(10/8/2020) – Il campanello d’allarme di sette giorni fa per la Mercedes fa è diventato una campana: nel Gran Premio 70h Anniversary si è imposto alla grande Verstappen mentre le due frecce nere hanno patito più di tutti i nuovi problemi agli pneumatici questa volta dettati dalle pressioni più alte deliberate dalla Pirelli. Hamilton ha ridotto i danni acciuffando in extremis il secondo posto ma soffiandolo al pole man e compagno di squadraB ottas, terzo, alla fine polemico con la squadra come non mai. Il secondo pit stop lo ha indubbiamente penalizzato e questa volta il muretto Mercedes ha peccato di freddezza. Non è salito sul podio ma c’è da essere moderatamente contenti per il quarto posto di Leclerc che ancora una volta ha dovuto un pò frenare gli ardori ma ha beneficiate di una condotta lineare, con un solo pit stop e in alcuni momenti col passo dei migliori. Meno bene Vettel, autore di un inspiegabile testacoda subito dopo lo start che ne ha irrimediabilmente compromesso la prestazione.
VERSTAPPEN MATURO E RILASSATO – Allora le Mercedes si possono battere, vien da dire. Nessuno poteva prevedere un’usura così repentina delle gomme White montate dalle due monoposto ma i meriti della Red Bull affondano le radici nel Q2, quando Horner & C. hanno deciso di fare il tempo e quindi di partire con le mescole pi ùdure a disposizione. Una scelta coraggiosa e lungimirante, atteso che a livello di prestazione nessuno può ancora avvicinare i marziani di Brackley. Occorreva inventare qualcosa di diverso, “giocare” con le strategie ed è stato fatto. E si è vinto. La RB16 paga ancora un pò di cavalli rispetto alla power unit tedesca ma il bilanciamento appare ora ottimale e questo consente di essere gentili con gli pneumatici, oltre a vantare un’aerodinamica sempre efficiente. Un mix che ha consentito a Verstappen di non lasciar scappare, come sette giorni fa, le due protagoniste della prima fila e poi di distanziarle quando hanno accusato gravi problemi di blistering e usura. Un grande bravo va soprattutto al pilota olandese che appare sempre determinato ma più maturo; il fatto di non essere forzatamente al livello tecnico degli avversari sembra inoltre averlo scaricato positivamente a livello mentale. Ha poco o forse niente da perdere e quindi è ben propenso ad accettare rischiose strategie alternative, poi affronta le gare in maniera più rilassata, fa battute e si diverte. Solo lui può tenere aperto il discorso mondiale ed è già molto che dopo cinque gare sia riuscito a spezzare quella che sembrava una sequenza di vittorie Mercedes inscalfibile. TotoWolff, inoltre, deve ora tenere a bada il povero Bottas che dopo la pole e dopo essere scattato in testa pensava ragionevolmente di vincere. Invece è arrabbiatissimo con la squadra e lo ha dichiarato senza peli sulla lingua. Altro contraltare in casa Ferrari dove, a fronte del buon quarto posto di Leclerc – anche lui “forzatamente” più maturo in pista – c’è ormai un caso Vettel. Fuori dal Q3, i ltedesco è andato inopinatamente in testa coda, nonostante una buona partenza, dopo essere passato sopra il cordolo. Errori strani, quelli commessi dal tedesco come d’altronde al Gp d’apertura a Spielberg, o la tamponata a Verstappen di un anno fa sempre a Silverstone, o il testacoda alla variante Ascari di Monza, o la scivolata di Hockenheim… Insomma, un pò troppo per un quattro volte campione del mondo che pare sempre più rabbuiato e per il quale qualcuno già comincia a prevedere un epilogo alla Prost 1991 o alla Capelli 1992. Sarebbe triste se accadesse questo e comunque Sebastian non lo meriterebbe, quindi speriamo possa ritrovare serenità e contribuire anche lui al rimpinguare il bottino di punti utili ai fini della classifica Costruttori che vede la Ferrari di nuovo terza forza.
GLI ALTRI TEMI DEL GP 70th – Albon, quinto, ha vinto la sfida “interna” con Gasly addirittura fuoridalla zona punti, a differenza del compagno Kvyat, dopo qualifiche strepitose che hanno messo la sua Alpha Tauri addirittura davanti alla Ferrari di Leclerc. Sainz, invece, continua a perderle con Norris: lo spagnolo prossimo ferrarista sembra in qualche modo pagare l’annuncio anticipato del trasferimento, ma si rifarà se mantiene la calma che comunque è una sua prerogativa. Avanti in qualifica, indietro in gara, la Racing Point è un punto interrogativo. In tutti i sensi.Al di là della questione legale (e morale) inerente il progetto della cosiddetta Mercedes rosa, Hulkenberg non è riuscito a salire sull’agognato podio dopo averlo fatto in qualifica col bellissimo terzo tempo, finendo per essere sopravanzato anche dal compagno Stroll. Mah… Ha deluso anche la Renault che soprattutto con Ricciardo aveva fatto pensare ad uno step evolutivo più marcato ma che in gara si è rivelata ancora poco consistente alla distanza. In fondo al plotone e al commento, come sempre, la Haas che paga anche le farfallonate di Magnussen, domenica scorsa out per il contatto con Albon, e ieri penalizzato per la condotta nei riguardi di Latifi. In ombra la Williams dopo la conquista del Q2 da parte di Russell e in coda, ahimè, l’Alfa Romeo con un Raikkonen ultimo in qualifica e leggerissimamente adirato con il team.