(7/8/2020) – L’inedito Gran Premio 70h Anniversary potrebbe produrre invece delle scontate conseguenze: è tempo di decisioni (vedi Bottas-Mercedes anche nel 2021) e per Alfa Romeo e i suoi piloti e Albon potrebbe essere, per l’appunto, il momento decisivo. La Scuderia elvetica-italo-ferrarista è partita male e procede peggio (ormai battaglia in fondo al plotone con la Williams, anzi col solo Latifi) mentre il pilota anglo-thailandese della Red Bull, costantemente sotto pressione e osservazione, paga il prezzo dell’insostenibile metro di paragone col più blasonato compagno di squadra Max Verstappen. Gara 2 a Silverstone potrebbe già significare, per gli uni e per l’altro, oltre la celebrazione dei 70 anni della F1, anche un cambio di rotta, agonistico e di vita.
ALFA ROMEO – La Scuderia capitanata dal silente Vasseur e motorizzata Ferrari risente, come le altre fornite da Maranello, della scarsa potenza del propulsore rispetto ai Mercedes ma quest’anno sembrano aver fatto ulteriori passi in avanti anche Honda e Renault. Ma non è solo questione di motore. La stagione era cominciata male col mancato superamento del crash test sulla scocca ma aveva un obiettivo molto preciso, declinato con fermezza da Vasseur: sesto o al massimo settimo posto in classifica piloti, in virtù del sicuro rendimento di Raikkonen, della maggiore esperienza di Giovinazzi e dell’entrata in funzione del nuovo simulatore. Le prime quattro gare hanno consegnato alle classifiche ben altra situazione. Nonostante i due punti benedetti conquistati dall’italiano in Austria, la C39 arranca. A silverstone, forse, si è toccato il fondo: “Dopo le soste il nostro ritmo non è stato sufficiente per stare al passo con gli altri”, ha spiegato Raikkonen mentre Giovinazzi, deluso, rimanda alla gara di domenica: “Speravamo di essere un po’ più competitivi, quindi dovremo guardare i dati e migliorare ciò che possiamo per fare un passo avanti”. A Hinwil, comunque, l’aria è inquieta: il contratto con l’Alfa Romeo scade al termine di questa stagione, Kimi potrebbe annunciare il ritiro e Giovi è in forse. Se i risultati non arriveranno non è peregrino pensare ad un ribaltone dagli esiti imprevedibili.
ALBON – Domenica ci sarà una gara nella gara. Alexander Albon dovrà guardarsi in particolare dalla prestazione di Gasly: potrebbe infatti verificarsi l’inverso di quello accaduto la scorsa stagione e cioè il francese che torna a Milton Keynes e Albon “retrocesso” in Alpha Tauri. Horner e Marko stanno valutando il rendimento dell’anglo-thailandese che nonostante sia alla guida della seconda miglior monoposto del lotto è troppo lontano dal compagno di squadra Verstappen. In Austria poteva essere per la prima volta a podio ma, come in Brasile nel 2019, un contatto con l’ineffabile Hamilton gli ha reciso questa opportunità molto ghiotta a livello di score e di morale. Domenica scorsa si è toccato con Magnussen, finendo poi solo ottavo penalizzato di 5 secondi, e nelle libere è stato protagonista di un botto. Ancora peggio, ha mancato la Q3. La sua non è una posizione invidiabile, ma rimediabile. Ha bisogno di una monoposto più adattata alle sue esigenze e più bilanciata e probabilmente il suo nuovo ingegnere di pista, Simon Rennie, gli potrà dare una mano. “Farò tesoro degli errori commessi nello scorso weekend e in questo voglio ottenere un ottimo risultato”. Lui deve solo stare calmo perché il rischio è che, a soli 24 anni, si bruci.