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NUOVE F1 2019 GALLERY (ALFISTI A BALOCCO)

(13/2/2019) – Mercedes, Red Bull, Racing Point: nuove F1 senza veli e in pista. Poche chiacchiere, è tempo di osservare, di prime sensazioni. 
La Mercedes W10, come al solito, colpisce per la raffinatezza delle soluzioni, per il miglioramento costante ma non trascendentale. Obiettivo: “essere gentili” con gli pneumatici… e naturalmente cavare qualche cavallo in più dal motorone. Hamilton e Bottas, già al volante a Silverstone, gongolano. 


La Red Bull 15 cambia colorazione, (definitivamente?) e Newey è una garanzia. I piloti si mantengono abbottonati sulla vera incognita, il motore Honda. Ultimi rumors parlano di grande potenza ma di incognita affidabilità. Verstappen, nel caso, dovrà tenere a freno la lingua, ma è presto per sparare a zero, anzi, a Milton Keynes c’è molto ottimismo, si è lavorato molto anche sul modo di intrattenere le relazioni bidirezionali anglo-nipponiche. Auguri!


La Racing Point 19, ormai canadese. La monoposto è sempre interessante e il motore Mercedes da’ forza al nuovo gruppo. La livrea, dopo tante ipotesi, è rimasta prevalentemente rosa BWT con inserto blu y SportPesa. Ora tocca ai piloti: Perez reclama maggior rispetto, Stroll gioca “in casa” e per lui è il momento della verità.


Tra poco tocca all’Alfa Romeo Racing ma oggi i suoi piloti, Raikkonen e Giovinazzi, sono sbarcati a Balocco per una brand-full immersion con la gamma del Biscione. Domani a Fiorano il filming day.


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MODENA, LO STABILIMENTO MASERATI VA AVANTI

(12/2/2019) – Lo storico stabilimento Maseratidi Via Ciro Menotti a Modena, presente dal 1939, va avanti. Il piano industriale 2018-2022 FCA del giugno scorso, sebbene in fase di revisione, lo considerava strategico e ieri è stato oggetto di un incontro tra Modena l’Ing. Harald J. Wester, CEO di Maserati,   l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia Romagna,  Palma Costi e il Sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli. A seguire, con i rappresentati delle diverse organizzazioni sindacali. Esistevano timori circa la sua sopravvivenza, ma sono stati fugati: l’impianto che costeggia la ferrovia sarà dedicato alla costruzione di particolari vetture sportive ad alte prestazioni, caratterizzate da un elevato contenuto tecnologico, in linea quindi con la tradizione e i valori del Marchio.

Nel comunicato si aggiunge che “in tal modo sarà esaltato il “know-how” e l’esperienza acquisita negli anni dagli addetti alla produzione di queste vetture, che richiedono uno specifico ciclo di lavorazioni: un reale connubio tra artigianalità e innovazione, cura dei dettagli fin nei minimi particolari e attenzione alla qualità, per realizzare prodotti unici ed esclusivi in grado di rappresentare il meglio del ‘Made in Italy’ nel mondo”. Nello specifico, In autunno è previsto l’inizio dei lavori di aggiornamento delle attuali linee di produzione che verranno totalmente rinnovate: nel primo semestre del prossimo anno saranno realizzate le prime vetture pre-serie di un nuovo modello a marchio Maserati, che viene annunciata come “una vera ‘sportiva’ che ben rappresenta l’indole del Tridente”.

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RENAULT, TORO ROSSO, WILLIAMS: NUOVE F1 DALLE FORME UGUALI

(12/2/2019) – Toro Rosso STR 14 e Williams FW42 ieri, Renault RS19 oggi: le presentazioni delle nuove F1 2019 accelerano ed è il momento degli annunci, delle ambizioni e, per qualcuno, forse dei sogni. Le vetture sono belle esteticamente ma è difficile cogliere ad occhio quanto di sicuramente notevole gli ingegneri hanno ordito per scalare le classifiche. Il fatto è questo: le colorazioni confondono e le forme, purtroppo, omologano. In buona sostanza, monoposto tutte uguali lontane mille miglia dalle progenitrici magari con musi pazzeschi, fiancate innovative, retrotreni particolari, prese d’aria originali. Lo so, roba d’altri tempi ma che ci volete fare… Ora tornano a proliferare alette e deviatori laterali mentre gli spoiler anteriori a momenti diventano ali di un Jumbo (basterà una toccatina e per qualcuno la corsa sarà finita). Qualche nota diversa viene forse dalla Williams che però aveva proprio bisogno di uno spartito del tutto nuovo, se non vuole fare la Cenerentola del Circus. Tutto però è offuscato da luci soffuse, colori predominanti, camouflages d’eccezione. Mah!


