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WSK 2020, STAGIONE DI GARE NUMERO 15

(30/12/2019) – È fissata al 3 gennaio 2020 l’apertura delle iscrizioni alla WSK Champions Cup e alla WSK Super Master Series, manifestazioni che rappresentano l’avvio del calendario del karting 2020 di WSK Promotion, la stagione di gare numero 15 per il promoter italiano che segnò il suo fortunato esordio con la WSK International Series nel 2006. I piloti internazionali che si preparano alla nuova stagione dall’esordio in pista sono pronti: l’evento d’apertura è infatti fissato per il 26 gennaio, con la WSK Champions Cup in programma all’Adria Karting Raceway, seguito la settimana successiva, sullo stesso circuito, dal primo dei quattro appuntamenti della WSK Super Master Series.
REGOLAMENTO TECNICO – L’assetto tecnico delle gare WSK 2020 è delineato, con la suddivisione delle categorie e dei partner tecnici in ciascuno degli 11 eventi in calendario. Tra le classi in gara, in evidenza è la Mini, che risponderà al regolamento tecnico FIA Karting. Le forniture del materiale racing vedranno impegnati i produttori di pneumatici Vega nelle categorie KZ2, OK Junior e Mini per l’intero calendario, LeCont nella classe OK della WSK Euro Series e Bridgestone nella stessa categoria in tutti gli altri eventi. Panta sarà il fornitore unico di carburante per l’intera stagione.


IL CALENDARIO 2020

WINTER TEST

18-19/01/2020 ADRIA

WSK CHAMPIONS CUP

23 – 26/01/2020 ADRIA – MINI – OKJ – OK

WSK SUPER MASTER SERIES

1°Rd – 30/01 – 02/02/2020 ADRIA – MINI – OKJ – OK

2°Rd – 20 – 23/02/2020 LONATO – MINI – OKJ – OK – KZ2

3°Rd – 05 – 08/03/2020 LA CONCA – MINI – OKJ – OK

4°Rd – 19 – 22/03/2020 SARNO – MINI – OKJ – OK – KZ2

WSK EURO SERIES

1°Rd – 26 – 29/03/2020 SARNO – MINI – OKJ – OK – KZ2

2°Rd – 04 – 07/06/2020 LONATO – MINI – OKJ – OK– KZ2

3°Rd – 23 – 26/07/2020 ADRIA (Night Event) – MINI – OKJ – OK – KZ2

WSK OPEN CUP

1°Rd – 17 – 20/09/2020 ADRIA – MINI – OKJ – OK

2°Rd – 19 – 22/11/2020 LONATO – MINI – OKJ – OK – KZ2

WSK FINAL CUP

26 – 29/11/2020 LONATO – MINI – OKJ – OK – KZ2

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MILANO MONZA MOTOR SHOW, CHE PROGRAMMA !

(18/12/2019) – Quattro giorni di spettacolo, un format innovativo, oltre 40 brand presenti, 500.000 visitatori attesi (c’è anche la media partnership con Sky): questi i numeri di Milano Monza Motor Show, l’evento organizzato in collaborazione con ACI in programma dal 18 al 21 giugno 2020 svelato oggi nella sala stampa del Palazzo Lombardia. Presenti, Andrea Levy, presidente di Milano Monza Open-Air Motor Show, Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI, Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia, Dario Allevi, Sindaco di Monza, Andrea Cardinali, direttore generale UNRAE, e gli interventi di Geronimo La Russa, presidente ACI Milano e Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia.

IL PROGRAMMA –  Si comincia in pista all’Autodromo con la Monza President Parade, giovedì 18 giugno alle 15.10, quando i Presidenti e i CEO dei marchi si schiereranno in griglia con le anteprime e le novità stradali, per una sfilata con le emozioni di un Gran Premio.  Gli stessi presidenti saranno attesi giovedì 18 giugno alle 20 per la Milano President Parade, testimonial di eccezione che sfileranno sul red carpet in piazza Duomo alla guida di modelli presentati per la prima volta al pubblico in movimento.

Domenica 21 giugno alle 15.10 sarà poi il momento di ACI Historic Grand Prix, l’esibizione delle monoposto di Formula 1 di tutte le epoche, organizzato anche in collaborazione con Historic Minardi Day, che si daranno appuntamento sul circuito dell’Autodromo di Monza, guidate da piloti ancora in attività, da ex piloti che hanno fatto la storia del motorsport mondiale e da collezionisti.

