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MERCEDES BLACK LIVERY: DALLE PAROLE AI FATTI

(29/6/2020) – E sì, quello che parte nel doppio fine settimana 5 e 12 luglio sarà proprio un mondiale diverso. Chissà, forse capace di modificare il DNA della F1. Da fredda macchina degli affari a enorme cassa di risonanza dei diritti degli uomini. L’onda lunga delle proteste e delle rivendicazioni dopo la morte di George Floyd avrà in Austria una sua plastica raffigurazione con la livrea nera, la black livery con la quale la Mercedes ha deciso di portare in pista la W11. La scritta “End Racism” sarà presente su  entrambe le vetture e inoltre l’iniziativa di F1 unita #WeRaceAsOne sarà presente sugli specchietti. Non è cosa da poco per le frecce d’argento rinunciare…all’argento ma Toto Wolff, di concerto con la Casa madre di Stoccarda, è uno che non parla a vanvera: “Il razzismo e la discriminazione non hanno posto nella nostra società, nel nostro sport o nella nostra squadra: questa è una convinzione fondamentale in Mercedes”, ha detto.

Ha il suo pilota di punta, Lewis Hamilton, in prima linea in questa battaglia per i rispetto delle vite degli uomini e delle donne di colore e non è rimasto sordo all’appello di prendere posizione. Se il campione del mondo inglese è arrivato addirittura a partecipare ad una manifestazione “Black lives matter” a Londra, seppur travisato per evitare inutili concentrazioni sul personaggio, tutti gli altri colleghi del Circus hanno giudicato, seppur tardivamente, giusta la causa e non escludo che al Red Bull Ring vedremo esprimersi altre forme di vicinanza. Sarebbe un bene: come in F1 non ci sono quelle tristi intemperanze che caratterizzano le frange ultras del calcio, così non ci deve essere spazio per vaghe formule tipiche della politica. La Formula 1 quale campo aperto per il riconoscimento forte dei diritti dell’uomo può valere mille volte più di qualsiasi altra campagna. D’altronde, c’è il pilota più titolato e rappresentativo che pare avere fatto la sua scelta. Matura. Hamilton era in cerca da tempo della sua vera dimensione: dopo aver sperimentato il mondo del cinema, della moda, più in generale del glamour, eccolo ora a spada tratta nell’ultima coraggiosa e tenace veste che gli fa onore. Non ultimo, anche per il diritto dei bambini allo studio.

Il processo innescato dalla Mercedes è solo all’inizio: viene infatti annunciato che prima della fine della stagione, la Stella annuncerà un programma “Diversity and Inclusion” che includerà ma non si limiterà a continuare ad ascoltare e aumentare la consapevolezza dei membri del team; analisi forense dei processi di reclutamento e sviluppo; collaborazione con le principali parti interessate dello sport per migliorare l’accessibilità al nostro sport; e iniziative educative mirate per incoraggiare e supportare persone di talento provenienti da contesti sottorappresentati che aspirano a raggiungere la F1. “Sappiamo che ci vorrà del tempo per costruire la giusta strategia, sforzi costanti e investimenti anno dopo anno e decennio su decennio, per fare una differenza misurabile; il nostro impegno a farlo è irreversibile”.
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LAMBORGHINI HYPERCAR SCV12, PRONTA!

(26/6/2020) – Lamborghini SCV12, la hypercar da pista progettata dalla Squadra Corse di Sant’Agata Bolognese e disegnata dal Lamborghini Centro Stile, ha completato i testdi sviluppo ed è pronta al debutto, programmato nel corso dell’estate 2020. La vettura, non omologabile per utilizzo stradale, verrà interamente prodotta nella Factory emiliana in poche decine di esemplari. I clienti entreranno a far parte di un esclusivo club che darà accesso a programmi di guida dedicati per pilotare la propria SCV12 in tutti i più prestigiosi circuiti del mondo. L’assistenza sarà garantita dallo staff tecnico Squadra Corse con il supporto di Emanuele Pirro, cinque volte vincitore della 24 Ore di Le Mans e tutor d’eccezione per i clienti-piloti.


