(25/9/2020) – Gran Premio di Russia: da Sochi, al termine delle prime prove libere, ancora notizie non buone per la Ferrari che è nona con Vettel e addirittura undicesima con Leclerc. Della crisi del Cavallino sono state spese già molte parole e ci si domanda se si tratta della peggiore che ha colpito la Scuderia. Una delle peggiori. Come non prendere in considerazione la disastrata stagione 1980? Proprio 40 anni fa – era il 27 settembre di quell’anno – il campione del mondo in carica, Jody Scheckter, non riusciva nemmeno a qualificarsi al Gran Premio del Canada al volante della Ferrari T5.
Sul circuito di Notre Dame, il sudafricano ottenne solo il 26° tempo e non potè prendere nemmeno parte alla gara, insieme a Surer (ATS), e Keegan e Cogan (su Williams private). Se non è un’umiliazione questa. Era andata male tutta la stagione, ma arrivare a dover saltare la domenica di gara era veramente troppo. Jody non se la prese più di tanto: già ad agosto aveva annunciato il suo ritiro, ormai pago di aver inscritto per sempre il suo nome nell’albo d’oro della F1 e assolutamente restìo a continuare ad accollarsi rischi e pericoli che la massima formula allora distillava con tragica frequenza. Miglior risultato per lui, il quinto posto a Long Beach. D’altronde nemmeno il suo compagno di squadra Gilles Villenueve, partito con i favori del pronostico e i “galloni” di nuovo caposquadra (dopo aver aiutato il sudafricano nel finale dell’anno prima a centrare l’obiettivo iridato) aveva avuto di che sorridere. La stagione era anzi iniziata in Argentina con un botto niente male a causa dell’improvviso cedimento del braccetto di una sospensione anteriore. Anche per lui, solo un quinto posto a Montecarlo e a casa sua (ma staccato di 55” dal primo e campione del mondo, Alan Jones), quali uniche piccole soddisfazioni. Ormai è storia: la T5, presentata già nel novembre 1979, era uno sviluppo della T4 che aveva combattuto contro le vere wing-car grazie alla potenza del motore 12 cilindri e alla sua proverbiale affidabilità. Nel 1980, Williams, Renault Turbo e Brabham erano avanti anni luce, per non parlare del diverso rendimento degli pneumatici. Non solo: a Maranello, su preciso input del Drake, si lavorava contemporaneamente (e duramente) all’allestimento della Ferrari Turbo che avrebbe mosso i primi passi già nelle prove libre del Gran Premio d’Italia quell’anno a Imola e da schierare a partire dal 1981. Situazioni diverse, lo so, ma c’è solo da sperare che dall’anno prossimo, come allora, parta la riscossa.