto molto familiare. Complimenti agli ingegneri della Volkswagen, che hanno svolto un importante lavoro pionieristico nel campo dell’elettromobilità con la ID.R. Il compito del Motorsport è quello di cambiare la mobilità nel suo complesso. Dovrebbe essere la piattaforma di test e sviluppo, al fine di trasportare la tecnologia in produzione”. I complimenti del vincitore di 23 GP della massima formula fanno ovviamente piacere agli uomini VW: “Siamo felicissimi di aver messo un sorriso sul volto di un campione del mondo di Formula 1, è un ottimo feedback e sottolinea il fatto che l’elettromobilità può creare molto fascino ed emozione”, ha detto il direttore della Volkswagen Motorsport Sven Smeets. Come detto, l’ID.R detiene attualmente cinque record: oltre ai record di tutti i tempi a Pikes Peak in Colorado (USA), a Goodwood Hill (GB), Tianmen Mountain a Zhangjiajie (Cina), anche il record sul giro per il full-electric vetture al Nürburgring-Nordschleife (GER) e Bilster Berg (GER). I risultati dei test e dei record drive sono incorporati nello sviluppo della produzione di futuri modelli elettrici, come il SUV elettrico ID.4. L’obiettivo? Il marchio Volkswagen lancerà più di 20 veicoli completamente elettrici entro il 2025. 

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MODENA CENTO ORE 2020: I VINCITORI DELLA XX EDIZIONE

(16/10/2020) – Numeri d’eccezione per l’edizione 2020 della Modena Cento Ore organizzata dalla Canossa Events e giunta al suo XX anniversario che ha portato gli equipaggi a competere lungo il percorso di 1000 km da Roma a Modena.3 gli autodromi su cui si sono disputate le gare in pista: L’Autodromo dell’Umbria a Magione, il Circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola e il Mugello Circuit; 11 le prove speciali in salita disputate sulle strade più belle dell’appennino del centro e nord Italia; 11 le prove di media; 11 i marchi automobilistici rappresentati e 4 le città arrivo di tappa; 99% la percentuale di partecipanti stranieri con rappresentati provenienti dall’Inghilterra, Hong Kong, Stati Uniti, Svizzera, Germania, Giappone, Sud Africa, Belgio, Irlanda, Austria e Canada; 0 le emissioni residue di C02; oltre 600 persone coinvolte a vario titolo nell’evento tra organizzazione, staff, personale sportivo, cronometristi, fotografi, cameramen. Malgrado alcune limitazioni organizzative legate alla pandemia che hanno comportato rivoluzioni logistiche in corso d’opera, i partecipanti sono riusciti a godere appieno di questi pochi giorni di “libertà automobilistica”.


I VINCITORI – Il vincitore della classifica assoluta per la sezione velocità per vetture prodotte fino al 1965 è l’equipaggio svizzero T. Kerne e S. Peyer su Jaguar E-Type, gli inglesi J Kennedy e L. Kennedy su Lancia Aurelia B20 GT e gli svizzeri A. Meyer e M. Meyer su Ferrari 250 GT SWB SEFAC. Il vincitore della classifica assoluta per la sezione velocità dopo il 1965 è stato l’equipaggio belga G. Janssens e T. De Geetere su Porsche 911 SC, seguito dal team inglese A. Siddali e S. Perez su Ford Escort RS 1800 e dal team inglese P.L. Kadoorie e D. Wells su Porsche 911 3.0 RS. Nella Classifica Index of Performance vincono gli inglesi J. Kennedy e L. Kennedy su Lancia Aurelia B20GT seguiti dagli svizzeri. T. Kern e S. Peyer su Jaguar E-Type e dagli svizzeri A. Meyer e M. Meyer su Ferrari 250 GT SWB SEFAC. Per la Regolarità al primo posto troviamo l’equipaggio tedesco del team Bad Boys Racing S. Rohleder e N. Hahn su Porsche 911 2.4T seguiti dall’equipaggio belga C. De Buck e W. De Buck Porsche 911 Carrera Coupé e dagli inglesi A. Martin e A. Martin su Ford Mustang GT. Il premio speciale Best Ferrari Restoration offerto dalla Carrozzeria Brandoli è andato alla Ferrari 250 SWB Berlinetta SEFAC. Caratterizzato come sempre dall’ovazione più grande, il premio che va all’assistenza che ha effettuato il “Technical Miracle” più incredibile. La sfida sta raggiungendo altissimi livelli e i miracoli si susseguono a ritmo serrato. Quest’anno la standing ovation della sala è andata al team inglese K. Jones e L. Jones al seguito della Ford Escort 1600 RS del 1976. In Memoria di Sir Stirling Moss il premio per l’equipaggio che più si è distinto nelle prove sulla strada tra Firenze e Bologna è stato assegnato all’equipaggio A. Martin e A. Martin. Il premio “Spirti of MCO” per l’equipaggio che si è distinto per la caparbietà mostrata nel volerci essere, gareggiare, arrivare a qualsiasi costo, è andato all’equipaggio R. Evans e J Faux su Iso Rivolta IR 300 GT. Vincitore di un estintore (in perfetta efficienza), simbolo perfetto del premio “Fireworks” l’equipaggio B. Gill e D. Didcock su Ford Escort RS 1600 e non crediamo serva spiegare il perché…