CARATTERISTICHE TECNICHE – La vettura è equipaggiata con il più potente V12 aspirato mai progettato da Lamborghini, in grado di erogare oltre 830 CV, anche grazie al contributo della sovralimentazione dinamica alle alte velocità. Potenza da gestire con un inedito cambio portante 6 rapporti, derivato dall’unità montata Huracán Super Trofeo Evo, posto sul retrotreno e abbinato alla trazione posteriore.

Eccezionale anche il rapporto peso/potenza, grazie all’inedito telaio monoscocca di nuova generazione, realizzato in fibra di carbonio e progettato specificatamente per la vettura. Per offrire la massima agilità e al contempo la massima stabilità nonché un piacere di guida estremo anche sui tracciati più impegnativi, sono state adottate soluzioni cinematiche ispirate dai prototipi da competizione, come le sospensioni posteriori push-rod installate direttamente sul cambio. La potenza è scaricata a terra tramite pneumatici slick Pirelli specifici montati su cerchi in magnesio da 19 pollici all’anteriore e da 20 al posteriore.

L’aerodinamica è figlia dell’esperienza Lamborghini Squadra Corse nelle competizioni GT e assicura un livello di efficienza e deportanza superiore a quello di una vettura GT3. Il cofano anteriore presenta la doppia presa d’aria con costola centrale tipica delle Huracán da competizione, per sviluppare flussi aerodinamici favorevoli all’airscoop posto al centro del tetto. Sempre all’anteriore spiccano splitter e le due appendici laterali; sulle fiancate i flussi destinati al raffreddamento di motore e cambio sono stati ottimizzati attraverso l’utilizzo di pinne verticali poste sui brancardi. Completa il pacchetto aerodinamico la grande ala posteriore regolabile e dal doppio profilo.  

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RALPH DE PALMA, IL CAMPIONE DI BICCARI SU UNA “BANCONOTA”

(24/6/2020) – Chissà se Ralph De Palma avrebbe mai potuto immaginare che un giorno nella sua Biccari sarebbero circolate delle simil banconote con sopra impressa la sua effigie. Probabilmente no, ma almeno il Comune natìo che il grande campione automobilistico dovette abbandonare all’età di 10 anni per cercare insieme alla figlia miglior fortuna negli Stati Uniti, continua a non dimenticarlo. Si tratta, tra l’altro, dell’unico pilota italianoad aver vinto nel 1915, su Mercedes, la leggendaria 500 Miglia di Indianapolis. L’iniziativa della locale Amministrazione comunale, in vigore dallo scorso 15 giugno ha per protagonista i Bic, Buoni di Incentivo Comunitario.

In pratica, sono buoni sconto a disposizione di coloro che volessero visitare il piccolo ma dinamico centro della provincia di Foggia, poco più di 2.700 abitanti sui Monti Dauni. Tutto ovviamente nell’ottica di offrire strumenti per superare l’attuale difficile congiuntura economica e avviarsi verso la ripresa. Turisti e visitatori che volessero usufruirne devono solo farne richiesta online, attraverso il sito della Cooperativa di Comunità di Biccari (www.coopbiccari.it.), scegliendo il tipo di bonus da utilizzare che verrà loro personalmente consegnato dai membri della cooperativa. Per i pernottamenti, ad esempio, è previsto un buono sconto di 20 euro. In più, gli esercenti che accettano i bonus potranno a loro volta utilizzarli come buoni-spesa presso gli esercizi commerciali locali. Insomma, l’idea è quella di creare un circolo vizioso…ma in positivo per l’economia del luogo.

L’immagine di Ralph De Palma appare sul buono da 10 BIC che scadrà, come gli altri, il 31 maggio 2021 che poi è anche la data di ricorrenza della grande vittoria ad Indianapolis del pilota nato a Biccari il 19 dicembre 1882 che divenne campione della serie americana, oltre che vincitore di tantissime gare, tra le quali la prestigiosa Coppa Vanderbilt, e titolare del record mondiale di velocità fatto segnare nel 1919 sulla spiaggia di Daytona alla media di 241 km/h. per gli italiani d’America, e non solo, un vero idolo sportivo. La sua gloria è stata “riscoperta” grazie all’opera del giornalista-studioso-storico Maurizio De Tullio, che ha dato alle stampe il libro “Ralph de Palma. Storia dell’uomo più veloce del mondo che veniva da Foggia” (edizioni Agorà). Ne è venuto fuori anche un film-documentario,Ralph De Palma. L’uomo più veloce del mondo”, presentato lo scorso anno e girato in parte proprio a Biccari.







