(4/3/2020) – Non si può dire che la MotoGp stia vivendo il suo periodo migliore. Le ultime clamorose notizie sull’annullamento dei primi due appuntamenti della stagione, in Qatar e Thailandia, hanno prodotto giustificato forte sconforto – Valentino Rossi ha detto: “è una decisione dura da accettare” – e ora il Circus delle due ruote dovrà cercare di riprendersi anche da questo scossone. “Anche da questo” perché, per la verità, negli ultimi mesi ci sono state, oltre questa, altre 3 situazioni (Rossi, Lorenzo, Iannone) che hanno inferto altrettanti colpi bassi alla categoria regina che ne esce abbastanza sconvolta. Vediamoli.
1) PRIMI DUE ROUND RINVIATI – Come detto, non era mai successo che le prime due tappe del motomondiale venissero annullate. L’emergenza Coronavirus ha forzatamente indotto i Paesi ospitanti a chiudere i cancelli di entrata per evitare il diffondersi dell’epidemia. Il “focolaio” italiano, purtroppo, è all’origine primaria di questo sbarramento con in particolare il personale dei Team Ducati, Aprilia e Pramac osservati speciali data la diffusione del virus in particolare nel Nord della nostra penisola, sede delle factory tricolori. Prima il Qatar e subito dopo le autorità della Thailandia hanno messo al primo posto la salute pubblica e rinunciato, certamente a malincuore, alle prove mondiali dell’8 e 22 marzo. Verranno recuperate? Il CEO Dorna Ezpeleta conta di sì ma al momento è una pura professione di fede in quanto, altro che!, c’è da pensare allo svolgimento del GP delle Americhe a Austin il 5 aprile, anch’esso tutt’altro che certo. Dipende dallo sviluppo della situazione in America, al momento marginalmente colpita dalla diffusione del virus, per poi spostarsi in Argentina, tra l’altro nazione a rischio default secondo le ultime notizie economiche. Secondo alcuni resta più probabile un inizio di stagione solo a maggio, in occasione del GP a Jerez, quando si spera il tempo e il caldo possano aver imbrigliato e affossato il Coronavirus. A quel punto, il calendario sarebbe piuttosto compromesso e compresso per pensare di rispettarlo così come era stato concepito.
2) ROSSI VICINO ALL’ADDIO – Ho citato prima Valentino Rossi. Senza troppi giri di parole: è la sua ultima stagione? Finora nessuno aveva osato mettere in discussione la sua presenza ma la decisione del Team ufficiale Yamaha di assoldare dal 2021 la promessa Quartararo e, di fatto, di retrocedere The Doctor al Team Petronas ha aperto la “procedura”. La lunga, bella e leggendaria stagione del più grande è ai titoli di coda, in ogni caso. E per la MotoGp, per quanto tutti si rendano conto che è un miracolo averlo ancora in sella a 41 anni, sarà ben difficile – certo, non impossibile ma… – rimpiazzare un personaggio-pilota-catalizzatore di folle e sponsor come il pesarese. Si aprirà un vuoto. Lui ha reagito bene alla notizia che lo mette in discussione forse come mai prima e ha dichiarato di capire la “mossa” dei vertici Yamaha e che prenderà una decisione sul suo futuro dopo le prime gare, non prima di aver valutato lo stato della sua competitività. La passione rimane intatta ma contro giovani diavoli come Marquez, Quartararo, Vinales ci vuol altro se non si vuole contentarsi di mera presenza. Oscar Haro, DS LCR Honda, in un’intervista a Motociclismo.es non usa mezzi termini e gli sconsiglia di passare un Team più piccolo facendo un paragone riferito alla F1: “Farebbe bene a ritirarsi per evitare di finire come Schumacher che ha visto la sua fama rimpicciolirsi”. Ok, ma chi come lui?
3) LA CADUTA INFINITA DI LORENZO – Lorenzo era in trend discendente (e inspiegabile) da tempo ma il suo annuncio di ritiro dalle corse (dopo quello di Pedrosa) è stato davvero difficile da digerire per tutto l’ambiente. Cinque volte campione del mondo, veniva da un’esperienza complicata alla Ducati, dove però aveva anche vinto e convinto, e dall’abbastanza clamoroso passaggio alla Honda Repsol per fare da team mate di un certo Marc Marquez. Poteva essere l’inizio di un nuovo e spettacolare dualismo tutto iberico in sella alla moto dei sogni ma è stato l’inizio della fine, per lo meno delle più forti motivazioni che riescono a tenere in pista un campione come lui. “Dopo 18 anni sento il bisogno di staccare un po’”, disse. Il fatto è che dopo il progressivo allontanamento dalle posizioni di vertice di Rossi, l’addio repentino di un altro campionissimo della MotoGp come il maiorchino ha fatalmente raffreddato l’entusiasmo degli appassionati. Arrivano e si impongono nuove leve, ma qui parliamo di due “mostri sacri” e il contraccolpo non può non esserci. Al cuor non si comanda e comunque Lorenzo è tornato presto in sella come collaudatore Yamaha, con prospettiva di una wild card per il Gp di Catalunya (“solo se saprò di essere da top-5, ha però precisato l’interessato). Qualcuno già ipotizza un nuovo dream team Petronas SRT 2021: Rossi e Lorenzo! Si vedrà.
4) IANNONE IN LOTTA PER L’INNOCENZA – Andrea Iannone è ancora nell’occhio del ciclone: il pilota del Team Aprilia Gresini è stato trovato positivo ad un controllo anti-doping della World Anti-Doping Association nel corso del week end del GP di Malesia lo scorso novembre. Scattata la immediata sospensione del centauro e la corsa alle contro-analisi, dal quel momento si è scatenata una dura e antipatica, per quanto necessaria, battaglia legale. L’avvocato di Iannone ha prodotto moltissimi documenti per dimostrare in tutti i modi l’assoluta estraneità del pilota a pratiche doping ma la decisione circa la sua riammissione tarda ad arrivare. Un limbo spiacevole per tutti. Qui si tratta della carriera di un pilota di 30 anni: va data, e presto, una parola finale sul caso. A questo punto, visto il protrarsi della diatriba, il rinvio delle prime due prove di campionato “gioca” a favore del pilota di Vasto che altrimenti si vedrebbe necessariamente sostituito (si parla di Salvadori) con conseguenze ora difficili da dipanare ma certamente lesive della sua partecipazione continuativa alle competizioni. Il fatto è che, una volta arrivata la sentenza, in caso di reiterata asserzione di colpevolezza si andrebbe sicuramente – come confermato dall’avvocato – ad un ricorso da presentare entro 20 giorno. Una storia infinita, triste…