(3/10/2019) – Per Nico Hulkenberg le ore che lo separano dall’addio alla F1 o da un nuovo contratto stanno passando molto velocemente. Giubilato dalla Renault, che gli ha preferito il francesino Ocon, Nico non ha molte chance ma non è detta l’ultima parola. A questo punto i sedili possibili sono noti: Alfa Romeo Racing (Vasseur sta tenendo sulle spine Antonio Giovinazzi in febbrile attesa di riconferma), Williams perdente Kubica (lì incombe Latifi) o Red Bull (pressing finora infruttifero su Marko). Ma non solo. Il fremente tedesco, a questo punto…di non ritorno, punta anche al bersaglio grosso: attende di capire cosa succederà alla Ferrari. Una scommessa delicata in virtù della quale non ha forzato sul più che possibile accordo con la Haas senza il quale ora rischia di rimanere a piedi. Una situazione già vissuta quando a fine 2010 la Williams non lo confermò – e lui non considerò l’offerta Virgin – preferendogli Maldonado. Chissà, magari ha ragione lui, la carriera si è messa così, non c’è più molto da perdere e quindi vale la pena guardare al massimo traguardo. Vediamo.
Nico è stato vicino, molto vicino ad essere un pilota del Cavallino. Nel 2013 l’allora DS Stefano Domenicali lo aveva pre-opzionato per il campionato 2014. Era cosa fatta ma all’improvviso il sogno, per lui che ha scelto il mitico numero 27, un segno identitario del ferrarismo, svanì. A distanza di 6 anni, le strade tornano a diventare quanto meno parallele e la speranza di trovare l’anello di congiunzione non è del tutto peregrina. A Maranello, come noto, la situazione piloti e contrattualmente definita ma le ultime scintille tra Vettel e Leclerc – la storia insegna – non lasciano presagire nulla di buono. Sul web si rincorrono voci di possibile addio anticipato del quattro volte campione del mondo, o di suo anno sabbatico (come Prost nel 1992) in attesa della chance Mercedes o ancora di un clamoroso ritorno alla Red Bull. Se così fosse, Nico è tra le due opzioni Ferrari per riparare al drivers-crash interno. L’altro è il suo attuale compagno di squadra Ricciardo che però, nel caso, è svantaggiato dal fresco contratto che lo lega alla Regie. Qualcuno in vena di sensazionalismo parla anche di terza eventuale opzione per Mick Schumacher, ma il figlio d’arte ha bisogno di altro apprendistato, mentre sarebbe più appropriato pensare ad una chance concessa a Giovinazzi che è pur sempre pilota ufficiale del Cavallino.
Ma torniamo al nostro Hulk che ha risposto in maniera pacata al TP Renault Abiteboul che gli ha rimproverato la tendenza a “sprecare le occasioni”. Ultimo esempio, Hockenheim. Nico, 32 anni, effettivamente sembra avere questo difetto: parte sempre molto forte, ha esperienza (anche se l’anno scorso non si è capito quel pazzesco tamponamento allo start di Spa), poi fatalmente si arena. Non è un caso il fatto che in 10 stagioni in F1 non sia mai salito sul podio pur avendo guidato Williams – un’altra Williams, quella da pole position in Brasile 2010 – Force India, Sauber e quindi Renault. Eppure è stato campione nei kart, di Formula BMW Adac (2005), Masters F3 (2007), F3 Euro Series (2008), GP2 (2009). Ha corso anche in A1 GP. Ciliegina sulla torta: la vittoria alla 24 Ore di Le Mans 2015. Credo sia un pilota che abbia bisogno di motivazioni costanti. Allora? Siamo al redde rationem. Good luck Nico!