(23/4/2019) – Terzo giro del Gran Premio di San Marino, Imola, 23 aprile 1989, che incidente 30 anni fa esatti! La Ferrari 640di Gerhard Berger affronta la temibile curva del Tamburello ma invece di piegare decisamente a sinistra fila dritta come un missile verso il muretto. Ad una velocità stimata di circa 290 km/h la Rossa di Maranello impatta tremendamente e dopo alcune piroette prende fuoco. Fiamme alte e feroci. Sembra finita per l’austriaco che nemmeno si intravede né dimostra di poter uscire dall’abitacolo. Dopo alcuni interminabili secondi, la salvezza: sul relitto piombano i “Leoni” della CEA che in pochi istanti domano le fiamme e tirano fuori il pilota. Sono attimi di angoscia, il telecronista RAI Mario Poltronieri descrive come può la tragedia in atto. Fortunatamente Berger, cosciente, dà segni di vita. Trasportato in ospedale, si salverà. Trasferito poi in un ospedale austriaco, se la cavò con una costola rotta e ustioni non gravi.
Questa la cronaca essenziale di quanto accadde quel pomeriggio che stava per trasformarsi da giorno di festa a notte dello sport automobilistico. La Ferrari veniva dalla grande e sorprendente vittoria con Nigel Mansell nel gran premio inaugurale della stagione, in Brasile. La nuova monoposto firmata da John Barnard aveva stupito tutti, prima affermazione per una monoposto dotata di cambio al volante, la grande novità tecnica 1989. A Imola, l’inglese partì in seconda fila, dietro solo le fortissime MC Laren-Honda di Senna e Prost, e l’austriaco in terza col quinto tempo. Nel fatidico terzo giro, però, la sua Ferrari – come si vide bene dalle immagini TV – perse un pezzo dall’ala anteriore. Senza più direzionalità e ad altissima velocità, il risultato è stato quello descritto e, davvero, solo per miracolo Berger può raccontarla ancora oggi. La gara venne sospesa e poi ripresa: per la cronaca, il DS Fiorio prese la sofferta decisione di fermare l’altra Ferrari di Mansell a fronte dell’incertezza tecnica sulle cause dell’incidente e vinse Senna davanti a Prost – terzo Nannini – che però lo accusò di non aver rispettato i patti alla partenza. Solo l’inizio di un dissidio insanabile che troverà il suo culmine a Suzuka, in ottobre…