(13/11/2019) – Il Gran Premio d’Australia del 13 novembre 1994, 25 anni fa, fu davvero carico di tensione: nella stagione contrassegnata dagli incidenti mortali di Senna e Ratzenberger e quelli fortunatamente senza gravi conseguenze di Barrichello, Montermini e Wendlinger, ci volle l’ultima gara per assegnare il titolo di campione del mondo. Sfida ristretta a due piloti: Michael Schumacher su Benetton-Ford e Damon Hill su Williams-Renault. I due, come ampiamente noto, arrivarono allo scontro e dovettero ritirarsi – fu il tedesco conquistare dunque il suo primo campionato del mondo – così a vincere la gara sul circuito di Adelaide fu Nigel Mansell sull’altra Williams: l’ultima vittoria della carriera per il Leone. Ultimi chilometri, infine, per Michele Alboreto che al volante della Minardi chiuse nella terra dei canguri la sua lunga e bella carriera.
CHE GARA! – Come detto, tutti gli occhi erano puntati sul tedesco e sull’inglese figlio d’arte arrivati a giocarsi tutto nell’ultimo appuntamento della più che tribolata stagione. In qualifica il kaiser guadagnò la prima fila ma col secondo tempo dietro Mansell; terzo ad un’incollatura Hill. Pronti-via e l’atteso duello, con Mansell sopravanzato subito, ebbe inizio. Il clou, dopo il pit-stop, al 35° giro quando Schumi, col fiato di Hill sul collo, finì lungo, urtò un muro, per infine trovarsi l’inglese deciso a portare a termine il sorpasso decisivo. Non aveva fatto i conti la pellaccia di Schumacher che chiuse la traiettoria causando la collisione tra le due monoposto. La Benetton fu sollevata in alto e ricadde ormai ko mentre Hill riuscì a proseguire solo per dover constatare un danno alla sospensione anteriore sinistra. La concitata sosta ai box servì infatti a constatare l’impossibilità di intervento e rimane nella memoria il disappunto di Damon che forse avrebbe dovuto attendere un attimo prima di tentare di infilare il coriaceo tedescone in difficoltà. La contesa per la vittoria, alla fine, coinvolse Mansell e il ferrarista Berger e un piccolo errore di quest’ultimo consentì all’inglese richiamato in servizio da Sir Frank a collezionare l’ultima perla della sua carriera. Mesto ritiro, invece, per Michele Alboreto che nella stagione di Senna, a parte un bel sesto posto a Montecarlo, dimostrò il suo carisma impegnandosi molto sul tema della sicurezza ed entrando in polemica con alcuni colleghi. Era ormai un’altra F1 e il GP d’Australia fu la sua ultima partecipazione.