Il pubblico avrà la possibilità di visitare gli stand delle case automobilistiche che, nel verde del Parco di Monza, esporranno le ultime novità e i modelli di punta della gamma, e di provarli nei test drive di tutte le motorizzazioni, comprese quelle elettriche, e nell’area dedicata all’off-road experience. Supercar paddock e motorsport paddock faranno la gioia degli appassionati della velocità, e per gli amanti delle iconiche del passato sarà allestita un’intera area dedicata alle auto classiche, con l’esposizione delle più belle vetture di tutti i tempi.  Il calendario della manifestazione proposto al pubblico si arricchirà delle celebrazioni di anniversari importanti, come i 100 anni di Mazda e i 90 anni di Pininfarina.  Ci sarà spazio anche per i giornalisti, grandi protagonisti della Journalist Parade. Tutti i gruppi editoriali, inoltre, stanno preparando attività da proporre al pubblico.

DICHIARAZIONI – “Milano Monza Motor Show sarà una grande festa – dice  Andrea Levy – uno spettacolo di oltre 14 ore al giorno per 4 giorni, un evento che consente di vedere Formula 1, supercar e hypercar in versione dinamica, ma che darà la possibilità di vedere il meglio della produzione delle case automobilistiche esposto negli stand nell’area Roccolo, modelli per tutti i budget a partire dall’utilitaria fino al suv, e permettere ai visitatori di poter vedere e provare, nei diversi circuiti messi a disposizione dall’Autodromo, la propria vettura nuova ed ecologica. Da non perdere ACI Historic Grand Prix, l’esibizione in pista di monoposto di Formula 1 di tutti i tempi, e la spettacolare parata dei presidenti che abbraccerà tutta piazza Duomo a Milano”.

Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI, spiega il coinvolgimento: “ACI ha deciso, con la tutta passione per l’automobile che la caratterizza, di sostenere e contribuire alla realizzazione del Milano Monza Motor Show, la più grande e rilevante manifestazione automobilistica in Italia. Ma il nostro obiettivo, da subito condiviso con Andrea Levy, è che questo straordinario evento diventi il nuovo punto di riferimento europeo sull’auto e per gli automobilisti, riacquistando il ruolo di quelli che furono il grande Salone di Torino e, in tempi più recenti, il Motor Show di Bologna. ACI è il punto privilegiato di osservazione e di incontro tra automobilisti, imprese dell’auto e sistema Paese. Riteniamo quindi fondamentale che l’automobilismo internazionale abbia in Italia, grazie al MiMo, la data più prestigiosa, perché le profonde trasformazioni in atto stanno rivoluzionando il modo di vedere, acquistare, utilizzare e produrre l’auto e queste complesse trasformazioni devono vedere l’Italia automobilistica in primissimo piano e devono essere raccontate agli automobilisti e agli appassionati”.

 

BIGLIETTI – Sul sito TicketOne sono in vendita i biglietti d’ingresso per Milano Monza Motor Show (ticket intero € 20, ridotto giovani serale € 10) e su www.milanomonza.com sono a disposizione informazioni aggiornate sull’evento che si svolgerà dal 18 al 21 giugno 2020 all’Autodromo di Monza.
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FUSIONE PSA – FCA , I PUNTI CARDINE DELL’ACCORDO

(18/12/2019) – Ci siamo: Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e il Groupe  PSA hanno appena annunciato di aver firmato oggi un Combination Agreement vincolante che prevede una fusione  paritetica (50/50) dei rispettivi business per creare il quarto  costruttore automobilistico al mondo in  termini di volumi e il terzo in base al fatturato. Nel primo pomeriggio è in programma una conference call. La nuova capogruppo con sede in Olanda sarà quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e beneficerà della sua forte presenza in Francia, Italia e negli Stati Uniti.

L’obiettivo principe viene subito chiarito: “cogliere con successo le opportunità offerte da questa nuova era della mobilità sostenibile”., contribuendo con ciò al raggiungimento degli stringenti requisiti normativi globali sulle emissioni di CO2. Anche i calcoli sono presto fatti: “La società risultante dalla fusione avrà vendite annuali pari a 8,7 milioni di veicoli, con ricavi di  quasi 170 miliardi di euro , un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro  e un margine  operativo del 6,6%, sulla base dell’aggregazione dei risultati del 2018”. Il punto di forza, oltre al portafoglio di marchi iconici,  sta nella “forza di FCA in Nord America e in America Latina e alla solidità di PSA  in Europa. Il nuovo gruppo avrà una presenza geografica molto più bilanciata, con il 46% dei  ricavi generati in Europa e il 43% in Nord America, sulla base dell’aggregazione dei dati 2018 delle due società. L’aggregazione fornirà anche al nuovo gruppo l’opportunità di ridefinire la strategia in altre regioni”. E’ interessante continuare ad apprendere la strategia:  “Oltre due terzi dei volumi a  regime sarà concentrato su 2 piattaforme, con volumi annuali di circa 3 milioni di veicoli sia sulla  piattaforma small che su quella compact/mid-size.  Si prevede che i risparmi associati alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme  rappresenteranno il 40% circa dei 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali a regime, mentre i  risparmi relativi agli acquisti – che beneficeranno principalmente delle economie di scala e degli  allineamenti al miglior prezzo – rappresenteranno un ulteriore 40% di tali sinergie. Il restante  20% sarà rappresentato da risparmi in altre aree, tra cui marketing, IT, spese generali e  amministrative e logistica”.

