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WAITING SCHUMACHER. MICHAEL VERSO I 50 ANNI

(1/12/2018) – E’ un buon segno il fatto che, a cinque anni dal suo disgraziato incidente con sulle nevi francesi di Meribel (29 dicembre 2013), si torni a parlare molto di Michael Schumacher? Ovviamente si spera proprio di sì perché, se per molto tempo la moglie Corinna ha completamente azzerato ogni news che lo riguardava, negli ultimi tempi le cose sembrano essere cambiate. La figura del grande ex ferrarista, sette volte campione del mondo, è infatti tornata di nuovo a far frequente parte delle cronache dei motori e non solo per l’inevitabile collegamento con le gesta vittoriose del figlio Mick, neo campione europeo di F3 e prossimo pilota di F2 con vista già sulla F1 (porte aperte alla Ferrari, è stato già dichiarato…). No, si torna finalmente a parlare proprio di lui ed è una buona cosa perché, pur rispettando il volere della famiglia, i tifosi – sempre tantissimi – è questo che vogliono: sentirlo vicino, presente.
Prima ha cominciato Corinna stessa che, secondo quanto riportato dalla rivista tedesca Bunte, in una lettera inviata al musicista tedesco Sascha Hercenbach, autore di un inno dedicato a Michael intitolato “Born to fight, avrebbe aggiunto in una lettera di ringraziamento “Michael è un combattente e non si arrende”. Tanto è bastato per rincuorare migliaia di fans e appassionati.
Poi, sempre la famiglia, ha diffuso un bel video girato poco tempo prima dell’incidente nel quale il grande campione tedesco riassume le sue emozioni e considerazioni sugli anni in F1: dalla felicità per la conquista del primo titolo con la Ferrari nel 2000, alla celebrazione della rispettosa amicizia con Mika Hakkinen e della importanza di un tecnico come Ross Brawn, fino al tifo giovanile per il calciatore Toni Schumacher. Poi i dogmi della sua grandezza: la ferrea tendenza al costante miglioramento, il riconoscimento del valore del lavoro di squadra, la valenza dei primi anni sui kart.
Infine, le recenti dichiarazioni dell’arcivescovo tedesco Padre Georg, sempre al giornale Bunte che, per la prima volta, svelano l’attuale aspetto di Schumacher, incontrato nell’estate 2016: “Il viso resta quello che conosciamo, solo un po’ più pieno”. Poi altre parole cariche di speranza: “Sente l’amore delle persone che gli sono intorno e si prendono cura di lui. Una persona malata ha bisogno di discrezione e comprensione”.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per arrivare con maggiore serenità ad una data nella quale si parlerà ancora di più di lui e cioè il 3 gennaio 2019 quando Schumacher compirà 50 anni. Nel ritirare un premio della rivista Auto Bild, Jean Todt ha avuto nuove parole di grande affetto nei suoi confronti (che va a trovare due volte al mese): “Il tempo passato con lui è il migliore della mia vita“. La storia sportiva e umana che i due hanno vissuto e scritto è un legame eterno che ora…si rinnova: pare infatti che la carriera del figlio Mick possa essere gestita dalla società di management di Nicolas Todt, il figlio di Jean.

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