(13/4/2019)– Cesare Fiorio, alla vigilia degli 80 anni, sarà il testimonial di lusso per la sesta rievocazione del Gran Premio di Bari, gara di regolarità per auto storiche in programma nel capoluogo pugliese dal 26 al 28 aprile prossimi. Si è detto onorato di questo e, a testimonianza di quanto lo spirito racing continui ad albergare in lui, in sede di presentazione ha auspicato che l’appuntamento copi un po’ la famosa kermesse di Goodwood dove le macchine effettuano una gara vera! Vedremo se sarà possibile in riva all’Adriatico ma intanto abbiamo colto l’occasione per un’intervista sulla F1 oggi.
Fiorio, anche in Cina si ripropone il solito testa-a-testa Mercedes-Ferrari, ma non è un pò penalizzante per la massima formula?
Può essere la volta buona per la Ferrari ?
E’ riuscita a risalire un po’ nei confronti della Mercedes e questo grazie a Binotto che ha sostituito Arrivabene che, a quanto ne so io, ne capiva poco. Mattia è uno che progetta le macchine, le evolve, che pensa tutte le notti quali modifiche fare per poter primeggiare.
I due ruoli, DT e Team principal, possono “distrarlo”?
Come progettista e responsabile tecnico è uno di grande esperienza ed è in Ferrari da tanti anni per cui può affrontare i problemi con grande conoscenza. Non ha esperienza da Team Principal ma, essendo molto esperto, è cosa che può compensare anche perché in ogni momento sa suggerire la mossa da fare, quindi è una cosa ben fatta.
Magari il problema sarà quello di saper gestire due piloti come Vettel e Leclerc
A mio giudizio, il problema più grave è quello di recuperare le prestazioni di questo Vettel che l’anno scorso ha commesso molti errori e compromesso la possibilità della Ferrari di affermarsi e quest’anno ha trovato questo compagno di squadra più giovane che in Australia lo ha raggiunto e in Barhain ha fatto la pole ed è stato in testa mentre Vettel si è girato inutilmente. Sta un po’ soffrendo la sua presenza.
Torni DS e dica come gestirebbe lei la cosa
Io sono dell’idea che un DS in questi casi non deve intervenire. Bisogna star vicino a Vettel, valorizzare quello che riesce a fare e non farlo sentire in crisi: è la cosa più complicata da fare. Però è un anno e mezzo che il tedesco commette tanti piccoli errori che ne stanno squalificando le prestazioni.
Veniamo a Mick Schumacher: ultimamente è stato un po’ severo con lui…
Beh, compare su tutti i giornali come se fosse il fenomeno e il Messia di questo sport e invece non lo è. In F2 è finito ottavo alla prima gara e sesto in Gara 2 nonostante fosse partito in pole per l’inversione in griglia dei primi otto, per cui si tratta di prestazioni abbastanza modeste. Lasciamolo crescere e fare la sua strada non presentandolo come l’unico futuro dello sport automobilistico.
Vuol dire che è stato prematuro da parte della Ferrari avergli offerto il volante nei recenti test di Shakir?
In questo ha un po’ sbagliato perché prima di mettere un giovane su una Ferrari questo deve essersi meritato i galloni. Basti pensare alla trafila di Giovinazzi che pure era bravissimo e vinceva ma prima di metterlo al volante ha lavorato molto al simulatore. Quindi la prova di Mick mi è sembrata un po’ prematura però magari crescerà e farà bene anche lui.
A proposito di Giovinazzi, di cui lei è un mentore della prima ora, in questo inizio di campionato sta avendo tanti problemi: che succede?
Non direi che è in difficoltà. In Barhain ha sfiorato la Q 2 e poi si è classificato undicesimo, non malissimo. Lasciamogli fare altre gare, altra esperienza e poi vedremo se Raikkonen gli starà ancora davanti.
Monza, ancora una volta l’organizzazione del Gp d’Italia in Brianza è in forse. Va difesa strenuamente?
In Italia abbiamo 2-3 circuiti di grande importanza e tradizione che potrebbero ospitare tranquillamente la F 1. Però Monza ha fatto molto bene ed è il circuito più veloce per cui non la metterei da parte. Sicuramente ha tutte le possibilità di ben figurare e io mi auguro che questa ricorrente messa in discussione finisca come è sempre finita.
Quella del price cap è una grossa bufala. Lo stesso per quanto riguarda le limitazioni in fatto di pneumatici e motori: non è lì che si fa risparmio perché i costi di progettazione aumentano. E’ una roba politica, bisogna solo vedere chi prevarrà.