TSUNODA VICINISSIMO ALL’ALPHA TAURI – L’ultimo giapponese in F1 è stato il veloce e coriaceo Kamui Kobayashi, terzo a Suzuka nel 2012 al volante della Sauber-Ferrari, anche se nelle prove libere del venerdì, lo scorso anno sempre a Suzuka, si è visto in pista su Toro Rosso il veterano Naoki Yamamoto che avrebbe tanto voluto proseguire ma… Tsunoda, invece, ha dalla sua la giovane età – è alto 1,59, ottimo per gli ingegneri! – e il fatto che si sta disimpegnando piuttosto bene in F2 dove ha già colto una vittoria nella Sprint Race a Silverstone (era in testa anche in Austria) e una pole position. La matematica non lo esclude dalla lotta per il titolo. Detto questo, la Honda lo appoggia in pieno e lui ha la F1 nel mirino. Nel 2018 era nella F4 nipponica, campionato vinto, l’anno scorso si è diviso con un certo profitto tra FIA F3 e Euroformula. Ora si sente pronto e non lo nasconde: “Spero di ottenere un posto nel 2021 con l’AlphaTauri”. Più chiaro di così! Certo, si viene a creare un discreto problema: chi dovrà essere sacrificato? Gasly è in crescita e potrebbe tornare a fine stagione alla Red Bull, mentre appare difficile fare a meno dell’unico pilota russo del Circus (arriverà presto Shwartzman?) per quanto Kvyat non sembra particolarmente competitivo. A rischiare, a mio avviso, è sempre Albon nonostante le ultime belle parole di Marko.
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DA TAKUMA SATO A YUKI TSUNODA, FORZA GIAPPONE
(28/8/2020) – La recente seconda vittoria di Takuma Sato alla 500 Miglia di Indianapolis, ha riacceso i riflettori sui piloti giapponesi. Intanto cresce il rammarico per non aver visto il forte pilota di Tokyo, oggi 43 anni, al volante di una F1 veramente competitiva ma, allo stesso tempo, si fa sempre più realistica l’ipotesi di rivedere un pilota del Sol levante nella massima formula ed è Yuki Tsunoda, 20 anni, al momento in forza al team Carlin in F2 dove è quarto in classifica. Pochi giorni fa, il team principal dell’Alpha Tauri Franz Tost ha affermato testuale: “Mi aspetto che prima o poi si sieda alla guida di una vettura AlphaTauri“. Non l’avrebbe detto se non fosse a conoscenza della precisa intenzione dei vertici Red Bull di dare una chance al giovane nipponico e, così, di accontentare la Honda che preme da tempo per avere un connazionale alla guida di una monoposto spinta dal proprio motore.
JAPAN DRIVERS – Un pilota giapponese, comunque, è necessario alla F1. Non può mancare. Abbiamo parlato del grande Sato e di Kobayashi, ma prima di loro ricordiamo Satoru Nakajima (il figlio Kazuki è stato in Williams tra il 2007 e il 2009) e Aguri Suzuki che si appresta a compiere 60 anni e che fondò anche un Team, la Super Aguri con Daniele Audetto al muretto. C’è storia ma non ci sono risultati. Con una buona macchina potrebbero arrivare, per la gioia della Honda, dei tifosi giapponesi e…di Liberty Media.
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