Altro nodo sciolto, la governance: il consiglio di amministrazione sarà composto da 11 membri, la maggioranza dei  quali indipendenti . Cinque membri del consiglio di amministrazione saranno nominati da FCA e  dal proprio azionista di riferimento (incluso John Elkann in qualità di Presidente) e cinque da  Groupe PSA e dai propri azionisti di riferimento (incluso il Senior Non-Executive Director e il Vice  Presidente). Al perfezionamento dell’operazione il Consiglio includerà due membri in  rappresentanza dei lavoratori di FCA e di Groupe PSA. Carlos Tavares sarà Chief Executive  Officer, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque  anni.

Le varie partecipazioni azionarie avranno un periodo di standstill di 7 anni a partire dal perfezionamento della fusione. Cosa è previsto per i cinesi di Dongfeng Group? “DFG ha concordato di vendere, e Groupe PSA ha concordato di acquistare, 30,7 milioni di azioni prima del closing (tali azioni saranno cancellate). Con riferimento alla restante quota di partecipazione  in Groupe PSA, DFG sarà soggetta a lock-up fino al perfezionamento dell’operazione. Successivamente al closing, DFG deterrà quindi il 4,5% del nuovo gruppo”. Ci sono poi altri aspetti  chiariti: “

Prima del closing, FCA distribuirà ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro mentre Groupe PSA distribuirà ai propri azionisti la quota del 46% detenuta in Faurecia. Inoltre, FCA continuerà a lavorare alla separazione della partecipazione detenuta in Comau, che sarà effettuata quanto prima successivamente al perfezionamento dell’operazione, a beneficio degli azionisti del nuovo gruppo. Ciascuna società intende distribuire un dividendo ordinario di 1,1 miliardi di euro nel 2020 relativo all’esercizio 2019, soggetto all’approvazione dei rispettivi consigli di amministrazione e azionisti. Al closing, gli azionisti di Groupe PSA riceveranno 1,742 azioni della società risultante dalla fusione per ogni azione di Groupe PSA detenuta, mentre gli azionisti di FCA avranno una azione della società risultante dalla fusione per ogni azione detenuta in FCA”. Il perfezionamento dell’aggregazione proposta è previsto in 12-15 mesi, soggetto alle consuete  condizioni di closing, tra cui le approvazioni degli azionisti delle due società nelle rispettive assemblee straordinarie e il soddisfacimento dei requisiti antitrust e altri requisiti normativi.

Infine le dichiarazioni. Carlos Tavares, Presidente del Consiglio di Gestione di Groupe PSA: “Questa  fusione rappresenta una grande opportunità per raggiungere una posizione ancora più forte nel  settore attraverso il nostro impegno a guidare la trasformazione verso un mondo con una mobilità  ecologica, sicura e sostenibile e a offrire ai nostri clienti prodotti, tecnologie e servizi d’eccellenza.  Sono pienamente convinto che grazie al loro immenso talento e approccio collaborativo, i nostri  team saranno in grado di massimizzare le performance con energia ed entusiasmo”.  Mike Manley, Amministratore Delegato di FCA, ha aggiunto: “Questa è l’unione di due società  con marchi incredibili e persone appassionate e competenti. Entrambe hanno affrontato momenti  di estrema difficoltà e ne sono uscite ancora più agili, intelligenti e formidabili. Le nostre persone  hanno un tratto in comune, quello di guardare alle sfide come opportunità da cogliere perché rappresentano la strada per renderci ancora migliori nel fare quello che facciamo”.

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THE HISTORY OF THE PIT STOP SU MOTOR TREND TV

(17/12/2019) – La stagione 2020 della F1 avrà inizio con i test in programma a Barcellona dal 19 al 21 e dal 26 al 28 febbraio. Nel frattempo, si succederanno le presentazioni delle nuove monoposto (la Ferrari ha già annunciato la data dell’11 febbraio). Per i tifosi, quindi, almeno due mesi di “pausa”! Beh, per riempire il vuoto intanto questa sera alle ore 22.15 vi segnalo sul digitale terrestre n° 56, Motor Trend, il canale del gruppo Discovery che racconta a 360 gradi la passione per i motori, per la serie Legends un bel docu-film di 45 minuti dal titolo “The history of the pit-stop”, un prodotto Red Bull Media House in collaborazione con Whisper Films di David Coulthard che sarà la voce narrante.