Date un’occhiata sotto e valutate anche voi…

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HAPPY BIRTHDAY /ROBERTO MORENO 60 ANNI, SCHUMACHER SULLA SUA STRADA

(11/2/2019) – Oggi compie 60 anni Roberto Moreno: buon compleanno! Con tutta probabilità, pensando al pilota brasiliano di Rio de Janeiro, l’associazione di pensiero porta subito a quel 1991 quando, finalmente titolare di un volante alla Benetton, fu estromesso senza tanti complimenti da Flavio Briatore per far posto a un certo Michael Schumacher. Dopo l’exploit al debutto a Spa con la Jordan, il Team Principal della scuderia veneta se ne innamorò subito, strappandolo a Eddie Jordan al quale offrì, vittima sacrificale, proprio Moreno che in Benetton faceva felice coppia con l’amico connazionale Nelson Piquet da quando Nannini dovette assentarsi a causa del noto incidente d’elicottero. Lo “sgarbo” fu criticato aspramente da Piquet e anche da Senna. 
Essere in contesa con uno come il tedesco lasciava poco scampo a chiunque, certo, ma peccato perché Moreno aveva dimostrato di avere stoffa. Figlio di un funzionario di banca, dopo i successi con i kart si trasferì in Europa e i risultati parlano chiaro: vincitore del campionato di F. Ford, vincitore del Gp di Macao di F3, del campionato di F. Pacific, della F3000 del 1988. Su uno così, di grande tradizione brasiliana, la F1 mise gli occhi: contatti con la Mc Laren, un test con la Toleman, pilota di riserva Lotus e tester Ferrari! Fu la AGS a fornirgli l’occasione del debutto e in Australia colse un sesto posto da incorniciare. Un volante da titolare però glielo offrirono Coloni e EuroBrun, non proprio il massimo. Fino alla Benetton, avventura interrotta dal Kaiser alla quale fece seguito un episodica presenza in Minardi, quindi Andrea Moda e, nel 1995, la Forti. Esperienze negative. Preferì la Champ Car americana, dove si tolse qualche bella soddisfazione. Oggi fa da mentore tecnico a un giovane brasiliano della Indy Lights, Luca Kohl.

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CALENDARIO COMPLETO PRESENTAZIONI NUOVE F1

(8/2/2019) – Con la nuova livrea Haas by Rich Energy, ieri, e l’annuncio della Williams, il calendariodelle presentazioni delle nuove monoposto F1 2019 è completo. Da lunedì il cammino verso Melbourne sarà dunque incessante e, dopo i riflettori delle passerelle, i responsi della pista quanto mai delicati. Start your engine!

11/2>> Presentazione nuova Toro Rosso

11/2 >> Presentazione nuova livrea Williams
12/2>> Presentazione nuova Renault. Enstone
13/2>> Presentazione nuova Mercedes W10. Silverstone
13/2>> Presentazione nuova Racing Point. Toronto

13/2 >> Presentazione nuova Red Bull
13/2 >> Press conference Alfa Romeo Racing. Balocco14/2>> Presentazione nuova Mc Laren
1472 >> Filming day Alfa Romeo Racing. Fiorano15/2>> Presentazione nuova Ferrari. Maranello

15/2 >> Filming day Haas. Barcellona

17/2 >> Filming day Ferrari. Barcellona
18/2>> Presentazione nuova Alfa Romeo Racing. Pit line Barcellona
18-21/2>> Test F1. Barcellona

26/2 – 1/3 >> Test F1. Barcellona

13/3 >> Start Party F1. Federation Square. Melbourne

15-17/3 >> Prove e gara Australian Gp. Melbourne
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NUOVA HAAS, L’ORO DELLA F1

(7/2/2019) – La Haas ha aperto le danze 2019 e fatto cadere a Londra i veli della nuova monoposto, siglata VF19. L’arrivo del nuovo sponsor Rich Energy – bibite energetiche, come la Red Bull – ha comportato il radicale mutamento di livrea che il team americano, fin dall’esordio, aveva mantenuto tra il grigio/bianco/rosso. Ora si cambia e si è passati a qualcosa di suggestivo per la F1: nero e oro.
Più nero che oro, per la verità, ma in grado di richiamare alla memoria gloriose monoposto della storia della F1 a cominciare dalle nere Lotus degli anni ’70 dorate dalla scritta dello sponsor John Player Special. Abbondante oro c’era anche sulla Lotus 56B a turbina e quattro ruote motrici che anche Fittipaldi cercò inutilmente di far marciare a dovere, e oro tornò sulla Lotus Renault GP che la Genii Capital portò in pista dal 2011, frutto dell’accordo con Lotus e Renault quale partner tecnico. Ma resta indimenticabile anche l’oro della Wolf che Jody Scheckter portò in pista nel 1977 e con la quale, all’esordio in Argentina, sbaragliò il campo!
NUOVA HAAS VF19
LOTUS RENAULT GP 2011
WOLF 1977
LOTUS 56B
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ANNIVERSARY / UMBERTO MAGLIOLI, 20 ANNI FA LA MORTE DI UN GRANDE DELLA TARGA FLORIO (E NON SOLO)

(7/2/2019) – Tre volte vincitore della Targa Florio, una volta della 12 Ore di Sebring, due volte sul podio della F1: basterebbero questi risultati per chiarire la classe e la forza di Umberto Maglioli, il pilota di Bioglio del quale ricorre oggi il 20° anniversario della morte avvenuta a Monza nel 1999. Ma ha fatto molto di più.
E’ stato un decennio, quello tra l’inizio degli anni ’50 e la fine degli anni ’60, durante il quale Maglioli ha sfoggiato il meglio del suo ricco repertorio. Come detto, ha eccelso in particolare nella Targa Florio, sua già nel 1953 – successo che gli valse la chiamata a Maranello- poi nel 1956 e 1968 (quest’ultima in coppia con Vic Elford) per poi trionfare alla 12 Ore di Sebring del 1964 su Ferrari 275P insieme a Mike Parkes. Con la Ferrari si fece rispettare anche in F1, con due terzi posti al GP d’Italia 1954 e al GP d’Argentina 1955; corse nella massima formula anche con la Maserati.
Fu primo alla allora importantissima Carrera Panamericana (1954) e alla 1000 Km di Buenos Aires. Da segnalare anche il terzo posto alla Mille Miglia del 1955 (Ferrari 118LM) e la vittoria di classe alla 1000 km del Nurburgring del 1956. Patì un grave incidente durante dei test nel 1957 in Austria con una Porsche F2, riportando brutte fratture alle gambe, ma tornò stoicamente alle corse due anni dopo disputando anche una 24 Ore di Le Mans. Appese il volante al chiodo solo nel 1970. Una vera forza, una grande passione.
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HAPPY BIRTHDAY / GIORGIO PANTANO 40 ANNI, QUELLA CHANCE F1 NEL 2004…

(4/2/2019) – Nelson Piquet – Piquet! – disse di Piercarlo Ghinzani: “Era più forte di me”. Fernando Alonso – Alonso! – disse di Giorgio Pantano: “E’ invincibile, un talento incredibile”. Oggi è il suo compleanno: 40 anni, auguri! Il pilota veneto di Candiana (nei pressi di Padova), l’erede anche regionale di Patrese, è quello che si può definire con forte rammarico una grande occasione persa. Occasione per l’Italia dei motori, per la F1. Sì, perché se è vero come è vero che il karting è la palestra dove si evidenzia in modo incontrovertibile il talento innato, ebbene dal 1988, tra campionati italiani, europei e mondiali, in quella palestra Giorgio ha fatto faville. Un vero mastino. Poi, all’esordio nella F3 tedesca, ha vinto la prima gara e il campionato. Su uno così, la F1 non ha tardato a mettere gli occhi addosso.


Già, la F1: gioia e dolori per il nostro portacolori: nel 2000 la veneta Benetton gli ha fatto provare due volte, a Jerez e a Monza, la monoposto allora di Fisichella e Wurz. Mentre partecipava alla F3000 del 2001 haprovato la Mc Larene nel 2002 – mentre regalava la prima vittoria al Team Coloni, 2° in classifica finale – la Williams-BMW(ottimo quarto) e la Minardi. Ancora un anno con la Durango e infine ecco il sospirato volante da titolare alla Jordan-Ford, con Nick Heidfeld quale team mate. Doveva essere l’inizio di un sogno, è stato un incubo. La Jordan non era competitiva – si classificò penultima nella classifica Costruttori – ma soprattutto Giorgio patì, oltre al periodo di adattamento, la freddezza dei rapporti sia all’interno della Scuderia, della quale circolavano continue voci di vendita, sia nell’ambito dell’intero paddock. “In F1 non esistono rapporti umani”, dirà.

