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F1 2010-2013, QUANDO LA MERCEDES NON VINCEVA

2010, LA MERCEDES TORNA IN F1
(20/4/2020) – La F1 ci crede: prima o poi le luci rosse si spegneranno e il campionato 2020, per quanto in formato ridotto, avrà inizio. Favorita d’obbligo, la Mercedes. Sembra ieri, ma sono trascorsi 10 anni dal ritorno delle frecce d’argento in Formula 1,56 anni dopo il ritiro annunciato nel 1955 a seguito della tragedia alla 24 Ore di Le Mans. Era il 2010 e la strada verso il predominio nella massima formula, ora si fa fatica a pensarlo, è stata molto in salita, nonostante il clamoroso ingaggio iniziale di un certo Michael Schumacher. Sì, per quattro anni anche la oggi invincibile Mercedes ha dovuto chinare il…musetto alla Red Bull e non solo. Videro la luce infatti monoposto difficili da assettare, con pneumatici posteriori in preda a rapido e inspiegabile deterioramento. Nello stesso tempo va detto che, nonostante momenti di scoramento e forte crisi interna, si decise a buona ragione di perseverare per diventare infine la regina degli anni ibridi. Ma facciamo un veloce excursus di quelle quattro stagioni di apprendistato, 2010-2013.

Dopo aver rilevato il materiale e la sede della Brown Gp, nel 2009 campione a sorpresa con Button e a sua volta nata dalle ceneri della Honda in ritirata, nel 2010 la Mercedes si presenta ai nastri di partenza del campionato senza più rifornimenti e che vede Alonso approdare alla Ferrari. I tedeschi calano l’asso: dopo tre anni di assenza dal Circus, uno Schumacher di nuovo voglioso di riaffermare la sua classe a 41 anni di età prende posto in una delle due W01 col classico casco rosso. L’altro pilota è Nico Rosberg. Team principal rimane Ross Brawn, affiancato dal mitico Norbert Haug quale manager Mercedes; progettista è Jorg Zander, aerodinamico Loic Bigois, responsabile motori Thomas Fuhr. Il risultato finale è alquanto deludente: Rosberg 7°, Schumi 9°, Mercedes quarta in classifica costruttori dietro Red Bull, Ferrari e Mc Laren.

Nel 2011, si passa agli pneumatici Pirelli e viene introdotto il DRS. Dalla Renault approda il tecnico Bob Bell, la nuova monoposto è la W02 ma Schumacher è già molto realista: “Spero di vincere almeno un Gran premio”, dice cauto sulle prospettive. La stagione registra un leggero miglioramento con Kaiser Schumi buon quarto in Canada e in pole a Montecarlo – viene però retrocesso per scontare una precedente penalizzazione – ma molto più sistematicamente sopravanzato dal giovane Rosberg. In ogni caso, a conti fatti, le posizioni finali non cambiano con Nico 8° e Michael 9°; Mercedes quarta sempre dietro i soliti Team.
LA MERCEDES W03 DEL 2012
Il 2012 è l’anno più difficile ma anche quello che getta le basi migliori. Intanto cambia la denominazione e cioè Mercedes AMG Petronas F1, arrivano  Aldo Costa, allontanato dalla Ferrari, e il telaista Geoff Willis, Direttore di fabbrica; alle strategie Rob Thomas. L’inizio è però ancora stentato tanto da provocare la ”ribellione” del Consiglio di Amministrazione di Stoccarda che mette Dieter Zeitsche sul banco degli accusati e preme per il ritiro. Mentre tutto sembra crollare, arriva la prima vittoria in Cina grazie a Rosberg che poi è secondo a Montecarlo mentre Schumacher sale sul podio a Valencia (terzo). Ma sono fuochi di paglia. Alla fine, Rosberg è 9° e Schumacher desolatamente 13°. In classifica Costruttori, la Mercedes finisce quinta, dietro pure alla Lotus arricchita dai punti del redivivo Raikkonen. Cambia tutto o quasi: si insedia quale Presidente non esecutivo, Niki Lauda, ed è abile e fulminea la sua prima mossa: convince Lewis Hamilton a lasciare Ron Dennis e la Mc Laren. Sull’altare del sacrificio, invece, finisce abbastanza tristemente la leggenda Schumacher (che avrebbe voluto continuare).

Il 2013, con la W04, è l’anno-trampolino di lancio. Oltre Lauda, acquista una partecipazione azionaria e prende il timone di comando Toto Wolff; Andy Cowell diventa responsabile del reparto motori. Rosberg vince due Gp e Hamilton uno, più altri podi. Il tedesco figlio d’arte alla fine è 6°, Hamilton 4°. E’ una musica già diversa, in classifica Costruttori viene occupato il secondo gradino ma la Red Bull rimane insuperabile. Ma a Brackley e soprattutto a Stoccarda si sta lavorando sul motore ibrido 6 cilindri  che dal 2014 equipaggerà le nuove F1 (qualcuno insinua che gli studi sono cominciati molto tempo prima…). Da quel momento fino ad oggi non ce ne è più per nessuno. Le frecce d’argento son tornate. In attesa di conoscere, auspicabilmente, il responso 2020.

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