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ALFA ROMEO 110 ANNI IN WEB STREAMING

(23/6/2020) – Il 24 giugno Alfa Romeo celebra il 110° anniversario dalla fondazione: appuntamento evento in web-streaming alle ore 15.30. La ricorrenza, che andrà avanti anche nei giorni successivi, sarà celebrata ad Arese e per l’occasione il calendario di apertura del Museo Storico verrà temporaneamente modificato e le visite saranno possibili nelle giornate di sabato e domenica, sempre dalle 10 alle 18. Per club e appassionati ci sarà una sorpresa: avranno infatti l’opportunità non solo di visitare l’esposizione permanente, ma anche di accedere per la prima volta ad aree finora chiuse al pubblico e fuori dal percorso museale: i due piani dell’ex Centro Direzionale di Arese dove è conservata la Collezione, ovvero il backstage del Museo, comprendente altre 150 vetture, decine di motori stradali, aeronautici e marini, centinaia di modellini, trofei, oggetti d’arte, accessori ma anche un motoscafo da gara e molto altro. Tutti questi materiali, normalmente non esposti, costituiscono uno straordinario serbatoio che consente al Museo di organizzare mostre temporanee tematiche, e ad Alfa Romeo di partecipare ad eventi esterni, mostre e manifestazioni varie.

Le visite alla Collezione avverranno su prenotazione, per gruppi al massimo di 10 persone, con visita guidata. Per informazioni e prenotazioni: collezione@museoalfaromeo.com
Mercoledì 24 e nel weekend gli alfisti avranno inoltre l’opportunità di partecipare a parate sul tracciato interno. Per evitare assembramenti, è necessario confermare la partecipazione via email all’indirizzo info@museoalfaromeo.com.

Inoltre, in questa speciale ricorrenza, sarà presente ad Arese la Nuova Giulia GTA, l’iconica serie limitata concepita per il 110° anniversario del Marchio, e a partire dal 24 Giugno il Museo sarà il teatro di esclusive anteprime private per i clienti. Nel fine settimana sono inoltre in programma le conferenze Backstage, dedicate all’approfondimento di capitoli meno noti della storia Alfa Romeo: i due appuntamenti inizialmente previsti a marzo e aprile, sospesi a causa dell’emergenza sanitaria, verranno programmati rispettivamente sabato 27 giugno (Spider Monoposto concept, la versione estrema della 916) e domenica 28 giugno (164 Q4, il sezionato dell’ammiraglia a trazione integrale). Entrambi gli appuntamenti si svolgeranno in sala Giulia alle ore 15. Le conferenze sono comprese nel biglietto di ingresso, necessaria la prenotazione a info@museoalfaromeo.com

Organizzato in tre aree tematiche – Timeline, che rappresenta la continuità industriale; Bellezza, che unisce stile, design e lifestyle; Velocità, sintesi di tecnologia, sportività e piacere di guida – il Museo si presenterà in una veste parzialmente rinnovata, grazie ad alcune novità quale ad esempio la rimodulazione della sezione dedicata alla produzione Avio con l’esposizione dell’“Angelo dei bimbi”, il velivolo Sai Ambrosini 1001 Grifo protagonista nel 1949 di un raid benefico sulla tratta Milano-Buenos Aires.