La Modena Cento Ore è stata caratterizzata come sempre anche per l’elevatissimo livello delle vetture in gara. Meritano sicuramente una citazione Ferrari 250 SWB Berlinetta SEFAC, Ferrari 212 Berlinetta Touring, Alfa Romeo 1750 GTAM “Facetti”, Aston Martin DB4 GT, Shelby American Mustang GT 350, Lamborghini Countach 25 Anniversario, Jaguar E-Type Semi-Lightweight, Porsche Carrera 911 3.0 RS

Per concludere, le parole di Luigi Orlandini, presidente di Canossa Events e Patron dell’evento: “E’ stata senz’altro l’edizione più difficile dal punto di vista organizzativo. Devo ringraziare il mio team per l’impegno profuso e la prontezza dimostrata nell’affrontare i continui cambiamenti del quadro normativo, le istituzioni e le case automobilistiche della Motor Valley per la vicinanza e il supporto. Il più grande ringraziamento va a tutti i partecipanti che hanno scelto di essere presenti al nostro ventesimo compleanno”.

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ARRIBA ALONSO, ESPLODE IL MERCATO PILOTI F1 2021

(13/10/2020) – Il ritorno in pista di Fernando Alonso, oggi protagonista del filming day Renault a Barcellona, dà l’occasione per fare il punto dell’impazzito mercato piloti F1 2021. Per uno spagnolo che torna (dopo due anni di assenza), molti altri che nemmeno sanno esattamente cosa riservi loro il futuro prossimo. I Team in questione sono comunque…due più due: Haas e Alfa Romeo ma anche Red Bull/Alphatauri e Williams. Vediamo perché.

Mazepin

PEREZ E MAZEPIN FANNO GOLA – Haas e Alfa Romeo sanno di dover in qualche modo dare “conto” alla Ferrari che fornisce loro la power unit. Ferrari Driver Academy ha diritto ad un sedile e il nome più gettonato per l’ingresso in F1 e quello di Mick Schumacher, soprattutto se come potrebbe essere il figlio d’arte diventerà campione F2. Il tedeschino ha già espresso la propria volontà che è quella di approdare all’Alfa Romeo, piuttosto che all’americana Haas. Sarà così, ma la situazione in casa Vasseur, che a sua volta pensa anche a Nico Hulkenberg, risente della decisione, comunque imminente, della riconferma o meno di Kimi Raikkonen. Se così sarà, come pare probabile, il finlandese fungerà da preziosa chioccia – ha appena battuto il record di presenze in F1 – al predestinato erede di Michael Schumacher. A quel punto, Giovinazzi che intanto si professa tranquillo se continuerà a far bene, avrebbe l’alternativa Haas della quale è stato anche tester del venerdì tre anni or sono (ma anche qui incombe Hulk). Il DS Steiner ha fatto chiaramente capire che gli attuali piloti Grosjean e Magnussen sono in bilico (con qualche possibilità di rimanere solo per il danese) e quindi le porte della Scuderia sono abbastanza larghe ma lì bussano anche Perez, defenestrato malamente dalla Racing Point, e la variabile russa di Nikita Mazepin del quale si favoleggiano ghiotte cifre offerte dal facoltoso papà – stile Stroll – per assicurare un volante al suo ragazzo. Rumors delle ultime ore danno il messicano corteggiato dalla nuova Williams in mani americane che potrebbe congedare clamorosamente George Russell. Se avvenisse, il pilota inglese farebbe la fine (leggi: parcheggio) dell’altro (ex) pilota Mercedes Ocon accasatosi alla Renault dopo un anno di stop. In ultimo, è come sempre in evoluzione il parco piloti delle monoposto Red Bull. Albon non può dirsi sicuro nonostante stia migliorando sempre: Gasly ambisce a tornare al fianco di Verstappen e il giapponese Yuki Tsunoda caldeggiato dal motorista connazionale avrà la sua forte chance ma forse Marko è pronto a derogare dalle politiche interne per far posto a Perez e al suo munifico sponsor telefonico. D’altronde sta per venire meno la Honda che concede gratuitamente il proprio motore… L’altro russo Kvyat, poi, è forse al capolinea dato che le sue prestazioni sono sempre inferiori al compagno di squadra, quindi…

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POST EIFEL GP / KING HAMILTON COME KAISER SCHUMACHER. FERRARI OK SOLO IN QUALIFICA

