(22/10/2018) – 15 YEARS AGO, TONY RENNA PASSED AWAY. Si infrangeva 15 anni fa, il 22 ottobre 2003, contro il muro dello speedway di Indianapolis, il sogno di Tony Renna. Appena ingaggiato dal super Team di Chip Ganassi, il pilota americano di 26 anni rimase vittima di un incidente mortale durante un test alla guida della G-Force Toyota del futuro compagno di squadra Scott Dixon, campione in carica della categoria. Tony aveva preso il posto di Tomas Scheckter che era passato al team Panther Racing. Dopo pochi giri, di prima mattina, l’incidente alla curva 3, per cause mai ben accertate, mentre procedeva ad una velocità stimata di oltre 350 km/h. Inutile ogni soccorso. Nel 2004 avrebbe disputato l’intera stagione IRL – Indy Racing League, finalmente in un team di primo piano.
Tony Renna era una grande speranza dell’automobilismo a stelle e strisce. Correva dall’età di 6 anni, tra go-kart, midget, Skip Barber Formula Ford Series, dimostrandosi subito assai prolifico in fatto di vittorie: ben 252. Trascorse un periodo anche in Europa, disputando la F3 inglese. Di nuovo a casa, Renna si impegnò con successo nella Barber Dodge Pro Series per poi approdare in Indy Lights, dove conquistò la sua prima vittoria in Michigan. Nel 2000 Renna e Dixon erano compagni di squadra, con il primo che giunse quinto e l’altro che vinse il campionato. Dal 2002 in Indycar con Kelley Racing, per Renna sembrò mettersi bene grazie ad una serie di positivi piazzamenti nei primi dieci – 4° in Michigan, il migliore – e un settimo posto alla 500 Miglia di Indianapolis 2003 che convinsero Chip Ganassi a concedergli una chance. Sfortunatamente, non ha potuto sfruttarla.