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MERCEDES: TO BE OR NOT TO BE IN F1? IPOTESI RITIRO

(28/11/2019)Restare o lasciare la dorata F1? Per la Mercedes sono giorni di intensa riflessione sulla possibilità del ritiro dopo aver marchiato l’era ibrida. Intanto alza la voce, anzi il “prezzo”. Nell’ambito delle trattative per il nuovo Patto della concordia, la Ferrarisi è già assicurata la fetta di torta più grande (38%) – anche Montezemolo a suo tempo bruciò tutti e si accordò in fretta e all’improvviso – ma a Stoccarda non l’hanno presa proprio bene. “Dominiamo da sei anni ininterrotti e diamo valore aggiunto con la nostra storia. Ok, la Ferrari è leggenda irraggiungibile ma vogliamo un  trattamento all’altezza del nostro blasone e della nostra dimostrata forza, altrimenti…”: più o meno è questo quanto sarà stato esposto con deciso garbo agli uomini di Liberty Media. Li accontenteranno. Ma alla Mercedes conviene davvero restare in F1?

Già detto della potenza delle frecce d’argento, il “pericolo” è in agguato. La Ferrari ha dimostrato quest’anno di poter battere l’armata teutonica – deve solo trovare costanza – e la Red Bull è in netto progresso, con la Hondache promette nuovi sensibili step di miglioramento. Se dovessero riuscire a scalfire l’aurea di invincibilità che avvolge il team di Toto Wolff, i contraccolpi sarebbero capaci di far dimenticare in poco tempo i fasti degli ultimi anni. Gli allori rimangono ma la memoria lavora molto sul breve. Insomma, il solito amletico dubbio: è meglio ritirarsi quando si è al top o farlo dopo aver riscontrato di non essere più superiori alla concorrenza? Dopo essere stati battuti? E’ un tema che per esempio attualmente coinvolge Valentino Rossi, indomito in MotoGp ma non più vincente e sovente sverniciato da arzilli giovanotti. E’ quanto accaduto al campione giamaicano dell’atletica Usain Bolt, che ha voluto continuare dopo aver vinto sempre e tutto, e alla fine è stato battuto e poi si è pure infortunato in diretta mondiale. 

Gli interessi in gioco sono però enormi. Come è stato sottolineato in sede di analisi, è vero che la Mercedes ha speso moltissimo in questi anni ma i ritorni in fatto di marketing sono stati eccezionali. Per il 2020, inoltre, la partita sembra ancora in mano a loro che, tra l’altro, possono avvalersi di un Hamilton senz’altro miglior pilota del lotto e ancora molto, molto motivato. Nel 2021, con le monoposto frutto dei nuovi regolamenti, è tutto da vedere ma riesce difficile pensare che a Brackley non riescano a fare un gran lavoro anche in quel frangente. Dunque, la decisione sarà “politica”: si resta a condizione di incassare congruamente in ambito rinnovo del Patto, di essere comunque al top, magari con un nuovo pilota di nazionalità tedesca (Vettel) perfetto per un grande piano di marketing, e infine di “sacrificare”, dopo aver fatto a meno di Aldo Costa, anche Toto Wolff magari spedendolo al timone di comando della futura F1 (il ferrarista doc Jean Todt non passò alla FIA?).

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