Il Museo – inaugurato nel 1976, e completamente ristrutturato e riallestito nel 2015 – si è attrezzato per accogliere il pubblico con una serie di misure all’insegna della sicurezza, mettendo al centro la salute dei visitatori e dello staff. All’ingresso verrà rilevata la temperatura con termoscanner, e in caso di valore superiore alla norma verrà richiesto di riprogrammare la visita. Sarà obbligatorio l’uso della mascherina, e una apposita segnaletica orizzontale aiuterà i visitatori a rispettare le regole di distanziamento sociale e a seguire un percorso che separa il flusso di entrata da quello di uscita. Sarà data inoltre priorità al pagamento digitale, sia alla biglietteria che all’Alfa Romeo Store. Il Museo si sviluppa su una superficie di oltre 6mila mq e dispone di ampie aree esterne, garantendo quindi spazi sufficienti per assicurare a visitatori e staff il rispetto delle distanze interpersonali. In caso di afflussi consistenti gli ingressi potranno essere temporaneamente contingentati per evitare assembramenti. Non è necessaria la prenotazione online.

E’ invece obbligatoria la prenotazione per le visite guidate sia al Museo che alla Collezione, per gruppi al massimo di 10 persone, e per la partecipazione alle varie attività programmate, dalle proiezioni in diretta dei GP di Formula 1 (primo appuntamento domenica 5 luglio  per il GP d’Austria) alle conferenze Backstage: l’accesso sarà consentito fino al raggiungimento del numero massimo di posti disponibili.

Tutte le informazioni sul calendario attività sono disponibili su 
www.museoalfaromeo.com
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LA TRAGICA MORTE DI PIERS COURAGE, 50 ANNI FA

(19/6/2020) – Ecco un giorno funesto per la F1: 21 giugno 1970. A Zandvoort, 50 anni fa, perdeva tragicamente la vita in un drammatico incidente Piers Courage, 28 anni, forte pilota inglesequell’anno al volante della De Tomaso gestita in pista dalla Frank Williams Racing Cars. Una dinamica fatale, frequente in quelle stagioni purtroppo segnate da tanti altri incidenti su circuiti lontani anni luce dalle condizioni di sicurezza odierne: la sbandata, lo schianto contro un terrapieno, le fiamme, il goffo intervento dei commissari di percorso. Spaventoso il rogo (vedi filmato) reso violento dalla composizione in magnesio del telaio e che non ha lasciato il minimo scampo al pilota britannico. Soprannominato “Porridge”, facoltoso erede della famiglia proprietaria  della  nota marca di birra, ex studente in collegi esclusivi. Bel farsi le ossa sulle quattro ruote partecipò nel 1968 anche alla 24 Ore di Le Mans con una Ferrari e al campionato Tasmania per poi esordire in F1 con la BRM. Si è fatto amare perché veloce e coraggioso come, anni dopo, Villeneuve, si è fatto notare per il suo stile e per la presenza ai box della avvenente moglie Sally Curzon, imparentata con la Casa Reale. Non ha fatto in tempo a dare il suo apporto per la crescita della De Tomaso, dove tutti rimasero attoniti.

 

https://www.youtube.com/watch?v=YK16URa7X10

 

DE TOMASO E LA F1 – La De Tomaso, animata dall’omonimo patron argentino trapiantato nella capitale dei motori Modena, era all’ennesimo tentativo di affermarsi nella massima formula. Nel 1961 con una monoposto derivata dalla F. Junior e due motorizzazioni, Osca e su base Alfa Romeo Giulietta by Conrero. L’anno successivo la 801 su progetto di Alberto Massimino e motore De Tomaso 8 cilindri. Neanche i motori Ferrari 156 e Ford, infine, riuscirono però a risollevare le sorti prestazionali della vettura, assolutamente deludenti. Qualche risultato migliore in F2 nel 1969 rese possibile il ritorno di fiamma, anche grazie alle intuizioni del giovane ingegnere approdato alla corte di De Tomaso, un certo Giampaolo Dallara. A lui fu affidato il progetto della 505, la monoposto della riscossa motorizzata Ford Cosworth che, affidata al talentuoso Courage, diede subito una prima soddisfazione e cioè il terzo posto all’International Trophy a Silverstone. L’inizio campionato 1970, però, non mantenne le promesse: due ritiri (Sudafrica e Belgio), una mancata qualificazione (Spagna) e non classificato a Montecarlo. Quinta prova di campionato, il Gran Premio d’Olanda, e forse i primi frutti degli interventi migliorativi: nono tempo di qualifica per Courage. Pochi giri e lo schianto mortale. Brian Redman e Tim Schenken che presero il suo posto non fecero di meglio e alla fine di quella stagione disgraziata la De Tomaso ripose definitivamente nel cassetto ogni velleità di F1.


