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POST MEXICO GP / HAMILTON, VETTEL, RICCIARDO: PILOTI IN AGRO-DOLCE

(29/10/2018) – MEXICO GP, SWEET AND SOUR. Il Gran Premio del Messico fa capire che, evidentemente, la F1non è una…Formula matematica. Ne sanno qualcosa Hamilton, Vettel e il povero Ricciardo.


Intanto, complimenti a LEWIS HAMILTON che raggiunge Fangio a quota cinque titoli mondiali. Però…Però questa storia dei fori nei cerchioni degli pneumatici posteriori è un po’ indigesta. Sollecitato in proposito, il team principal Ferrari Arrivabene preferisce non infierire: “Lascio giudicare a voi”… Beh, una volta chiusi quei fori, a Austin e Città del Messico la Mercedes è andata in crisi con le temperature. Tanto nettamente che Hamilton ieri ha rischiato di essere doppiato!  E questo è quanto… Ma il campionato non verte su due gare e Lewis, sia chiaro, ha dimostrato di essere il migliore, il più furbo, il più freddo.






































VETTEL ha fatto incaxxare parecchi con i suoi errori (Hockenheim, Monza, Giappone, Austin) ma quando lo si dava in totale disarmo, ecco che ieri è tornato impeccabile. La verità è che Seb non è pilota da gruppone, deve stare davanti, deve sapere di avere una macchina capace di sostenerlo. Negli ultimi tempi non è stato così e lui ne ha risentito, forse più del dovuto. Ma che volete: il suo grande rivale, Hamilton, stava per superarlo anche in fatto di numero di titoli vinti (per non parlare di Gp e pole position) e l’ego teutonico gridava di dolore. Ora è 5 a 4 per l’inglese, tra l’altro in un anno nel quale la SF71H è chiaramente nata meglio della Mercedes che però ha saputo recuperare mentre la Ferrari ha pasticciato in cerca di nuovi sviluppi (non trovati). Il faccione mesto e soprattutto risentito del tedesco a fine gara la dice lunga. “Lewis è stato super-forte, più forte di me e di noi”, e sottolineo “noi”. Poi, un po’ di speranza: Oggi non è un giorno felicissimo per me, ma una cosa è essere giù e un’altra non riuscire a rialzarsi: e io so che in due settimane sarò di nuovo in forma e pronto a fare del mio meglio per finire bene la stagione e lottare per il Campionato Costruttori. Se l’ambiente di Maranello, che viene dato per parecchio agitato – conseguenza del dopo Marchionne – non si rasserena e non ritrova il bandolo della matassa, la depressione di Vettel è destinata a perdurare con tutto ciò che ne consegue.
 
Infine DANIEL RICCIARDO. Si diceva: dopo la vittoria di Montercarlo non gli è andato bene nulla. Dopo l’annuncio del suo passaggio alla Renault gli è andata anche peggio! La sua Red Bull sembra diventata uno di quegli elettrodomestici a durata predeterminata mentre, nello stesso tempo, la monoposto cosiddetta gemella del compagno di squadra Verstappen marcia come un orologio e gli consente di furoreggiare anche nei confronti di Mercedes e Ferrari. Come la mettiamo? Ricciardo non ne può più e a poco servono le scuse di Horner. Ieri  l’australiano ha addirittura detto di volerla finire lì, senza patire altre cocenti delusioni in Brasile e Abu Dhabi. E’ un vero peccato che un pilota come lui debba arrivare a simili livelli di mortificazione ma è veramente disdicevole che in una scuderia di tal blasone possano verificarsi siffatte situazioni.

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