![]() |
PETERSON NEL GP DI ESORDIO, MONTECARLO 1970 |
(7/5/2020) – Da Peterson a Beganovic, la tradizione svedese si rinnova. Risale al Gran Premio di Monaco del 10 maggio 1970 l’esordio in F1, su una March-Cosworth messa in pista dalla Antiques Automobiles Racing Team, di un ragazzone svedese di 26 anni sul quale molti scommettevano: si chiamava Ronnie Peterson. Si classificò settimo ma era solo l’inizio di una carriera e di una bella storia purtroppo non a lieto fine. Aveva vinto sui kart, aveva vinto in F3, compreso il probante Gp di Monaco 1969, e nel 1971 avrebbe vinto anche il campionato europeo di F2 mentre già si faceva spazio in F1 tanto da diventare subito vice campione del mondo dietro al ben più esperto Jacky Stewart. Insomma, talento innato. Col tempo si sarebbe capito di più di lui: non molte doti di collaudo (anzi poche) ma uno dei piloti più veloci, sempre e comunque, mai visti in pista. Velocità costante, incredibile controllo delle auto, indiscussa abilità. Coraggioso, impavido, re del sovrasterzo. In una parola, Superswede. Poteva vincere il titolo nel 1972 ma, con poche cortesie tra i due, toccò al compagno di squadra Fittipaldi. Poteva farcela nel 1978 ma Andretti seppe sfruttare meglio l’imbattibile Lotus 79. In quell’anno non perse solo il titolo ma anche la vita, a Monza. “Non credevo si potesse morire per una gamba rotta”, disse Colin Chapman. Le fratture, per la verità, erano dieci ma, altrettanto vera è la polemica sul tipo di soccorsi che lo svedese ricevette all’Ospedale Niguarda di Milano (morì per un’embolia gassosa). Lasciò una figlia piccola, Nina (oggi Kennedy) e l’affezionatissima moglie Barbro che a distanza di qualche anno perse la vita in una vasca da bagno per l’assunzione di alcuni farmaci.
DINO BEGANOVIC IN FDA – L’ultimo a provare a rinverdire la filiera svedese in F1 è stato Marcus Ericsson che, povero di risultati, ha poi dovuto cedere il volante dell’Alfa Romeo (Sauber) all’italiano Giovinazzi. Nel 2020 è con Chip Ganassi in Indycar. A gennaio di quest’anno, però, si affacciato alle luci della ribalta un ragazzino di Landeryd dal volto simpatico, Dino Beganovic,16 anni. E che ribalta: è entrato a far parte della Ferrari Driver Academy. E’ nato il 19 gennaio 2004 e fin qui ha mostrato la propria classe sui kart, con due titoli di campionato svedese già in bacheca e un secondo posto nella WSK Euro Series raccolto nel 2019. Dino arriva alla FDA grazie anche alle indicazioni di Tony Kart che per il programma di Maranello svolge attività di scouting nel mondo del karting. Grazie alla collaborazione con il costruttore di Prevalle, infatti, sono già arrivati in FDA Marcus Armstrong e Gianluca Petecof. Beganovic è all’esordio in monoposto e dunque per lui il naturale passo avanti è la Formula 4: la squadra che lo accompagnerà nella nuova avventura, speriamo possa iniziare presto, sarà il Prema Powerteam. Grande Ronnie! Auguri a Dino!