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FERRARI, PROBLEMI NUOVI E ANTICHI

(15/9/2020) – Dunque, i tifosi della Ferrari si mettano il cuore in pace.I problemi sono troppi e gravi, non ci sono speranze. Né quest’anno, né nella stagione F1 2021. A dirlo nella maniera più chiara possibile, ai microfoni Sky, è stato il presidente della Rossa nazionale, John Elkann che ci ha messo la faccia nel non alimentare “false speranze”. “Accettare questa realtà è molto difficile, ma è l’unico modo con il quale possiamo andare oltre”. Che dire, non resta che prenderne atto anche se fa male sapere con anticipo e nettezza che la Ferrari dei 1000 gran premi dovrà continuare a galleggiare a centro classifica per almeno un altro anno (ipotesi, solo ipotesi, podi nel 2021). “Ci vuole tempo, abbiamo davanti a noi una stagione difficile questo e il prossimo anno e avremo nel 2022 l’opportunità di ripartire su delle basi nuove”. Questo l’auspicio finale sul quale, però, gravano parecchie incognite.

PROBLEMI FERRARI E STRUTTURA TECNICA – Secondo il Presidente e l’AD Louis Camilleri, si riparte da Mattia Binotto, lato gestionale, e da Leclerc e Sainz, lato piloti (prenderanno casa a Maranello, è stato aggiunto). Niente ribaltoni in organigramma. Uno dei mali individuati, si è sottolineato, è proprio l’eccessivo andi-rivieni a Maranello. Questo non esclude l’innesto di qualche nuova risorsa esterna ma sostanzialmente la base tecnica rimarrà dunque invariata. “Non ho mai visto negli ultimi dieci anni uno spirito così forte e coeso in Ferrari”, fa professione di fiducia sempre Elkann. Segnalo, per la verità, che il primo, urgente riassestamento interno, intervenuto a seguito del drammatico GP d’Ungheria con le Ferrari nulle e doppiate, non ha prodotto miglioramenti, anzi. Ricordiamolo: nacque a luglio la nuova area“Performance Development” con a capo l’aerodinamico Enrico Cardile e l’apporto di David Sanchez e di Rory Byrne. Per il resto, conferme: Enrico Gualtieri alla testa della Power Unit, Laurent Mekies Direttore Sportivo e responsabile delle attività di pista, Simone Resta, a capo dell’area Ingegneria Telaio. Naturalmente, stanno lavorando (e molto) ma il problema è sempre quello: la SF1000 è figlia di un progetto completamente sbagliato, inapplicabile. Alla domanda sulla scarsa prestazione al Mugello, Binotto ha risposto: “Non abbiamo spiegazioni tecniche al momento”. Il peggio è che nulla sembra poter migliorare: “Fare pochi sviluppi, appendici e quant’altro, non migliora la situazione. Abbiamo un degrado evidente delle gomme, penso che stia nella difficoltà di questo progetto dal quale non è scontato uscirne. Quando si ha un problema come la nostra vettura serve più tempo per fare quel passo indietro necessario per riposizionarsi e fare quindi dei passi avanti”. Qualsiasi novità si porti da Sochi in poi potrebbe non servire a molto: “Il nostro problema è più di base e su quello serve più tempo”, conclude il Team Principal del Cavallino. Non si brancola nel buio, forse, e il nuovo motore 2021 è già da tempo al banco, ma l’impressione è che si fatichi moltissimo a trovare il bandolo della matassa (mentre gli altri sono in continuo progress).

SBAGLIATA ANCHE LA SF90 DEL 2019 – Fare un passo indietro, può essere utile per quanto aumenti lo sconforto e il disagio. Anche la precedente SF90 ha sostanzialmente deluso nonostante la scoppiettante parte di stagione che ha consentito al leonino Leclerc di furoreggiare grazie alle performances inarrivabili della power unit di Maranello. Talmente super che la FIA ha dovuto investigare fino, praticamente, a “spegnere” con un accordo rimasto segreto la fonte del nuovo strapotere rosso evidentemente troppo al limite col regolamento. Da lì, il fallimento dell’attuale progetto che, a quanto asserito, si basava sulla potente cavalleria che una volta venuta meno ha restituito alla pista una monoposto lenta, resistente aerodinamicamente e incapace di far lavorare a dovere gli pneumatici. La SF90, a sua volta, è stata figlia di un progetto sbagliato. Ricordate? Un anno fa Binotto dovette giustificarsi così: “Il nostro progetto si adatta male alle gomme di quest’anno che sono cambiate parecchio. Serve Molto carico aerodinamico per utilizzare al meglio gli pneumatici che abbiamo a disposizione questa stagione. Se potessi tornare indietro di un anno dedicherei maggiore attenzione al carico aerodinamico rispetto a quello cha abbiamo fatto” Sbagliare humanum est, il fatto è che alle stesse condizioni altri non hanno sbagliato o molto meno. Di questo passo l’ultima affermazione del Presidente Elkann pare davvero una chimera: “Spero di rivivere un nuovo periodo magico come quello con Schumacher”. Meglio rifarsi al buon Bartali che diceva “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”.

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