E’ un punto di vista diverso sulla F1: c’è competizione, c’è studio, ci sono prove ma tutto concentrato nella pit lane e questione di sincronismi che possono valere una vittoria! Si va dai minuti interminabili degli anni ’50 ai giorni nostri, fino al record incredibile che Mark Webber stabilì al Gp degli Stati Uniti del 2013 con una sosta sotto i due secondi: 1”92! Che dire poi dell’1″85 per la Ferrari di Raikkonen al Gp del Giappone 2015? Onore ai meccanici – anche i loro battiti cardiaci durante quei frangenti raggiungono frequenze pazzesche – e ai Team proprio come la Red Bull che hanno dedicato a quel particolare momento della gara specifici approfondimenti per limare anche un centesimo.
I pit-stop, dunque, storia di bravura, di ricerca esasperata della perfezione e anche di errori umani. Grande spazio se lo è meritato Gordon Murray che alla Brabham nel 1982 inventò la strategia del pit stop e del rabbocco per vincere in pista con una monoposto sempre più leggera delle concorrenti. Tornano a galla nella memoria dei flash immediati e relativamente recenti come la ripartenza anticipata di Felipe Massa, con tanto di tubo della benzina ancora attaccato alla Ferrari, al GP di Singapore 2008 che gli costò probabilmente la perdita del titolo, il rogo della Benetton di Jos Verstappen in Germania nel 1994, la concitata sosta di Michael Schumacher in Spagna nel 2000 con il capo meccanico Nigel Stepney a terra, ma ovviamente gli esempi, anche più datati, si sprecano e ognuno potrà attingere alla sua personale riserva di memoria. Appuntamento televisivo a questa sera!
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TUTTO IN UN GP / USA 1959. BRUCE MC LAREN E JACK BRABHAM, APOTEOSI COOPER A MOTORE POSTERIORE

(12/12/2019) – Un Gran Premio degli Stati Uniti a Sebring, quello del 12 dicembre 1959, 60 anni fa, davvero storico per la molteplicità di eventi che lo caratterizzarono e che hanno fatto storia della F1. Intanto si tratta dell’unica altra corsa che, come Abu Dhabi 2019, si è disputata nel mese di dicembre ma, soprattutto, fu la prima vittoria di un giovane e talentuoso neozelandese, Bruce Mc Laren. Tanto giovane, 22 anni e 104 giorni, che il record resistette fino al 2003 quando Fernando Alonso si impose in Ungheria all’età di 22 anni e 26 giorni. Al quarto posto si classificò Jack Brabham e lo fece con fatica: si presentò al traguardo spingendo la monoposto ormai senza più carburante ma i punti ottenuti bastarono ad assicurare all’esperto pilota australiano il suo primo titolo iridato – ne vincerà altri due – davanti ai più insidiosi rivali che rispondevano al nome di Tony Brooks su Ferrari e Stirling Moss.
RIVOLUZIONE COOPER A MOTORE POSTERIORE – Sia Mc Laren che Brabham , e questa è la notizia più grande, si affermarono al volante della Cooper motorizzata Climax, la piccola e innovativa scuderia inglese che rivoluzionò la F1 mettendo in pista una vettura a motore posteriore. I famosi “buoi dietro al carro” tanto indigesti ad Enzo Ferrari che invece si rivelarono l’indirizzo tecnico del futuro, tanto che la stessa Casa di Maranello dovette adeguarsi nel 1961, tra l’altro vincendo subito il titolo con Phil Hill. La Cooper, piccola e leggera, consentì a Brabham – col quale si era creato un connubio perfetto – di ripetersi l’anno successivo: la ridotta sezione frontale, l’aerodinamica affinata, il baricentro migliorato, l’albero di trasmissione ridotto offrivano un vantaggio non indifferente. Dieci anni dopo quell’exploit statunitense la piccola scuderia di John e Charles Cooper chiuse i battenti.

