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F1 NEW BRITISH WAVE, TROPPO TARDI PER WILL STEVENS

(4/12/2018) – TOO LATE FOR WILL STEVENS. La stella Lewis Hamilton e poi le nuove leve George Russell, Lando Norris e, in extremis, Alexander Albon. L’Inghilterra torna a far la parte del leone in F1 con quattro piloti della terra d’Albione che faranno parte del…parterre de roi 2019. Me ne ero già occupato nel 2016.

https://motor-chicche.blogspot.com/2016/02/la-difficiile-eredita-di-lewis-hamilton.html

A questo punto, quasi dispiace per Will Stevens che, evidentemente, non ha colto l’onda buona. Lo ricordate? Nel 2014 il pilota di Rochford proveniente dalla WS 3.5 by Renault, riuscì a debuttare in F1 al volante della Catheram, dopo esserne stato tester, nell’ultimo gran premio di quella stagione. Il team navigava davvero in brutte acque, tanto è vero che prese parte alla gara dopo un doppio stop e solo grazie ad una ardita ma riuscita operazione di crowfunding alla quale contribuì anche l’ambizioso inglesino. Messo il piede dentro, arrivò la possibilità Manor per il 2015. Ma buttava male anche in seno a questa scuderia che non riuscì neanche a mettere le due monoposto in pista nell’appuntamento inaugurale di Melbourne. Il resto della stagione fu, sostanzialmente, un calvario e fu già molto portare la vettura al traguardo ma sempre nelle retrovie. La battaglia, per Stevens, consistette nel far meglio del compagno di squadra spagnolo Mheri poi sostituito dallo yenkee Alexander Rossi che, per la verità, si dimostrò più veloce dell’inglese.

Da allora Stevens, che oggi ha 27 anni, si è buttato anima e corpo nelle ruote coperte dove si è tolto molte soddisfazioni a dimostrazione delle sue buone qualità: WEC 2016 (secondo alla 24 Ore di Le Mans in classe LMP2), Blancpain GT Series 2017 (primo di classe a Le Mans con una Ferrari 488 del JMW Motorsport) e infine ELMS dove corre nel team dell’ex pilota di F1 francese Panis e dell’ex portiere della nazionale transalpina (e poi buon pilota) Barthez. Condivide la Ligier JS217-Gibson con Timothe Buret e Julien Canal con i quali è salito spesso sul podio. Un’esperienza che lo gratifica molto: “Ho capito quanto sia eccitante guidare una vettura prototipi in endurance”. Panis lo coccola: “Ha un grande talento”. Ricordo che un collega blogger inglese lo definì l’erede di Hamilton. La domanda, dunque, è: dove sarebbe arrivato in F1 Will  Stevens con una monoposto sufficientemente competitiva?


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