(17/4/2020) – Oggi Riccardo Patresecompie 66 anni. Tanti auguri di buon compleanno al grande pilota veneto che, unico insieme a Michele Alboreto, è arrivato ad un passo dall’emulare Alberto Ascari e vincere il campionato mondiale di F1 riportando nell’albo d’oro il nome di un italiano che manca dal 1953… Purtroppo, anche per la “politica” di team – vedi Williams ai tempi di Mansell – non ci è riuscito, né gli è riuscito il colpaccio di andare in Ferrari. E’ stato vicinissimo alla Scuderia di Maranello in due occasioni: nel 1978 godeva di una opzione, poi non esercitata, firmata dopo l’exploit al GP del Sudafrica ad un anno dal debutto (Montecarlo 1977). Nel 1990 era parte del clamoroso progetto dell’allora DS ferrarista Cesare Fiorio di rifondare il parco piloti 1991 con Ayrton Senna e lui, dato che Prost, appena sbarcato a Maranello, mai avrebbe accettato una nuova convivenza con il nemico di pista giurato. Anche in questo caso, però, diatribe interne della Ferrari fecero saltare tutto e il sogno di rivedere un italiano in Ferrari svanì piuttosto miseramente.
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FINE ANNI ’70: DUELLO IN PISTA PATRESE-CHEEVER |
PATRESE, MISSION LORENZO -Oggi Patrese ha una mission: seguire e lanciare nel motorsport il figlio Lorenzo. Il ragazzo, uno dei suoi cinque figli (due matrimoni), è attivo già da qualche anno nel karting ed è emozionante vedere in pista il famoso casco bianco a bande orizzontali che indossava il celebre padre. Lorenzo ce la sta mettendo tutta e i consigli di papà Riccardo, campione del mondo kart nel 1974, sono preziosissimi. Emergere è difficilissimo perché la concorrenza è davvero tanta e qualificata ma conviene non scoraggiarsi. Prima della forzata sosta per il Coronavirus era impegnato nella WSK Super Masters. L’anno scorso ha preso parte al primo stage valutativo ACISport per il karting. Con lui c’erano altri tre piloti figli d’arte, ovvero Brando Badoer (figlio di Luca Badoer), Davide Larini (figlio di Nicola Larini), ed Enzo Trulli (figlio di Jarno Trulli). Lo stage consisteva in test di messa a punto del mezzo e simulazioni di gara, con prove libere, qualifiche e due manche. Larini era in pista con un kart di 60 centimetri cubi di cilindrata, mentre Patrese, Trulli e Badoer avevano dei 125, tutti monomarcia. Sempre l’anno scorso, poi, Lorenzo si è cimentato ad Adria in una prima presa di contatto al volante di una Seat Ibiza Cup! Insomma, l’apprendistato continua e il nome che porta è di quelli pesanti. Non resta che fare gli auguri a tutti e due!