Errori vari e l’ossessione di far meglio del compagno di squadra, acuirono il disagio psicologico del pilota che, alla fine, fu estromesso dalla squadra per il mancato pagamento di una tranche della somma pattuita (grazie al sacrificio economico della famiglia). Saltò il Canada, sostituito da Glock, per rientrare ad Indianapolis, per dire addio definitivo prima delle tre ultime gare. Nessun punto, nessuna soddisfazione, fine dell’esperienza, senza altre possibilità. Un vero peccato. Tornerà, con molta umiltà, a spopolare in GP2, fino a far suo il titolo nel 2008. AutoGp, Superleague, IndyCar (anche con Chip Ganassi), il GT Open, Blancpain GT Sprint Series, la 24 Ore di Le Mans e di Spa: il tarlo della velocità non lo ha mai abbandonato ma che diamine, quel 2004…
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ALFA ROMEO RACING, FIAT VOLUNTAS MARCHIONNE

(1/2/2019) – La Ferrari è la Ferrari ma con l’Alfa Romeo Racing ora i tifosi italiani hanno una nuova passione nazionale da supportare. L’annuncio della rinnovata sinergia tra Sauber e Alfa che si sublima nella nuova denominazione, indubbiamente, ha il suo fascino. Se a questo si aggiunge che il team si avvale di un pilota italiano – finalmente, dopo 7 anni di assenza – Antonio Giovinazzi, e di un pilota sempre molto amato e campione del mondo come Kimi Raikkonen, beh,  a Maranello devono veramente “temere” la concorrenza. Vada come vada, la notizia, non del tutto inattesa comunque, dà nuova linfa al tifo, alla storia della F1 e, questa la non troppo recondita speranza, alle vendite delle nuove auto stradali del Biscione. C’è questa veduta nella precisazione che nel 2019 le auto del Team “Alfa Romeo Racing” gareggeranno sotto il vessillo del “Quadrifoglio”, il simbolo che dal 1923 identifica le Alfa Romeo più performanti.


Mike Manley, il successore di Marchionne, che va considerato il vero artefice del gran ritorno, non solo ha continuato a percorrere la strada tracciata ma, anzi ha accelerato. Nel dicembre 2017, in occasione della presentazione pubblica della partnership che assegnava ad Alfa Romeo il ruolo di title-sponsor, il manager italo-canadese precisò infatti che l’accordo prevedeva “nel 2020-2021 Alfa Romeo possa andare da sola”. Così, è già dal 2019. Il connubio, dunque, è sempre più forte con la scuderia svizzera che è stata già team racing BMW in F1 (2006-2009) e Mercedes nel mondiale Sport Prototipi, con annessa vittoria alla 24 Ore di Le Mans 1989. Sì, il dubbio che anche Marchionne si pose ad Arese in quel dicembre 2017 può essere forte: “Per il momento tiferò per la Ferrari – disse allora – ma ben venga l’imbarazzo….”.




Frédéric Vasseur, Team Principal di Alfa Romeo Racing:Con grande piacere annunciamo la nostra partecipazione al Campionato del Mondo di Formula 1 2019 con il nuovo nome “Alfa Romeo Racing”. Dall’inizio della collaborazione con il nostro Title Sponsor Alfa Romeo nel 2018, abbiamo ottenuto notevoli progressi tecnici, commerciali e sportivi. I risultati hanno ripagato il grandissimo impegno profuso e questo ha dato una forte motivazione a tutti i membri del team, sia in pista sia al quartier generale in Svizzera. Intendiamo continuare a sviluppare ogni ambito del team, portando avanti la nostra comune passione per le corse, la tecnologia e il design“.

Mike Manley, CEO di FCA:Alfa Romeo Racing è una denominazione nuova che, tuttavia, può vantare una lunga storia di successo in Formula 1. Siamo orgogliosi di collaborare con Sauber nell’impresa di portare la tradizione di eccellenza tecnica e stile italiano, caratteristica del marchio Alfa Romeo, alle vette delle competizioni motoristiche. Non ci sono dubbi: con Kimi Räikkönen e Antonio Giovinazzi al volante e l’esperienza Alfa Romeo e Sauber, gareggeremo per dire la nostra“.