(12/10/2020) – Evidentemente gli spiriti maligni che Bottas credeva di aver scacciato dopo la sua esperienza mistica post Mugello all’isola d’Elba sono tornati all’Eifel Gp. Al Nurburgring, il finlandese ha centrato una fantastica pole position e alla prima curva non ha ripetuto la condotta arrendevole di Silverstone, ma alla fine lui si è ritirato e Hamilton ha fatto 91. Quindi, dopo l’imperversare della nebbia nelle prove libere 1 e 2, l’illusione del quarto posto della rediviva Ferrari di Leclerc (Vettel niente Q3 e 11° in gara, ciao core…) e la minaccia meteo, tutto noiosamente come al solito. Tranne il ritorno (finalmente) della Renault e di Ricciardo sul podio e la trovata di quei buontemponi della Direzione gara che per far spostare la Mc Laren del ritirato Norris, operazione semplice durata due/tre minuti, hanno pensato bene di ravvivare l’audience facendo entrare la safety car.

HAMILTON 91 VITTORIE E VERSO IL SETTIMO TITOLO – Con 69 punti di vantaggio su Bottas, Hamilton vola verso il settimo titolo mondiale, tanti quanti il grande Michael Schumacher che proprio lui ha “scalzato” dalla Mercedes nel 2013. E per farsi la bocca, ieri ha uguagliato il record impressionante di vittorie che apparteneva in solitario al Kaiser tedesco. Per suggellare il momento, il figlio Mick ha donato all’inglese un casco rosso appartenuto al papà campione che fa il paio con quello di Senna che la famiglia del pilota volle consegnargli in Canada in occasione del raggiungimento del record di pole che apparteneva al brasiliano. Hamilton, ormai, è parte integrante di questo Olimpo e, anzi, già dal prossimo anno può diventarne Zeus assoluto arrivando a otto titoli. Chi può fermarlo? Non Bottas, si è capito, né Verstappen ieri secondo che perde il motore Honda, men che meno la Ferrari impegnata in una traversata del deserto dagli esiti incerti. La Mc Laren di Ricciardo con motore Mercedes? Alonso con la Renault di re Mida De Meo? E’ difficile, ma conviene sperarci o sognare perché le gare, nonostante la bellezza di alcuni circuiti quest’anno in calendario, sono generalmente troppo noiose. Ma complimenti ed onore ad Hamilton: quando viene meno la forza subentra la fortuna (vedi per esempio vittoria a Silverstone con ruota forata). E’ un segno di predestinazione ma è tutta la sua vita ad essere improntata alla lotta e alla crescita, giorno per giorno, anno dopo anno, e questi sono i frutti. Ha acquisito maturità e carisma ed è fonte massima di ispirazione per molti. Che si goda questi momenti.

FERRARI DA QUALIFICA, LENTA IN GARA – Come detto, la Ferrari ha fatto sperare col quarto posto in Q3 di Leclerc. La gara ha ristabilito i valori effettivi: 7° il monegasco, 11° Vettel autore anche di un ennesimo strano fuoripista. Leclerc ha spiegato che col carico di benzina e le soft la SF1000 non era efficiente e si è visto subito; con Vettel si è provato un po’ di tutto, hard comprese, ma per il tedesco non è anno. Se però si portano delle novità, e a Maranello si è cominciato a lavorare molto sulla ottimizzazione dei flussi aerodinamici, i miglioramenti sia pur minimi si hanno per cui non si capisce perché fino a non molto tempo fa si diceva che era tutto sostanzialmente inutile e la Scuderia era l’unica a non sfornare idee e soluzioni. Un altro dei misteri rossi del 2020. Quel che viene ripetutamente detto è che il nuovo motore 2021 è pronto e gira al banco con risultati che lasciano presagire il recupero dei cavalli perduti. Il fatto è che la Mercedes è sicuramente già pronta a rispondere con un nuovo step evolutivo della sua formidabile power unit…

ONORE A PEREZ E RAIKKONEN – Per finire, è giusto segnalare due coriacei piloti che ieri hanno raggiunto degli obiettivi. Sergio Perez, ottimo quarto, ha dimostrato ancora una volta quanto sia un pilota di sicuro affidamento per qualsiasi scuderia. Scalzato da Vettel alla futura Aston Martin, se nel 2021 non dovesse trovare posto sarebbe un vero scandalo per questa F1. Haas in primis o Red Bull le sue chances. Kimi Raikkonen, 41 anni sabato prossimo, è diventato il pilota con più gran premi disputati sul groppone: 323. Anche questo record, che apparteneva a Barrichello, sembrava imbattibile e invece il finlandese e ancora lì e contratta un’altra stagione di gare. Ieri ha un po’ maltrattato Russell ma peccato che quest’Alfa Romeo non gli consenta di duellare un po’ più avanti. Si divertirebbe di più lui e farebbe piacere ai suoi tifosi che sono sempre molti.