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HAMILTON – FERRARI: SI PUO’ FARE. ECCO PERCHE’

(8/12/2019) – Il tormentone del 2020 è già bello e pronto: Lewis Hamilton sarà pilota Ferrari nel 2021? Il sei volte campione del mondo inglese è in scadenza di contratto e mai come nei primi mesi dell’anno prossimo dovrà ragionare bene – le trattative le conduce lui, non ha un agente – sulla concreta opportunità di indossare la tuta rossa che gli è stata prospettata al più alto livello: John Elkann, Presidente del Cavallino e a capo di Exor la “cassaforte” di casa Agnelli. Hamilton ha più volte fatto capire di essere allettato dall’idea di timbrare il cartellino a Maranello, comprese frasi sibilline tipo “il rosso è il mio colore preferito”, ed è anche cliente GT della Casa emiliana. Non è solo una questione di soldi (alla Mercedes guadagna 50 milioni di dollari a stagione). Qui parliamo di possibilità di vincere in pista, di accumulare gloria, di fare veramente storia della F1. Da questo punto di vista, la bilancia propende nettamente dalla parte della Mercedes dove sono sì, ben consapevoli della possibilità di poter perdere il pilota di punta, ma anche di godere di un vantaggio tecnico che anche quest’anno si è dimostrato grande e ben difficilmente sarà scalfibile nel 2020 e forse oltre. Secondo logica, a meno che Ferrari o Red Bull non sfornino qualcosa di incredibilmente avanzato e che l’annunciato “piano segreto” di Bottas serva veramente a batterlo, Hamilton potrà centrare il settimo sigillo iridato e uguagliare così Kaiser Schumacher quota 7 titoli. Resterebbe l’incognita 2021, anno di entrata in vigore delle nuove regole e monoposto che secondo alcuni rivoluzioneranno i valori in campo.
Hamilton in questi giorni è molto diplomatico e attribuisce estremo valore ai legami solidi e collaudati con gli uomini Mercedes – Toto Wolff in primis, ma il Team principal resterà a sua volta? – e alla perfetta organizzazione del Team di Brackley. Dall’altra parte ci si dibatte tra alti e bassi, errori fin troppo frequenti e una “ristrutturazione” post Marchionne che si sta rivelando complicata. In più c’è un giovane Leclerc molto più osso duro di Bottas, per dire (dando per scontato che il deludente Vettel lasci il campo alla scadenza del suo contratto). La scelta di Lewis, 35 anni a gennaio, sarà di cuore. La Ferrari ha fatto la sua: per tornare a vincere – non succede con i piloti dal 2007 e Costruttori dal 2008! – ci vuole anche il pilota migliore. La stessa strategia, d’altronde, applicata da Gianni Agnelli quando diede il via libera – “non è costato un pezzo di pane…” chiosò l’Avvocato – all’ingaggio di Michael Schumacher, da Cesare Fiorio quando ad inizio anni ’90 fu ad un passo dal portare a Maranello Ayrton Senna, e dal compianto Niki Lauda quando convinse l’inglese molto legato a Ron Dennis a lasciare la Mc Laren e avviare un ciclo alla Mercedes. Se la Ferrari dimostrerà nel 2020 costanza di rendimento al top e sarà in possesso di un progetto intrigante per il 2021 l’affare, statene certi, si farà. Lewis cerca l’abbraccio caldo e ineguagliabile dei tifosi Ferrari sparsi in tutto il mondo e sogna di concludere la carriera dalle stesse parti dove hanno impresso indelebilmente la loro orma gli Ascari, Fangio, Hawthorn, Phil Hill, Surtees, Lauda, Scheckter, Schumi, Raikkonen campioni del mondo ma soprattutto di intensa e indimenticabile popolarità che solo la Rossa sa donare.

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ALEX BERTOLINI, LA 24 ORE DI ADRIA TI ASPETTA!

(8/12/2019) – Si chiama Alex Bertolini, ha compiuto 18 anni lo scorso 21 luglio, è nato a Soave, in provincia di Verona, ed è un grande appassionato di motorsport (gira sui kart da quando aveva 4 anni, papà Marco correva nei rally). Ah, di mestiere fa il panettiere: è lui il pilota selezionato fra i candidati al Rally Italia Talent durante il recente Adria Motor Week, il nuovo contenitore di gare e di show a quattro ruote di scena sul circuito veneto. Ebbene, disputerà la 24 Ore di Adria in programma il prossimo 14-15 dicembre!
Bertolini ha vissuto una prima giornata di test in pista (oltre che con la Suzuki Swift con gli skid) familiarizzando con la SEAT Ibiza sulla quale prenderà il via nella maratona endurance di metà dicembre. A dargli consigli, Giovanni e Giacomo Altoè, che quest’anno hanno portato a casa rispettivamente il titolo italiano nel TCR DSG Endurance e il mondiale nel GT Open. “Finora ho fatto solo una gara, nel Trofeo Predator a Varano, lo scorso giugno”, racconta Alex Bertolini. “Non è andata male, perché sono partito sedicesimo e ho rimontato di cinque posizioni, nonostante una lunga safety car”. La sorpresa e la gioia, ovviamente, sono grandi: “Ancora non riesco a crederci! Ho appena provato la macchina per la prima volta e ho subito trovato un buon feeling.  Non so ancora con chi sarò in equipaggio ma di certo sarà un’esperienza molto istruttiva e divertente. E’ una cosa del tutto nuova per me, devo riuscire a capire bene la macchina, e poi la gara si baserà di sicuro tanto sulla strategia”. A qusto punto, un pensierino al professionismo ci può stare: rally o pista?  “I rally non li ho mai provati, quindi non saprei scegliere, ma posso dire per certo che in pista mi diverto molto”. In bocca al lupo Alex!

