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OGGI L’ULTIMO ADDIO A NANNI GALLI

(14/10/2019) – Si svolgeranno questo pomeriggio alle ore 15 i funerali di Nanni Galli, morto sabato all’età di 79 anni dopo una lunga malattia. Le esequie si terranno in Cattedrale a Prato, città che lo aveva adottato – era nato a Bologna – e della quale era diventato una personalità di primo piano per la sua importante attività nel campo dell’industria tessile ereditata dai genitori (tra l’altro, era licenziatario del marchio Fruit of the Loom). Nonostante condizioni di vita agiate e l’opposizione del padre, Giovanni Giuseppe Gilberto – questo il vero nome – fu attratto dalle corse automobilistiche ed è uno dei piloti italiani riusciti a guidare una F1. Per lui il trampolino di lancio, dopo i kart e  le vetture Turismo, fu l’Autodelta del toscanaccio Carlo Chiti che intese fornirgli un’occasione: nel 1970 debuttò nella massima formula al volante di una Mc Laren motorizzata Alfa Romeo ma l’impresa si concluse in una mancata qualificazione a Monza. Nel 1971 la bolognese Tecno, reduce dal trionfo in F2 con Regazzoni, allestì un ambizioso team di F1 e Nanni Galli – dopo un assaggio infruttifero di March – fu chiamato insieme all’inglese Derek Bell a farne parte.
L’esordio il 4 giugno 1972 nel GP del Belgio a Nivelles e toccò proprio a Galli, all’epoca 30 anni, inconfondibile col suo casco giallo su telaio color rosso, l’onore e l’onere di portarla per la prima volta in pista. Penultimo tempo in qualifica, davanti ad un giovane e sconosciuto Niki Lauda, peggio in gara: doppiatissimo, si toccò con Regazzoni causando il duplice ritiro. Solo due settimane dopo un terzo posto! Si trattava, però, del Gran Premio della Repubblica Italiana, gara disputatasi a Vallelunga non valida per il mondiale e con una manciata di iscritti. Le cose evolvevano: al successivo Gp di Francia il tosco-bolognese venne ingaggiato dal Drake per guidare la Ferrari orfana di Regazzoni che si era fratturato un braccio durante una partita di calcio. Per la verità non riuscì nemmeno a prendere il via della corsa per guai tecnici e poi il resto della stagione fu solo un calvario con la Tecno che pure mise in pista pure una versione rinnovata, la PA 123/4. Altra esperienza nel 1973 con la Iso by Frank Williams non sortì novità a livello di risultati e quella fu l’ultima apparizione in F1. Amico dei Benetton, ne incentivò lo sbarco in F1, prima come sponsor di Alboreto.
Un sodalizio, quello con la Tecno, davvero stretto: la Casa bolognese fa oggi parte della Montecarlo Engineering dell’ex pilota Fulvio Maria Ballabio. Ebbene, al Salone di Parigi fu presentata la Tecno Nanni galli VB Ecoracing alimentata solo a Gpl e motorizzata Alfa Romeo da 4.7 litri. Al Mugello, Galli aveva guidato ancora la Tecno GT W12 nella categoria Endurance del Campionato Italiano Energie Alternative. Pilota nell’anima, ci mancherà. Addio Nanni.

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