Categorie
Senza categoria

POST RUSSIAN GP / HAMILTON 91, PENALTY E COMPLOTTI. LECLERC FA SPERARE LA FERRARI

(28/9/2020) – A Lewis Hamiltonbisogna dire grazie. Grazie perché, con il doppio penalty, ha contribuito in maniera diciamo creativa a rendere meno noioso il noioso Gran Premio di Russia. Cosa ha fatto – o combinato? – il pilota inglese della Mercedes che a Sochi credeva e voleva eguagliare il portentoso record di vittorie (91) che a oggi appartiene ancora a Michael Schumacher? Per due volte, in fase di pre-griglia, ha effettuato prove partenza. Lo fanno tutti, dov’è il problema? E’ quello che ha chiesto via radio, piuttosto furente, lo stesso campione del mondo e si sono chiesti in diversi. La risposta: lui, e solo lui, lo ha fatto alla fine della lunga corsia di uscita dai box mentre il regolamento lo consente solo “dopo il semaforo” posto al termine della corsia box delimitata dal muretto. Risultato: due penalty da 5” mai visti prima e due punti in meno sulla licenza (poi abbuonati). Giusto? Troppo? Qualcuno vuole fermare Hamilton, come ha adombrato il pilota stesso?

HAMILTON, PER QUOTA 91 APPUNTAMENTO AL NURBURGRING –  Per Toto Wolff una cosa “inverosimile”, per Max Verstappen una decisione “eccessiva”. Intanto, c’è da dire che i punti disciplina gli sono stati restituiti – altri due e avrebbe incredibilmente dovuto saltare una gara per qualifica – e affibbiati al Team. Il che è più giusto perché dalla ricostruzione radio si è potuto appurare che l’ok a quelle prove di start, pur richieste da Hamilton, è arrivato dal suo ingegnere di macchina Bonnington che poi ha dovuto comunicargli la non liceità del permesso accordato. Insomma, per una volta l’infallibile macchina organizzativa teutonica è andata un po’ in confusione con Valtteri Bottas che, comunque, vince e ringrazia. In realtà non è la prima volta che un misto di eccessiva apprensione e concitazione produce un danno. Come dimenticare Montecarlo 2015 quando un tranquillo Hamilton in testa alla gara viene pervaso da assurdi fantasmi e, con l’ok del box, cambia inutilmente gli pneumatici perdendo così non solo il primo posto con mille grazie da parte di Nico Rosberg, ma anche il secondo a vantaggio di Vettel? Anche ieri, a Sochi: un misto di ultra-perfezionismo e di leggerezza mentale hanno tolto all’esa-campione una vittoria quasi certa. Quasi perché partiva con le Pirelli red per riparare ai problemi in Q2 ma Lewis è in un anno di grazia, determinato come non mai e probabilmente Bottas avrebbe avuto quanto meno vita più difficile. Il finlandese ha vinto – ci era riuscito quest’anno solo alla prima in Austria – e ora tutti a chiedersi se il ritrovato entusiasmo di Valtteri prenderà il sopravvento rispetto al compagno di squadra nervoso teorico del complotto ai suoi danni. Per lo spettacolo, c’è da augurarselo ma solitamente, dopo inopinati stop alla sua marcia trionfale, Lewis ritorna più forte e impietoso di prima.

RENAULT OK, PEREZ UNA CERTEZZA, GRAZIE FERRARI A LECLERC – Detto del duo Mercedes, che fa storia a sé, e salutato il secondo posto del sempre minaccioso Verstappen, ci sono tre “bravo” da assegnare. Il primo alla Renault che è il Team che evidenzia i progressi più costanti, sebbene non ancora in grado di regalare l’agognato podio. Ma forse manca poco. Già in qualifica Ricciardo ha denotato spunti velocistici notevoli e in gara anche Ocon – alla fine i due rispettivamente 5° e 7° – ha frequentato le zone alte della classifica. Il rendimento delle monoposto della Regiè ha sopravanzato le Mc Laren e questo è un fatto. Il secondo bravo va Checo Perez, autore di un’ottima qualifica e alla fine ottimo quarto in gara. “Scaricato” dalla squadra – e i particolari con cui il messicano lo ha appreso in una camera di albergo dalle pareti molto sottili sono davvero umilianti – e senza gli aggiornamenti di cui invece gode Lance Stroll (finito a muro dopo un contatto con Leclerc), alla fine è sempre lui, Force India o Racing Point che sia, a fornire costanza di rendimento e punti pesanti per la classifica Costruttori. E’ uno dei piloti più forti del lotto e speriamo che le ultime voci che lo vogliono vicino all’accordo con la Haas (si dice insieme a Mick Schumacher) vengano confermate a breve. Infine un bravo a Charles Leclerc che ha condotto la dolorante Ferrari ad un insperato sesto posto (solo 13° Vettel in prova autore della ennesima, inspiegabile perdita di controllo dell’auto…). Le piccole innovazioni portate in Russia hanno donato un po’ di sollievo e di sprint, anche se va detto che i ritiri di Stroll e Sainz, che solitamente stanno davanti alle Rosse, hanno chiaramente aiutato. La Ferrari, il cui nuovo motore 2021 viene dato per pronto e dotato di buona cavalleria, non può fare altro: provare pezzi, innestare novità, tentare strategie. E stare calmi. La reazione rabbiosa di Leclerc, vittima al sabato di un corto-circuito informativo col muretto che è costato decimi, ha ricordato le intemperanze di Jean Alesi. A suo tempo c’erano Montezemolo e Jean Todt a riportarlo alla calma e alla disciplina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *