(8/4/2019) – Long Beach, 40 anni fa: Gilles Villeneuve come Leclerc, ma a lieto fine. L’8 aprile 1979 al Gran Premio USA-Ovest anche il canadese della Ferrari era davvero imbattibile: pole position, vittoria e giro più veloce ma a differenza del monegasco formato Barhain l’affidabilità non tradì. Per il Cavallino, inoltre, la festa fu completa perché al secondo posto si classificò l’altro pilota di Maranello e cioè Jody Scheckter, a conferma che la T4, che un mese prima aveva esordito in Sudafrica col medesimo risultato, era monoposto vincente, da battere. Più forte della Ligier, regina d’inizio campionato, e più forte della Lotus campione in carica, in California da prima fila con Reutemann. Quella domenica, però, non ci fu davvero storia e il canadese non ebbe alcun problema ad involarsi in solitaria cavalcata dallo start alla bandiera a scacchi issandosi alla testa della classifica dopo quattro prove con già il pensiero all’appuntamento seguente in Spagna.

LA GARA – L’unico vero problema per Villeneuve fu la partenza che regalò attimi di concitazione. Al termine del giro di ricognizione, durante il quale Reutemann fu vittima di noie elettriche che lo costrinsero subito ai box, nessun commissario attendeva in pista i piloti. Dopo un fugace sguardo tra Gilles e Depailler, i due decisero di effettuare un altro giro di riscaldamento (il ferrarista verrà multato per questo) ma subito, colpo di scena, la Ligier di Laffite si intraversò col cambio bloccato mettendo il francese praticamente fuori gioco nonostante il successivo ritorno in pista. Alla prima staccata al tornantino un altro brivido: le due Ferrari in testa svoltarono appaiate e Scheckter si ritrovò con un baffo dell’alettone anteriore svirgolato (la cosa comunque, a detta del sudafricano, non influì sulla prestazione). Subito dietro, la Mc Laren di Tambay decollò sulla testa di Lauda (Brabham) mettendo fine alla gara dell’austriaco e dell’olandese Lammers su Shadow. Per Villeneuve nessun’altra emozione se non quella di tagliare il traguardo con l’ottima Rossa di Forghieri e agguantare quel successo svanito sulla stessa pista l’anno prima solo a causa di un “malinteso” con Clay Ragazzoni. Secondo, a quasi 30 secondi, Jody che, a differenza del canadese, aveva montato gomme più dure e l’alettone posteriore avanzato (stile Montecarlo) e che aveva dovuto attendere le sfuriate di Depailler e Jarier su Tyrrell. Sul podio, terzo, Alan Jones per l’ultima volta su Williams FW06. Con la nuova FW07 diventò l’avversario più temibile delle Rosse.