(26/11/2019) – Fiorano, 26 novembre 1979, giusto 40 anni fa: appena un mese e 19 giorni dopo l’ultimo Gran Premio della trionfale stagione fu già tempo di presentazione della Ferrari T 5, erede della brutta ma efficace T4 che aveva permesso a Jody Scheckter di vincere il titolo mondiale e alla casa di Maranello quello Costruttori (Villeneuve secondo, insomma un dominio). Nessuno, quella fredda mattina emiliana d’autunno poteva immaginare che la quinta monoposto della serie T – cambio trasversale – sarebbe entrata di diritto nell’album dei peggiori flop costruttivi col marchio del Cavallino. Alla prova del campionato 1980, la nuova Rossa si sarebbe infatti dimostrata lenta e superata rispetto alla concorrenza immedesimata dalle migliori Williams, Brabham, Renault e perfino Ligier.
La foto del “taglio del nastro”, immortala un altro mondo rispetto all’attuale. Tutti in borghese, senza luci sfavillanti o coreografie particolari. A Fiorano ci sono i piloti Villeneuve e Scheckter arrivati in macchina da Montecarlo insieme all’allora DS Marco Piccinini. Immaginiamo il canadese che già pregustava il suo momento, dopo aver dimostrato leale collaborazione con Scheckter nella volata mondiale durante la quale il più accorto sudafricano aveva fatto valere la sua migliore posizione. Jody, a sua volta, probabilmente già cominciava a riflettere sul venir meno delle sue motivazioni che, in effetti, a metà della successiva stagione lo avrebbero indotto ad annunciare il ritiro. Presenti, ovviamente, anche gli infreddoliti Enzo Ferrari e Mauro Forghieri, sicuramente in attesa della prossima e più bella vittoria. Perché non pensarlo? La T 5 si presentava sostanzialmente non molto diversa dalla T4. Si era lavorato soprattutto sulle dimensioni del motore boxer 12 cilindri da 3000 cc e 515 cv, ristretto per consentire alle pance di sfruttare meglio il decisivo effetto suolo. Sempre in questa ottica attenzione massima fu dedicata ai responsi della galleria del vento: ecco allora una carrozzeria più filante, la “pinna” posteriore per tenere separati i flussi, e gli pneumatici posteriori quasi carenati. Nuova la sospensione anteriore, col bilanciere scatolato. Risultato: Villeneuve solo 14° con due quinti posti e due sesti; Scheckter addirittura penultimo con solo un quinto posto ottenuto a Long Beach e l’umiliazione della non qualificazione in Canada.