(8/10/2018) – Ecco una data–nostalgia: 40 anni fa, era l’8 ottobre 1978, Gilles Villeneuve ruppe il ghiaccio e conquistò la prima vittoria in Formula 1, con la Ferrari T3, tra l’altro sul circuito di casa a Montreal per il Gran Premio del Canada. Solo un anno prima, il pilota ingaggiato a sorpresa da Enzo Ferrari per sostituire Niki Lauda, era stato protagonista del drammatico volo tra il pubblico dopo il contatto con Peterson al Fuji, con tutte le polemiche che ne scaturirono per quella scelta così apparentemente avventata. Nel 1978, prima stagione completa del canadesino, era però cresciuto molto in fretta. A Long Beach poteva vincere se una incomprensione in fase di doppiaggio con Regazzoni non l’avesse mandato ruote all’aria. In Belgio conquistò i primi punti iridati (quarto) e in Austria salì per la prima volta sul podio (terzo); un punto anche in Olanda e poi la penalizzazione di Monza per partenza anticipata che lo privò di una possibile vittoria. Certo, il compagno di squadra Reutemann lottò per il titolo iridato con l’imprendibile Lotus 79 di Andretti ma Gilles si faceva comunque amare per il suo stile indomito e battagliero e l’atteggiamento sincero e genuino. Caratteristiche che l’avrebbero presto reso vero idolo delle folle ferrariste.
LA GARA – Nell’ultimo gran premio della stagione 1978, purtroppo funestata dalla tragedia di Peterson (in Canada il sostituto Jarier esordì con una pole), Villeneuve piazzò la zampata che gli conferì forza e autorevolezza decisive nel prosieguo della carriera. Il week end di Montreal si caratterizzò per la pioggia e il freddo pungente, condizioni al limite per le F1, ma fin dalle prove libere le Michelin della Ferrari dimostrarono di lavorare bene e Gilles denotò un chiaro surplus prestazionale davanti al suo pubblico. In qualifica si classificò ottimo terzo e affrontò la gara con grande sagacia. Jarier schizzò subito in testa e la lotta alle sue spalle fu appassionante con Gilles, Alan Jones guastatore e Jody Scheckter – l’anno seguente in rosso – a contendersi le posizioni con vari sorpassi. Alla fine la spuntò Villeneuve che, secondo, poteva sperare solo in un defaillance del pilota Lotus che si verificò a 20 giri dalla fine (senza freni) regalando al canadese un commovente trionfo. L’immagine di Villeneuve sul gradino più alto del podio, infreddolito con tanto di giaccone e quasi stranito, festeggiato dai compagni di podio, resta nella memoria di un tempo magnifico che fu.