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STORIA DELLA BELLASI F1

(19/6/2020) – Al Gran Premio d’Olanda 1970, pronta solo il venerdì, tentò la qualificazione – mancata – una monoposto italiana di F1, la Bellasi. Una storia tipica di quegli anni durante i quali l’estro di diversi appassionati Costruttori poteva dare vita abbastanza rapidamente ad un’auto per la Formula 1. Tra questi, Guglielmo Bellasi di Novara, capace di approntare una monoposto completa su richiesta del pilota svizzero Silvio Moser, al quale era legato dal comune passaporto e da antica amicizia. Bellasi aveva cognizioni tecniche collaudate: già costruttore di telai F3 e 850, era stato egli stesso buon pilota nella categoria Salita con le F. Junior ma anche in pista al volante di una Lotus 18 e delle sue vetture fino al 1967.

CRONACA DELL’AVVENTURA BELLASI IN F1– La natura artigianale della nuova F1 si evince da questi dati: il pilota Moser fornì il motore Ford Cosworth e le sospensioni prelevate dalla  sua ex Brabham BT24. In aiuto, il solo tecnico Beat Schenker. Il telaio realizzato a Novara, invece, era una monoscocca in avional e carrozzeria caratterizzata dal musetto dalla larga bocca rettangolare di aerazione del radiatore e dalle fiancate generose anche in virtù dell’adozione dei nuovi serbatoi di sicurezza laterali voluti dalla Federazione. Come detto, a Zandvoort La Bellasi non ottenne la qualificazione, come pure ai Gran Premi di Francia (furi pista in prova), Germania (altro fuori-pista e ritiro anticipato per mancanza di pezzi di ricambio) ve Italia. Ultimo tempo valido, invece, in Austria ma la gara durò solo 13 giri per la rottura del radiatore. Dopo l’estemporanea affermazione alla Swiss Hill Climb, il canto del cigno avvenne l’anno dopo, al Gran premio d’Italia dove Moser fu autore di un tentativo unico con la Bellasi: penultimo in qualifica e ritirato al secondo giro per un problema ad un ammortizzatore. Fine dell’avventura, la macchina venne acquistata da Tom Wheatcroft ed esposta nel museo di Donington (poi riacquistata dalla moglie di Moser dopo la tragica morte nel 1974 del pilota di Lugano). Per la cronaca, la Bellasi è tuttora attiva a Novara come Azienda di tecnologie da competizione, in special modo con la creazione  e sperimentazione di parti aerodinamiche di vetture da corsa.

