(25/6/2019) – Domenica scorsa si è corso al Paul Ricard, circuito inaugurato nel 1970: quel giorno c’era anche un giovane parigino amante dello sci, tal Patrick Tambay, e fu allora che scoccò il colpo di fulmine per l’automobilismo. Oggi l’ex pilota ed ex ferrarista compie 70 anni: buon compleanno! Tambay, ritiratosi dalla F1 nel 1986 dopo 114 GP disputati, resta uno dei piloti più amati dal popolo del Cavallino: simpatico, calmo e con uno stile di guida molto pulito, ha legato il suo nome alla Scuderia di Maranello in uno dei suoi momenti più drammatici. Dopo il debutto con la Surtees nel 1978, il successivo ingaggio da parte della Mc Laren e una stagione 1981 tribolata tra Theodore e Ligier, la morte di Gilles Villeneuve a Zolder l’8 maggio 1982 gli aprì le porte della Ferrari. Il Drake pensò a lui per sostituire a partire dal GP di Olanda l’amatissimo canadese del quale, tra l’altro, Patrick era grande amico. Quando Gilles si trasferì in Europa, a Montecarlo, trovò proprio in Patrick un amico fidato e di lingua comune per sistemare al meglio la famiglia composta anche da Joanna e dai figli Jacques e Melanie. Tambay, poi, vinse la prima gara al volante della Rossa in Germania, nel terrificante week end che spezzò le gambe e la carriera di Didier Pironi. Lo ricordiamo tutti sventolare la bandiera sul podio con un sorriso triste, anche lui incredulo davanti a tanta amara realtà.
In quella stagione, con una 126 C2 formidabile, Tambay potè perfino accarezzare il sogno di vincere il titolo, ma erano vetture ad effetto suolo estreme – forze centrifughe pazzesche – e il francese ne pagò il prezzo procurandosi dolorosi problemi ad una spalla che lo costrinsero a saltare il Gp di Svizzera e l’ultimo Gp di Las Vegas. Storica e indimenticabile, poi, la vittoria al Gran Premio di San Marino 1983, sempre nel nome di Gilles. Fu il suo ultimo anno alla corte del Drake che lo dipinse come uno con il “complesso del semaforo” alludendo alle sue costanti brutte partenze che vanificavano gli sforzi in qualifica. L’addio, per la verità, fu brusco e al suo posto arrivò di nuovo un italiano, Michele Alboreto, ma Patrick non polemizzò da gran signore qual era ed è. Lo attendeva la Renault ma qualche podio in due anni servì solo a far decidere il ritiro dalla F1 alla Regie. Inutile il finale di carriera alla Lola. Il cuore di Tambay è restato alla Ferrari e lui risponde ad ogni chiamata dall’Emilia per rinverdire quei due anni così brevi ma così intensi e perciò indimenticabili (l’ultima ad aprile, quando è intervenuto ad una festa in onore di Mauro Forghieri a Pozza di Maranello).
Una risposta su “HAPPY BIRTHDAY / PATRICK TAMBAY 70 ANNI, CUORE FERRARI”
Semplicemente un signore