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NOVITA’ MILITEM MAGNUM, ALTRO CHE PICK UP!

(6/12/2019) –  Non definite l’ultima novità  Militem, brand italiano luxury premium, un classico pick-up.  Militem Magnum,  reinventa il RAM 1500 Laramie Sport, secondo quella filosofia progettuale magistralmente riassunta nel motto “American Tech – Italian Made. Imponente e maestoso, è un veicolo unico e completamente fuori dagli schemi,un mezzo dal carattere forte, pensato per un cliente esigente e carismatico, che lo vuole quale perfetta alternativa ai “normali” SUV di lusso”. La mole, che rende assai difficile  non notarlo, non deve trarre in inganno quanto ad abilità nel destreggiarsi in ambito urban. Il motore? Il poderoso 8 cilindri a V Hemi da 5,7 litri, con potenza massima di 401 CV a 5.600 giri/minuto e una coppia di e 556 Nm a 3.950 giri/minuto. Il propulsore utilizza il dispositivo MDS (Multi-Displacement System) che consente di utilizzare solo 4 degli 8 cilindri, permettendo una riduzione dei consumi e relativo abbattimento di CO2. Prezzi a partire da 88.880,00 Euro, IVA, IPT e messa in strada escluse.

Militem Magnum è tante cose: oltre 30 mq. di pelle naturale, lavorata a mano da artigiani esperti; 1.000 metri di filo da cucito; 14 diverse combinazioni di colori di pellami; oltre 200 ore di lavoro, esclusivamente artigianale, sia per l’upgrade tecnico che estetico; oltre 1500 ore di prototipazione prima della messa in produzione.

MILITEM offre di serie soluzioni importanti e di alta qualità, disponibili sul RAM 1500 Laramie Sport, come il sistema  Infotanment con Display da 12”, il navigatore con Mappe Europee, l’impianto Audio Harman Kardon e le pedane elettriche. Oltre ovviamente a tutti i dispositivi di sicurezza, ADAS inclusi, come: sistema anti collisione, sistema di mantenimento della carreggiata, frenata assistita con segnalazione di pericolo, sistema di ausilio al parcheggio in parallelo e in perpendicolare, sistema di monitoraggio dell’angolo cieco, cruise control di tipo adattivo, telecamera con visione a 360°, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, telecamera posteriore.

MILITEM Magnum è dotato di gancio traino rimovibile a sfera, con capacità di carico fino a 3.500 kg, doppio tetto apribile panoramico, fari a LED, sospensioni pneumatiche regolabili elettronicamente. Le sospensioni pneumatiche ad aria permettono di viaggiare sempre col medesimo assetto, indipendentemente dal carico e si adattano in base allo stile di guida e alla velocità. MILITEM Magnum, avendo sospensioni con cinque livelli di regolazione elettronica, è in grado di superare qualunque ostacolo in fuoristrada e allo stesso tempo di entrare in garage con limiti di altezza al soffitto.
MILITEM Magnum è disponibile nelle versioni a benzina con omologazione 6d, oppure Bifuel benzina e GPL con impianto Prins, azienda leader nel settore. E’ possibile utilizzare anche il carburante bioetanolo E85, molto più ecologico rispetto alla normale benzina ed ampiamente diffuso all’estero.

I consumi e sono i seguenti: urbano 15.7/ extra urbano 10.7/ combinato 14.9 (l/100km). Le emissioni di CO2: 352 g/km.

Nel corso del 2020….

potrà essere dotato del sistema di propulsione elettrica mild-hybrid eTorque Engine da 48V, con l’alternatore specifico che ricarica le batterie agli ioni litio durante la marcia e in frenata. Questa tecnologia ibrida assicura maggiore potenza e allo stesso tempo riduce consumi ed emissioni di circa il 10%. Il sistema ibrido interviene principalmente ai bassi regimi, nelle fasi di accelerazione, garantendo coppia supplementare per 176 Nm.