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HAPPY BIRTHDAY / ADRIAN CAMPOS 60 ANNI, OBIETTIVO F1

(17/6/2020) – L’ingaggio di Carlos Sainz da parte della Ferrari rilancia le azioni del motorismo iberico dopo il (momentaneo?) tramonto di Alonso. Nella schiera di piloti spagnoli va annoverato anche Adrian Campos che oggi compie 60 anni, buon compleanno! Certo, va detto che l’ex pilota nato ad Alzira non vanta il curriculum dei due sopra citati e nemmeno del connazionale Luis Perez Sala ma è stato tra i primi a inseguire il sogno della F1 sull’onda delle gesta di De Villota ed è tuttora animato da una passione genuina per il motorsport che l’ha portato a fondare un proprio team vincente, fino al tentativo anche recente di sbarcare in F1.
LA CARRIERA DI CAMPOS, OBIETTIVO F1 – Dopo l’esordio assoluto nel 1981 in una Spagna quasi a digiuno di motorsport, è in F3 dal 1983 al 1985 in qualità di pilota ufficiale Volkswagen – miglior risultato il terzo posto finale nel campionato tedesco – e vince anche il GP Lotteria a Monza. Campos è presto passato in F3000 dove però, nelle poche gare a disposizione con la Lola, non ha inciso. Incideva, altresì, il suo sponsor personale che gli ha garantito l’interesse di alcuni team della massima formula. Dopo un test con la Tyrrell nel 1986, l’anno seguente trova posto alla Minardi dove fa coppia prima con Alessandro Nannini e poi con Sala. Purtroppo, l’approccio alla F1 si rivela difficile: al debutto in Brasile viene addirittura squalificato per aver sorpassato durante il giro di ricognizione e nel corso della stagione si rende protagonista di altri errori di valutazione nella guida che, unitamente alla scarsa affidabilità della monoposto di Faenza, gettano ombre sul suo spessore. Nel 1988 la situazione precipita e patron Minardi, dopo un ritiro, un 16° posto e tre mancate pre-qualifiche, lo sostituisce con Pierluigi Martini. Sembra la fine della carriera ma dopo una pausa, rieccolo nel 1994 pilota ufficiale Alfa Romeo e vincitore nel Turismo spagnolo. Le ruote coperte gli regalano l’ultima soddisfazione con la partecipazione alla 24 Ore di le Mans su Ferrari 333Sp. Da lì, il salto: fonda la Campos Racing e lancia Marc Genè nella Open Fortuna by Nissan e un certo Fernando Alonso nella Euro Open Movistar. L’impegno si è poi progressivamente allargato alla F3 spagnola, World Series by Renault, F3 europea, AutoGP, GP3 e GP2 poi F2. Per lui hanno corso Pantano, Petrov, Perez, Luca Ghiotto. Ad un passo dalla F1, la tentazione è stata forte è infatti è tra i fondatori nel 2010 della Hispania Racing Team, progetto naufragato per la difficile congiuntura internazionale. Ci ha riprovato l’anno scorso annunciando l’intenzione di far parte delle Scuderie elette dal 2021, piloti già designati Pascal Wehrlein e Alex Palou.Come andrà a finire questa volta?


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MUGELLO O IMOLA PER LA F1 2020?

(16/6/2020) – A tre settimane dall’inizio del campionato mondiale 2020 di F1, definiti o quasi i protocolli anti-Covid19, la domanda è: quale sarà il nono Gran Premio in calendario? Si correrà davvero al Mugello o a Imola? Sì, siamo a questo. Paradossale ma vero. Realisticamente, ad oggi, oltre ai colloqui con gli organizzatori portoghesi di Portimao è pensabile di poter correre solo in Barhain, Gp al quale la F1 non rinuncia mai anche perché legato alla Mc Laren, e ad Abu Dhabi, che proprio ieri ha riaperto i cancelli di Yas Marina. Hanno da poco rinunciato l’Azerbaijan, Singapore e Suzuka (dopo Australia, Monaco, Canada, Olanda) e sembrano ben difficili le trasferte in America (Austin) e Sudamerica (Brasile e Messico), nel pieno dell’epidemia. Si affacciano le ipotesi di nuovi GP per raggiungere un numero minimo di 15-16 gare e dare un senso all’assegnazione del titolo 2020 (sempre che un senso ce l’abbia, direbbe Vasco Rossi). In particolare, grande attenzione è riservata alla possibilità di organizzare un secondo gran premio italiano e si sono fatti i nomi di Imola, che da tempo agogna di tornare nel giro del Circus, e del Mugello, la pista toscana di proprietà della Ferrari. Molti propendono per quest’ultimo impianto e per una data immediatamente successiva a Monza (6 settembre) per far sì che rappresenti il nono appuntamento iridato che farebbe raggiungere alla Ferrari stessa un traguardo celebrativo atteso e annunciato fin nel nome della Rossa 2020: SF1000, il gran premio numero mille dell’unica scuderia Scuderia che ha partecipato a tutte le edizioni del campionato, dal 1950.
VALLELUNGA OMOLOGATA SOLO AI TEST F1 – Le prossime ore saranno decisive anche se non si capisce bene perché gli organizzatori del Gran Premio d’Italia di MotoGp al Mugello abbiano appena rinunciato per insormontabili problemi organizzativi e la F1 dovrebbe invece avere…la pista spianata. Da Imola, d’altro canto, il Presidente Uberto Selvatico Estense fa sapere di aver rinnovato l’omologazione del circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari che a maggior ragione si presterebbe a “festeggiare” il GP 1000 della Ferrari. Certo, vien da rilevare perché nessuno ha pensato ad un doppio appuntamento a Monza stessa, come d’altronde previsto in Austria e a Silverstone, ma forse è davvero già molto che si possa correre una sola volta in Lombardia, una delle regioni più colpite del mondo dalla virulenza del virus. Detto del Mugello e di Imola, l’Italia vanta un altro circuito storico dove sarebbe bello vedere sfrecciare le F1: Vallelunga, la pista di Roma. Intitolata a Piero Taruffi – 4.085 km di lunghezza – non ospita più gare ma è un grande centro federale per corsi e guida sicura. Un tempo, sul veloce asfalto di Campagnano di Roma arrivava di tutto (F2, F3, F3000, Turismo ecc) e si svolgevano tanti test: anche Lauda, appena passato alla Brabham, scese a Vallelunga per un primo assaggio della sua nuova monoposto post Ferrari. E la Ferrari stessa ha effettuato spesso sessioni di prove, anche con Schumacher. La suggestione ci sta tutta perché la prima vittoria assoluta di una vettura denominata Ferrari, dopo l’esordio di Piacenza, si è verificata proprio a Roma, sul circuito delle Terme di Caracalla nel 1947. Ma detta suggestione è destinata a rimanere tale perché Vallelunga ha l’omologazione 1T – due anni fa l’ispezione di Charlie Whiting – che la rende fruibile solo ai test della massima formula. Insomma, vedremo un po’ chi la spunterà.
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JEAN ALESI VENDE LA SUA FERRARI F40 PER GIULIANO

