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SPA, IL WEEK END SPECIALE DI ALBON E BOTTAS

(30/8/2019) – Spa, comincia il fine settimana di Albon e Bottas. Sì, sono i piloti che scendono in pista dotati di un boost chiamato entusiasmo: l’anglo-thailandese, 23 anni, esordisce al volante della Red Bull dopo il defenestramento di Gasly, retrocesso in Toro Rosso, mentre il boscaiolo finlandese, fresco 30enne e rinfrancato dalla quarta conferma in Mercedes, torna all’attacco dell’amico-nemico Hamilton. Buon per loro, ma ogni promozione o conferma comprende nuove e gravose responsabilità e l’orizzonte sereno di oggi potrebbe velocemente trasformarsi in scenario…da incubo. Vediamo perché.


ALBON conosce bene le ferree regole di Helmut Marko. Naturalmente non poteva certo sottrarsi alla chiamata a Milton Keynes e questa sfida lo eccita come avverrebbe per ogni pilota degno di questo appellativo. Ma dovrà darsi molto da fare e, forse, tirare fuori quello che ancora non ha, con tutti i rischi del caso. A Gasly è stato rimproverato di dare poca battaglia nei corpo-a-corpo e di non riuscire a stare a ridosso, non al suo maxi compagno Verstappen, ma alle rivali Mercedes. Marko vuole insidiare maggiormente le frecce d’argento – la Ferrari è diventata terza forza… – e pretende più punti per la classifica Costruttori (che son soldoni). Quindi gli obbiettivi affidatigli sono chiari: riuscirà nell’impresa? A che punto è la sua esperienza? Ha certamente fatto bene finora e può essere considerato una bella rivelazione ma la Red Bull è più performante e sofisticata della Toro Rosso e la pressione è molto alta, quindi Alexander dovrà fare gli straordinari. La sua è una prova senza appello: lì, o si sfonda o si affonda (tanto è vero che Kvyat aspetta la sua opportunità). Ne sanno qualcosa gli ancora esterrefatti Alguersuari, Buemi, Vergne, lo stesso Kvyat ora tornato in auge (ma ha avuto la chance Ferrari a risollevarlo), liquidati senza complimenti. Dunque, forza e coraggio Albon.

 
BOTTAS ha ottenuto l’agognato rinnovo, pur se sempre annuale, e ha “sconfitto” la concorrenza interna ed ingombrante di Ocon, passato dal 2020 alla Renault (dunque aveva ragione la copertina profetica di Auto Hebdo). Può dunque concentrarsi al 100% nella rincorsa a quel titolo che dice sempre di poter raggiungere e nella sfida (sportiva) personale contro il blasonato compagno di squadra Lewis Hamilton, che dice sempre di poter battere. E’ il momento di farlo, se davvero può. Messo in saccoccia il contratto 2020, dopo aver migliorato le prestazioni nella prima parte di campionato, come ha tenuto a precisare Toto Wolff, ora deve migliorarsi ancora. E cioè dimostrare di poter mettere dietro l’inglese in classifica finale (difficile quest’anno, il challenge è l’anno prossimo) per guadagnarsi i galloni di Capitano e strappare un’ulteriore conferma alla vigilia di una stagione, quella 2021, dove si rimescolerà tutta la F1, dalle nuove monoposto, al Patto della Concordia, al mercato piloti. Hamilton dovrà decidere se restare o tentare l’avventura in Ferrari, a Stoccarda si caldeggia un pilota tedesco (Vettel? Magari dopo un anno sabbatico out Ferrari?). Se per allora le quotazioni del finlandese non saranno alte potrebbe rimanere “vittima” di un tourbillon che si annuncia frenetico perché, inoltre, dopo aver liberato Ocon, è chiaro che a Brackley si è scelto George Russell quale pilota del futuro Mercedes.

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