MILITEM Magnum dispone di un cambio automatico a 8 rapporti, mentre la trazione integrale 4WD è inseribile elettronicamente. In caso di utilizzo in fuoristrada, la valenza del MILITEM Magnum è dimostrata dalle sue specifiche 4×4: angolo di attacco 23,1°, angolo di uscita 27,1°, angolo di dosso 28°, altezza minima da terra 260 mm.
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DOMENICALI NUOVO PRESIDENTE DELLA MOTOR VALLEY

(4/12/2019) –  Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati, è il nuovo Presidente dell’Associazione Motor Valley. L’Associazione riunisce tutti i brand a due e quattro ruote della Terra dei Motori emiliano-romagnola, una realtà unica al mondo per concentrazione di marchi, collezioni private, circuiti internazionali e centri di formazione specialistica, e opera in sinergia con la Regione per la valorizzazione internazionale in chiave turistica di questo patrimonio. “Questa è una Regione caratterizzata da una cultura accademica e una competenza motoristica e tecnologica senza eguali, con un’inarrivabile capacità attrattiva per appassionati, talenti e imprese che merita di essere sostenuta e promossa in ogni sua componente”, ha dichiarato Claudio Domenicali nel corso della conferenza stampa.

Motor Valley rappresenta l’eccellenza del Made in Italy nella filiera automotive e industriale; è un progetto che mostra la capacità di un territorio di fare rete e valorizzare le peculiarità che lo contraddistinguono a livello internazionale, facendo perno sull’industria dei motori, cuore pulsante dell’economia regionale, sulle eccellenze universitarie e sulla propria attrattività globale. Dallara, Ducati, Ferrari, Lamborghini, Maserati, Pagani, sono solo alcuni dei brand ospitati nel territorio; ne fanno inoltre parte 15 musei specializzati (tra cui il Museo Enzo Ferrari di Modena, il Museo Ferrari di Maranello, il Museo Automobili Lamborghini, il Museo Ferruccio Lamborghini, il Museo Ducati di Borgo Panigale e il Museo Horacio Pagani), 16 collezioni private e 4 autodromi per le gare sportive (il “Riccardo Paletti” a Varano de’ Melegari, l’Autodromo di Modena a Marzaglia, l’”Enzo e Dino Ferrari” a Imola e il Misano World Circuit Marco Simoncelli a Misano Adriatico).


“Con i suoi brand da sogno – ha sottolineato Stefano Bonaccini, Presidente della Regione – proietta ovunque il nome della nostra Regione e attira qui visitatori da ogni Paese, grazie al gioco di squadra fatto insieme a istituzioni locali e privati che ci hanno permesso di costruire un percorso altamente suggestivo fatto di 4 autodromi internazionali, 6 centri di formazione specializzati, 6 Case Costruttrici che svettano a livello internazionale, 11 musei, 16 collezioni, 7 operatori del settore e 188 team sportivi, che tiene insieme passione e cultura, impresa e velocità. Un distretto che integrandosi con la Food Valley, il patrimonio UNESCO delle Città d’Arte e la bellezza dell’Appennino e del Delta del Po, diventa davvero un attrattore turistico mondiale. Una realtà che dà lavoro a migliaia di persone, legato con la rete regionale dell’alta formazione e gli atenei dell’Emilia-Romagna, come dimostra MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, il corso di laurea internazionale dedicato all’automotive nato dall’unione fra le quattro università emiliano-romagnole e le case motoristiche che qui hanno sede e radici e che sta portando nella nostra regione tanti giovani motivati e preparati dall’Europa e dal mondo».

L’Osservatorio Turistico della Motor Valley, studio sviluppato da Unioncamere Emilia Romagna, Trademark Italia e Mailander, mostra come l’impatto del prodotto Motor Valley abbia portato nel 2018 sul territorio oltre 1,2 milioni di presenze turistiche, risultate in più di 300 milioni di euro di impatto economico (tra ricaduta economica degli eventi nei circuiti di Imola e Misano e visite ai musei aziendali). I visitatori totali in questo distretto sono circa 1,8 milioni, di cui il 44% italiani e il 56% stranieri, con 1.190.000 presenze turistiche (vedi pernottamenti), tra visitatori di musei e collezioni e spettatori di eventi negli autodromi emiliano romagnoli. In Emilia-Romagna – la terza regione per rilevanza all’interno del settore motoristico nazionale, preceduta solamente da Lombardia e Piemonte -, la filiera motoristica si articola in 16.500 imprese per oltre 66mila addetti, il 10% dell’intera filiera nazionale.

Dunque, si riparte e l’appuntamento principe consiste nella seconda edizione del Motor Valley Fest, in programma dal 14 al 17 maggio nel cuore di Modena.