(9/6/2020) – Ecco come scaldare la ripartenza della stagione di F2: l’ex ferrarista Jean Alesi, pur di garantire al figlio Giuliano, 20 anni, il sedile nel team HWA Racelab, ha annunciato a Sky Sport F1 UK di aver venduto la Ferrari F40 che custodiva gelosamente nel suo garage! Il francese, ovviamente, stravede per il figlio, che tra l’altro fa parte della Ferrari Driver Academy, e ha buone conoscenze nell’ambito del motorsport ma anche lui ha dovuto piegarsi alla triste legge della valigia. Ci voleva solo il Covid19 per peggiorare le cose…” E’ impossibile in questo momento trovare sponsor e il prezzo per correre nelle categorie minori è troppo alto. Questa situazione deve cambiare, ma non c’è nessuno che voglia farlo”, è il grido di allarme e di dolore dell’ex pilota.

Il sacrificio deve essere stato pesante: quella super sportiva ha infatti una storia, oltre che un grande valore. Fece parte del “pacchetto” contrattuale col quale a fine 1990 il giovane e sbarazzino pilota transalpino si accordò in extremis con la Ferrari per la stagione 1991. In extremis perché aveva già messo la sua firma su un contratto che invece lo legava alla Williams. L’idea, comunque, fu dell’amico Nelson Piquet che consigliò bene il francese tanto che Montezemolo alla vista di quella clausoletta esclamò “Per essere  un giovane pilota sai cosa mettere nel tuo contratto! ’”Curioso il fatto che il Presidente del Cavallino, dovette sia accontentare la “strana” richiesta di Alesi, sia calmierare Sir Frank Williams sul piede di guerra legale con la consegna di una monoposto Ferrari 640! La scelta di Alesi ha già scatenato l’ilare reazione della pilota tedesca Sophie Floersch, 19 anni, che sui social se ne è uscita con questa posizione: «Io non sono figlia di…? Non ho una Ferrari F40. Un metro e 80 per un abitacolo di Formula 2. Nessun sponsor e sei in FDA? Trovare il talento è diverso, non è vero?». Poteva evitarselo.
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RIPARTIRE CON I MOTOR VALLEY TOURS BY CANOSSA EVENTS

