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MERCEDES BLACK LIVERY: DALLE PAROLE AI FATTI

(29/6/2020) – E sì, quello che parte nel doppio fine settimana 5 e 12 luglio sarà proprio un mondiale diverso. Chissà, forse capace di modificare il DNA della F1. Da fredda macchina degli affari a enorme cassa di risonanza dei diritti degli uomini. L’onda lunga delle proteste e delle rivendicazioni dopo la morte di George Floyd avrà in Austria una sua plastica raffigurazione con la livrea nera, la black livery con la quale la Mercedes ha deciso di portare in pista la W11. La scritta “End Racism” sarà presente su  entrambe le vetture e inoltre l’iniziativa di F1 unita #WeRaceAsOne sarà presente sugli specchietti. Non è cosa da poco per le frecce d’argento rinunciare…all’argento ma Toto Wolff, di concerto con la Casa madre di Stoccarda, è uno che non parla a vanvera: “Il razzismo e la discriminazione non hanno posto nella nostra società, nel nostro sport o nella nostra squadra: questa è una convinzione fondamentale in Mercedes”, ha detto.

Ha il suo pilota di punta, Lewis Hamilton, in prima linea in questa battaglia per i rispetto delle vite degli uomini e delle donne di colore e non è rimasto sordo all’appello di prendere posizione. Se il campione del mondo inglese è arrivato addirittura a partecipare ad una manifestazione “Black lives matter” a Londra, seppur travisato per evitare inutili concentrazioni sul personaggio, tutti gli altri colleghi del Circus hanno giudicato, seppur tardivamente, giusta la causa e non escludo che al Red Bull Ring vedremo esprimersi altre forme di vicinanza. Sarebbe un bene: come in F1 non ci sono quelle tristi intemperanze che caratterizzano le frange ultras del calcio, così non ci deve essere spazio per vaghe formule tipiche della politica. La Formula 1 quale campo aperto per il riconoscimento forte dei diritti dell’uomo può valere mille volte più di qualsiasi altra campagna. D’altronde, c’è il pilota più titolato e rappresentativo che pare avere fatto la sua scelta. Matura. Hamilton era in cerca da tempo della sua vera dimensione: dopo aver sperimentato il mondo del cinema, della moda, più in generale del glamour, eccolo ora a spada tratta nell’ultima coraggiosa e tenace veste che gli fa onore. Non ultimo, anche per il diritto dei bambini allo studio.

Il processo innescato dalla Mercedes è solo all’inizio: viene infatti annunciato che prima della fine della stagione, la Stella annuncerà un programma “Diversity and Inclusion” che includerà ma non si limiterà a continuare ad ascoltare e aumentare la consapevolezza dei membri del team; analisi forense dei processi di reclutamento e sviluppo; collaborazione con le principali parti interessate dello sport per migliorare l’accessibilità al nostro sport; e iniziative educative mirate per incoraggiare e supportare persone di talento provenienti da contesti sottorappresentati che aspirano a raggiungere la F1. “Sappiamo che ci vorrà del tempo per costruire la giusta strategia, sforzi costanti e investimenti anno dopo anno e decennio su decennio, per fare una differenza misurabile; il nostro impegno a farlo è irreversibile”.

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