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POST ABU DHABI GP / GARA FOTO DEL 2019: HAMILTON STELLARE, FERRARI IN AFFANNO, RED BULL IN CRESCITA

(2/12/2019) – Ad Abu Dhabi il campionato F1 2019 è finito come era cominciato a Melbourne: dominio Mercedes. Questa volta con un Hamilton perfetto nella sua feroce determinazione che l’ha portato a strappare anche il giro più veloce dopo la pole numero 88 (84 le vittorie). Bottas, partito ultimo, è arrivato ai piedi del podio, per dire. E la Ferrari? Beh, anche lei come in Australia: in difficoltà, anche se il terzo posto di Leclerc indora l’amara pillola. Amara perché a Verstappen si è classificato secondo a Yas Marina e terzo in classifica finale, dietro solo le due imprendibili frecce d’argento. Uno smacco per la Ferrari che paga anche così l’incredibile harakiri di Interlagos, oltre il rendimento non certo positivo di quello che era partito – da indicazione d’inizio stagione da parte di Binotto – come pilota leader di Maranello: Sebastian Vettel. Ci sarà tempo per sviscerare a dovere l’andamento del campionato, ma la gara per lunghi tratti soporifera del Golfo Persico ha fornito una rappresentazione plastica – come d’altronde ha riconosciuto Vettel stesso – di quello che il campionato ha offerto da marzo a dicembre. Mercedes di un altro pianeta, Hamilton stellare, Ferrari in affanno, Red Bull-Honda in crescita netta. Alti e bassi un pò per tutti, ma i più delusi sono quelli di Maranello. Ad Abu Dhabi si sono perfino beccati una sanzione da 50mila dollari per difforme comunicazione del quantitativo di benzina imbarcata, un errore che fa il paio con quello “calcolato” del giro di qualifica abortito per Charles Leclerc. Se proprio dobbiamo dirla tutta, anche le strategie non sono parse chiarissime e c’è stato inoltre un ennesimo pit-stop problematico per l’avvitamento di uno pneumatico, inconveniente capitato troppe volte quest’anno, come sempre Vettel ha rimarcato pur non addossando le colpe ai meccanici. Insomma, la SF90 ha regalato sprazzi di gloria (Monza soprattutto) ma ci si aspettava ben altro dalla Rossa che celebra il 90° della Scuderia dei sogni. Ci si può rinfrancare pensando all’anno di esperienza accumulato da Leclerc che ha fatto vedere grandi cose e che ora deve riproporsi senza gli errori fatti (Baku, Hockenheim) e subiti (Monaco). L’incognita è il neo-papà dell’erede maschio di casa Vettel: Seb ha sbagliato tantissimo (in Canada però la vittoria era sua) e questo non è accettabile. Il 2020 è per lui un anno decisivo: o la va o lui va.

 

MC LAREN RETURN – Detto dei primi della classe, menzione d’onore va al composto, maturo e concreto Carlos Sainz. Un 2019 da incorniciare per lo spagnolo balzato agli occhi di tutti grazie alla sua costanza e a certi sorpassi da brivido. E’ bello, nel contempo, rivedere molto in alto anche con la rivelazione Norris, la Mc Laren che fa da contraltare, tra i team storici, al declino della Williams. Uno step in più e nel 2020, altri podi dopo quello a posteriori di Interlagos, sono possibili. A proposito di contraltari, in casa Racing Point si vive una situazione imbarazzante: Perez continua a portare punti – veramente eccellente la sua gara a Yas Marina – mentre Stroll naviga costantemente fuori zona che interessa. Cosa farà il papà che ha imbastito tutta l’operazione post-Force India proprio per fornire una monoposto competitiva al giovin figlio? Mah. Un anno d’oro anche per la Toro Rosso, prossima Alpha Centauri: due podi e Kvyat a punti nella gara finale quasi a compensare la prestazione da retrovie dell’atteso Gasly – autore di una toccata evitabile allo start – dopo l’exploit brasiliano. La Renault da top 10 in qualifica è invece progressivamente calata in gara con Ricciardo, però, ancora una volta davanti al compagno Hulkenberg (anche in classifica finale) al passo d’addio dalla scuderia francese e dal Circus. Spiace per Nico ma i risultati contano: tantissime gare e mai sul podio e l’australiano appena arrivato l’ha battuto. Finale di stagione, infine, molto faticoso per Haas e Alfa Romeo, entrambe partite con ben altre ambizioni e chiamate l’anno prossimo al riscatto anche perché sia Gene Haas che la Casadel Biscione, prossima a essere inglobata nel nuovo gruppo PSA-FCA, dovranno valutare bene il prosieguo dell’avventura.