(8/6/2020)– Ripartire dai Motor Valley Tours. Mentre l’emergenza allenta la morsa, Canossa Events, azienda leader nell’organizzazione di esperienze motoristiche, offre un nuovo progetto turistico creato per chi vuole scoprire da protagonista e in piena sicurezza la Motor Valley, un territorio unico al mondo, che si è sviluppato intorno a Modena, dove il genio e l’ingegno applicati alla meccanica dei motori sono progrediti in parallelo a una grande tradizione gastronomica. L’iniziativa, che mira a contribuire al rilancio del turismo in Emilia, viene realizzata in collaborazione con Modenatur, punto di riferimento per l’incoming turistico per Modena, e con la Regione Emilia-Romagna. I Motor Valley Tours consentiranno agli appassionati di automobili di vivere da protagonisti un’esperienza indimenticabile nel territorio, al volante di un’auto leggendaria, icona della “dolce vita”, in una versione speciale: le Abarth 595 Cabriolet, della flotta privata di Canossa Events, rese uniche dalle abili mani degli artigiani di Garage Italia. In alternativa sarà possibile optare anche per un’auto d’epoca, naturalmente made in Italy, come l’Alfa Romeo Duetto o la Fiat 124 Spider.

FORMULE PROPOSTE E PROGRAMMA – Agli appassionati verranno proposte due formule di partecipazione: individuale o in piccoli gruppi. I Tours Guidati, disponibili in fine settimana selezionati, consentiranno di vivere l’esperienza insieme a compagni di viaggio con cui condividere la passione per i motori. Una esperta guida condurrà il gruppo alla scoperta della Motor Valley e dei suoi tesori. I gruppi saranno formati da un massimo di 10 “equipaggi” per garantire un ottimo servizio e la massima sicurezza. I Tours Individuali invece, disponibili su prenotazione in qualsiasi data, daranno la possibilità di organizzarsi il viaggio in piena autonomia. Entrambe le proposte sono progettate per una coppia o due amici, ma sarà possibile partecipare anche con i figli, oppure da soli. Ogni momento del viaggio è stato studiato per garantire ai partecipanti un’esperienza piacevole all’insegna della tranquillità, anche in questi tempi di Covid-19. Lo staff è preparato ad accogliere gli ospiti e fornirà tutti i dispositivi di protezione necessari. I
Il programma dell’esperienza al volante si articolerà su tre giornate e comprende le visite al Museo Lamborghini, alla Pagani Automobili, al Museo Ferrari di Maranello e al Museo Enzo Ferrari di Modena, oltre a un aperitivo e una passeggiata nelle vie del centro di Modena e alla visita guidata al sito UNESCO di Piazza Grande, con il Duomo romanico e la Torre della Ghirlandina. I tours guidati comprendono anche il pernottamento per due notti, due cene alla scoperta della tradizione gastronomica modenese e un pranzo immersi nella storia della Ferrari. Un susseguirsi sapientemente dosato di momenti di guida attiva, di scoperta, di cultura e di buon cibo. Luigi Orlandini, Presidente di Canossa Events, spiega la genesi del progetto: “I Motor Valley Tours nascono dalla nostra volontà di sostenere la ripartenza del turismo in Italia e in particolare della nostra terra. Li abbiamo pensati per offrire agli appassionati delle quattro ruote un’esperienza attiva e coinvolgente da vivere in prima persona. L’automobile non è solo la protagonista di questi weekend, ma oggi è anche il mezzo più sicuro per spostarsi in tranquillità. Vorrei anche aggiungere che noi che operiamo nel mondo del turismo e degli eventi stiamo vivendo una crisi senza precedenti, ma non corriamo i rischi a cui sono esposti gli operatori sanitari dei nostri ospedali. Per questo offriremo l’ospitalità in hotel a tutti i medici e infermieri dei reparti Covid che vorranno partecipare ai tours guidati.”

I “Motor Valley Tours” sono prenotabili online sui siti di Canossa Events e Modenatur. Tutte le prenotazioni sono cancellabili in qualsiasi momento senza penali.