(20/5/2019) – INDY – ALONSO: WHAT A DISAPPOINTMENT. WHAT’S WRONG? Wow, ma cosa è successo che ha portato alla mancata qualificazione di Fernando Alonso alla 500 Miglia di Indianapolis? Addio, almeno per questo 2019, alla Triple Crown e cioè, di fatto, l’obiettivo principe del pilota spagnolo che, per perseguirlo con la massima determinazione e concentrazione, aveva con più convinzione abbandonato l’amata F1. Invece, se nel 2016 era stato il motore Honda a mandare in fumo le sue ambizioni – ed era molto vicino al clamoroso centro – questa volta il due volte campione del mondo nonché vincitore della 24 Ore di Le Mans e della 24 Ore di Daytona non sarà nemmeno della partita. Semplicemente, il pacchetto messo insieme dalla Mc Laren – Chevrolet, che nell’occasione si è affidata alla struttura di Trevor Carlin, non ha funzionato, e nemmeno il pedigree e l’esperienza di Alonso sono riusciti a raddrizzare le sorti di un’avventura nata con moltissime aspettative e, in verità, naufragata in maniera pessima. Fernando ha spiegato di aver spinto come al solito, al massimo possibile, ma la macchina ha denunciato un equilibrio precario e, semplicemente, non è stata trovata la velocità necessaria per entrare in griglia. Certo, problemi tecnici e il botto dello spagnolo di mercoledì scorso, davvero molto anomalo, può aver influito nell’assommare guai su guai ma in ogni caso non giustifica la resa e la figuraccia resta.
ERRORI MC LAREN – Zak Brown & C. a questo punto devono riflettere bene sulla loro condotta. Per lo meno non sono stati fatti giri di parole: “Non compreremo il posto: non abbiamo scuse ma sappiamo dove abbiamo sbagliato e agiremo di conseguenza. Vogliamo tornare e meritare”. Ok, ormai la frittata è fatta ma alla Mc Laren che dice di aver “capito” gli errori commessi va ricordato che, tra questi, c’è anche la mancata razionalità di certe scelte, cosa denunciata da molti osservatori esperti del mondo racing. Portare avanti due programmi come F1 e Indy, non prevedere la partecipazione a tutto il campionato americano, affidarsi a un team esperto ma non di ovali – come lo era Andretti Autosport nel precedente tentativo – avere sì il grande Alonso ma un po’ “confuso” tra guidare un prototipo WEC, effettuare i test F1 e voci di una partecipazione alla Dakar se non di un rientro nella massima formula, non è il mix ideale per affrontare una gara così particolare e rischiosa come la 500 Miglia. Continua la “strana” carriera di Fernando…