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F1 2019 / 2009, DIECI ANNI DOPO SOLO 4 PILOTI SUPERSTITI

(31/1/2019) – Hamilton, Vettel, Raikkonen e infine Kubica, il polacco che torna per un Alonso che va. I quattro piloti elencati sono i “superstiti” della stagione 2019 di F1 rispetto a quella del 2009, dieci anni fa, segnata dalla clamorosa vittoria (leggi dominio) della Brown GP (ex Honda e futura Mercedes) con Button al volante (e Barrichello). Dei “fabulous four”, tre sono campioni del mondo (10 titoli complessivi), con Raikkonen che rimpingua questo dato grazie all’ingaggio a sorpresa da parte della Sauber, alla vigilia dei 40 anni, e Kubica che è riuscito nell’impresa di riprendersi un volante di F1, quello della Williams, a distanza di otto anni dall’incidente di rally che sembrava avesse definitivamente troncato la sua brillante carriera. Mentre le F1 si accingono a disputare la sesta stagione ibrida, il campionato di dieci anni fa si caratterizzò per la possibilità di utilizzare il KERS, il ritorno agli pneumatici slick, la eliminazione di gran parte delle appendici aerodinamiche delle fiancate, e l’obbligo di montare un alettone anteriore più largo e quello posteriore più alto e stretto.

Nel 2009 Hamilton scese in pista per la prima volta col numero 1 sulla carrozzeria sua Mc Laren, reduce dalla vittoria del campionato precedente all’ultima gara (Interlagos, Massa campione per qualche minuto, Glock…) e suo compagno di squadra era Kovalainen. L’inglese ha dimostrato di essere tutt’altro che una meteora. La Ferrari, con Massa e Raikkonen, era a caccia della rivincita ma in Ungheria il brasiliano andò incontro all’incidente più grave della carriera. Un pezzo metallico perso dalla Brown di Barrichello cozzò contro il suo casco; operato, dovette assentarsi per il resto della stagione sostituito prima da Badoer e poi da Fisichella – Schumacher tentò il grande ritorno ma postumi dell’incidente in moto lo impedirono – ma la F60 era complessa. Kubica, come detto, c’era anche allora con la BMW Sauber ma addirittura il compagno di squadra Heidfeld fece meglio di lui. Alla Renault, Alonso visse un anno da predestinato alla Ferrari (a Maranello dal 2010) e il team mate Nelson Piquet jr (poi gola profonda del caso Singapore 2008), mai a punti, venne sostituito da Grosjean. Speranze, solo e sempre speranze per Trulli e Glock (pure infortunatosi in Giappone) alla Toyota. Altra sostituzione in corsa per Bourdais della Toro Rosso, rimpiazzato dallo spagnolo Alguersuari, e campionato del debutto per l’altro pilota di Faenza, Seb Buemi.


E Vettel? Con quattro vittorie, il tedeschino della Red Bull insidiò la supremazia della Brown Gp respingendo nel contempo l’assalto alla sua leadership interna da parte di Webber. La Williams motorizzata Toyota diede una chance di crescita al giovane Nico Rosberg e un sedile all’evanescente giap Nakajma, col risultato di restare lontana dalle lotte di vertice. La Force India fu una bella sorpresa, soprattutto nel finale di stagione con gli exploit di Fisichella a Spa (pole) e del suo sostituto Liuzzi a Monza (Sutil l’altro pilota). Per finire, rispetto a 10 anni fa, non si corre più a Sepang, in Turchia e a Valencia (peccato per quest’ultima location…).

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